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Autore: tiger lady    18/08/2012    1 recensioni
E se non fossero stati solo Stefan ed Elena ad avere l' abitudine di scrivere i propri pensieri e vicende sui diari? Se anche il nostro terzo protagonista Damon avesse riempito pagine e pagine dei suoi pensieri e delle sue avventure più oscure? E se sempre Damon avesse abbandonato il suo primo diario post trasformazione in una casa famosa per essere infestata da presenze oscure? Che cosa succederebbe? Succederebbe che una ragazza in cerca di notizie per il suo articolo lo leggerebbe e comincerebbe a credere in cose a cui non aveva mai creduto prima.
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Claudia si trovava di fronte al tetro castello in stile pseudo gotico ,in cui ,secondo il suo capo, c'era un’ “oscura presenza” e lei doveva appunto trovare le prove di questa  presenza. " Io non c’entro qui dentro", pensò ad alta voce, invece doveva, doveva eccome, se voleva essere pagata. L'enorme cancello di ferro nero e arrugginito era spalancato, Claudia entrò con la sua Mercedes  grigia nel giardino proprio davanti alla costruzione fatiscente. Era autunno e il terreno era cosparso da un morbido manto di foglie di colori che andavano dal rossiccio al marroncino, Claudia aveva visto sempre qualcosa di estremamente affascinante nel tipico paesaggio autunnale, forse le ricordava un pò i viali del parco in cui andava a giocare da bambina, che nel mese del suo compleanno Novembre era coperto da una coltre di foglie. I tacchi delle sue scarpe affondarono nel fogliame, si strinse addosso il cappotto bianco, c'era una leggera brezza fredda. La ragazza salì gli scalini di pietra che l'avrebbero condotta alla porta del castello. " Forse non riuscirò neanche ad aprirla” pensò, invece la porta in ferro battuto si aprì come se niente fosse, Claudia entrò e la chiuse alle sue spalle. Si trovò di fronte a un ingresso enorme, imponente, con mobili in legno norvegese e un lampadario nero di cristallo, si avvicinò a una delle credenze un pò restia a causa della polvere che c'era sulle maniglie e anche su tutto il resto ma l'aprì lo stesso, dentro c'erano solo bicchieri di cristallo e piatti di finissima porcellana, si pulì le mani sfregandole una contro l'altra più volte e sentì l'eco del rumore che lei stessa aveva prodotto. " Allora Casper che ne dici di farti  vedere, fai un bel sorriso e io ti scatto qualche foto? Così ti lascio subito in pace." Rise della sua stessa battuta, " Che cazzate" pensò, in questo momento avrebbe potuto essere a Parigi ad intervistare qualche stilista o a Milano a recensire una sfilata, ma  era stata licenziata e aveva trovato lavoro solo per un giornaletto da quattro soldi che si occupava di eventi ed esseri soprannaturali: fantasmi, sensitivi, vampiri. Quest'ultimo argomento le sembrava quello  più strano, vampiri!  Chi può credere nell'esistenza di persone dalla pelle fredda che ti succhiano il sangue e vivono in eterno! Ma il suo giudizio non era  importante, ora doveva cercare le tracce di un fantasma. Salì la lunga scalinata di marmo e arrivò al piano superiore, non  si sentiva alcun rumore se non quello del suo respiro e dei tacchi delle sue Jimmy Choo. Al piano superiore non c'era assolutamente nulla se non enormi vetrate quasi tutte rotte, polvere, e... un'altra scala. Una piccola scala a chiocciola, Claudia la salì cautamente e arrivò in una soffitta, era molto ampia   e c'era una  finestra spalancata  che illuminava tutto l’abitacolo, faceva freddo, davvero freddo, ma non voleva chiuderla.  Anche quella stanza sembrava vuota c'era però nascosto in un angolo un baule di cuoio,  incuriosita  lo aprì, ci rovistò dentro e ci trovò  migliaia di vecchie cianfrusaglie ,niente di interessante  a parte un libro. Lo prese tra le mani sulla copertina di cuoio marrone non vi era scritto nulla, non un titolo, niente. Lo aprì e cercò di non fare caso alla polvere da cui era ricoperto. Le pagine erano ingiallite e c’erano macchie d’inchiostro, lesse la data sull'estremità del foglio:  Settembre 1864. Era un diario, o almeno sembrava un diario. Continuò a leggere, " Non so cosa mi stia succedendo e come se non fossi più padrone del mio corpo,di  giorno riesco a controllarmi, ma la sera è tutta un'altra storia. Sento il legame che la mia nuova natura ha con l'oscurità e come se la notte volesse proteggermi, e come se la mia amica notte si fosse innamorata di me e desiderasse farmi sentire al sicuro e a casa. Mi manca Katherine, in fondo volevo tutto questo solo per stare con lei e ora lei è bloccata nella cripta chissà per quanto tempo. Le persone mi passano vicino, tranquille, non sanno  cosa sono, non sanno cosa provo quando arrivano così maledettamente vicino, sento il cuore battere all’impazzata, respiro rumorosamente, l’adrenalina entra in circolo,  non posso fermarmi,non posso. Voglio solo lasciarmi andare, succhiare il sangue di quelle persone, come fece Katherine con me, la dolce, crudele Katherine che mi succhiò via anche l'anima. E ora cosa sono? Sono ancora io, Damon Salvatore,  il ragazzo ribelle che viveva con il padre e il fratello o sono solo un mostro?” La ragazza lasciò cadere a terra il diario per lo stupore, quest'uomo , Damon... un vampiro, il suo capo le aveva parlato di un fantasma. Restò per un attimo stranamente irrequieta. Poi fece un risolino e i suoi occhi si addolcirono, come aveva potuto pensare anche solo per un secondo che quella storia  fosse vera, si ricordò che Simon il suo capo le aveva detto che una delle ultime persone a soggiornare in quella casa era stato uno scrittore americano negli anni Trenta, probabilmente era una storia inventata dalla sua penna. Non è che forse quella storia era stata anche pubblicata e lei non lo sapeva? In quel caso il diario non sarebbe valso come prova. No non era possibile, sempre Simon le aveva spiegato che questo scrittore era un po’ fuori di testa e  non aveva mai fatto pubblicare nessuno dei suoi scritti. Perfetto, pensò Claudia, avrebbe potuto senza alcun problema fingere nel suo articolo che quello molto probabilmente era il diario  di un vampiro. Che assurdità! Ora poteva  finalmente andar via da quel posto, cioè in realtà non aveva trovato alcuna traccia del fantasma ma aveva  la storia di un vampiro, era più che sufficiente visto che a parte quello, lì  non c'era altro. Prese il diario e lo infilò nella borsa, stava per andare via poi tornò indietro, chiuse il baule e lo portò via con sé . Magari quelle cianfrusaglie potevano essere utili.  Poggiò delicatamente il baule sul sedile posteriore della macchina,  poi mise in moto e partì. " Comunque questa storia è interessante, quando torno a casa devo continuare  a leggerla". 
                                                                                                                                                

Spazio dell'autrice: per quanto rigurada il colore rosso e gli avvertimenti gli ho scelti così perchè ho intenzione anche di aggiungere nei seguenti capitoli descrizioni di violenza e forse anche di sesso successivamente. In questo capitolo  ho voluto cominciare a dare voce a Damon che nel diario descrive le sue impressioni post trasformazione e a dare inizio a ciò che per Claudia diventerà un vero mistero e anche una missione











  
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