Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: dio_niso    18/08/2012    0 recensioni
Pre-slash Mystrade
"Greg aveva un tremendo mal di testa. Quella che stringeva fra le mani era l'ennesima prova che Sherlock Holmes era nato per rendere la sua vita un inferno in terra, eppure mentre Anderson cercava di sminuire il talento e l'innata precisione dei metodi di Holmes, Greg sapeva con assoluta certezza che quegli indizi – che per lui erano totalmente insensati - l'avrebbero condotto all'assassino."
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade , Mycroft Holmes , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Before you came into my life I missed you so bad
Autore: dio_niso
Fandom: Sherlock (BBC)
Personaggi: Gregory Lestrade, Mycroft Holmes, implicito Sherlock Holmes
Paring: Mycroft/Lestrade
Genere: slash, one-shot, generale,
Rating: verde
Word: 1245 parole
Prompt: Mal di testa di calypsolaninfa per la VI Notte Bianca di maridichallenge e Capelli spettinati per la tabella Inverno della Fluff Fest Challenge di Contest & Challenge Mania
Discalimer: non mi appartiene e non ci guadagno nulla se non sano divertimento.
Note: se vi state domandando cosa centra il titolo, bhé non lo so neanch'io! Ma stavo ascoltando Call me maybe? e argh! non ho resistito xD



Before you came into my life I missed you so bad

Greg aveva un tremendo mal di testa. Quella che stringeva fra le mani era l'ennesima prova che Sherlock Holmes era nato per rendere la sua vita un inferno in terra, eppure mentre Anderson cercava di sminuire il talento e l'innata precisione dei metodi di Holmes, Greg sapeva con assoluta certezza che quegli indizi – che per lui erano totalmente insensati - l'avrebbero condotto all'assassino.

Ancora non sapeva quando esattamente quel gioco idiota e soprattutto snervante era iniziato – e soprattutto il perché – però sapeva che se Sherlock Holmes voleva che risolvesse da solo quei crimini che per lui erano un po' troppo complessi e intricati, qualcosa stava accadendo.
Sherlock si stava comportando in modo insolito da circa una settimana, e se a primo impatto aveva deciso che quel cambiamento non poteva che fargli piacere, ora rimpiangeva i modi burberi e bruschi da sociopatico del suo quasi amico.
Greg non era un totale idiota, checché ne dicesse Sherlock, e sapeva – sentiva – che qualcosa spingeva Sherlock a trattenersi dall'offenderlo o altro. Quel qualcosa proveniva dalle alte sfere e indossava spesso e volentieri abiti costosi ed espressioni serie.
Mycroft Holmes aveva preso la strana abitudine di presentarsi tutti i giorni nel suo ufficio con scuse sempre meno credibili e, se all'inizio Greg lo trovava strano e bizzarro, ora era estremamente sconcertato dalla situazione.
Cosa stava accadendo esattamente? Cosa continuava a sfuggirgli?

Il mal di testa continuava a pulsare forte ed insistente nelle tempie e per quante aspirine aveva preso quel giorno, non sembrava affatto volergli dare un attimo di tregua.
Sconsolato dalla mancata soluzione del caso e dall'ennesimo grattacapo che Sherlock gli aveva inviato – "Adora fargli le coccole!" sul serio, cosa diamine voleva significare? - si passò lento le mani fra i capelli fino a soffermarsi su di essi e poi fare il movimento contrario arrivando a posarsi sugli occhi.
Era appena l'una del pomeriggio, ma Greg aveva passato la notte a studiare tutte le prove che avevano raccolto non riuscendo quindi a chiudere occhio. I suoi vestiti erano davvero in uno stato pietoso, per non parlare della barba che, sentiva, stava già crescendo.
Aveva bisogno di una pausa: una doccia calda e un letto comodo era tutto quello che bramava, ma Emily Richard era morta e il suo assassino era ancora a piede libero e Greg sapeva che fino a quando non l'avesse catturato non avrebbe avuto pause.
Solo che Sherlock adorava farlo impazzire, ultimamente più del solito, e di sicuro in ciò centrava Mycroft... ma perché?

Sbuffando annoiato e sconsolato, tornò a prestare attenzione alle carte che Donovan aveva lasciato sulla sua scrivania. Erano riportate date e fatture, nulla di assolutamente rilevante per il caso che stava seguendo e di sicuro non lo avrebbe condotto alla soluzione del caso.
Già pronto a sbattere la testa sul tavolo, Greg fu interrotto da un leggero bussare alla porta.
"Avanti" disse, sperando di veder entrare Sherlock Holmes che mosso a compassione aveva deciso di aiutarlo davvero. Ma quello che si ritrovò di fronte fu decisamente il fratello sbagliato.
"Buongiorno, Ispettore"
"Mr Holmes, entri pure."
"Mi chiami pure Mycroft, la prego. La vedo un po' affaticato, tutto bene con il caso della signorina Richard?"
"Ci sto lavorando" e forse Greg aveva usato un tono un po' più duro di quanto volesse, ma non poteva farci molto al momento - e no, non aveva mica notato che Mycroft aveva abbassato gli occhi al pavimento, proprio no – "Come posso esserle utile, Mycroft?" disse calcando sul nome dell'interessato.
"Al dire il vero ero passato proprio per informarmi del caso. Conosco la famiglia Richard da tempo e mi sta molto a cuore la risoluzione del delitto di Emily."
Greg cercò di non pensare che era alquanto bizzarro che un impiegato del governo del suo livello avesse la necessita di mobilitarsi personalmente per conoscere tutti i risvolti del caso e, ancora, che tutta quell'improvvisa attenzione al caso fosse alquanto sospetta, soprattutto vista l'assenza della partecipazione di Sherlock.
"Stiamo cercando di risolvere il prima possibile questo orribile delitto e assicurare il colpevole alla giustizia, Mycroft" proprio quello che sto cercando di fare da 3 giorni, ma nessuno sembra notarlo in effetti. E dannato Sherlock e i suoi stupidi giochetti! pensò, senza però pronunciare neppure una parola.
Mycroft nel frattempo, si era seduto su una delle sedie poste di fronte alla scrivania e gettava rapide occhiate a tutti i fogli sparsi su di essa, per poi posare nuovamente lo sguardo su di lui.
"Ha bisogno di una pausa, Ispettore-"
"Greg, la prego"
"Ha bisogno di una pausa, Gregory. Ha già pranzato?"
"Uh, al dire il vero no. Non mi ero accorto fosse così tardi."
"Di sicuro non l'hanno aiutata la notte insonne e quella terribile emicrania..."
"E lei come... come fa a sapere del mal di testa?" e Greg non aveva certo bisogno di mostrarsi sorpreso o stupito. Era di sicuro qualcosa di famiglia allora. Forse da piccoli lui e Sherlock giocavano a "Trova l'assassino" invece di Nascondino o Mosca Cieca. Erano giochi troppo stupidi per loro, sicuramente! Immaginarsi Sherlock da bambino aveva un che di inquietante, a dire il vero.
"Lo stato pietoso dei suoi abiti mi testimoniano che hanno sicuramente visto giorni migliori e l'aria chiusa che si respira qui dentro mi fa presupporre che lei non è uscito da questa stanza da almeno venti ore tenendo conto che verso le 17 di ieri era all'appartamento di mio fratello e del suo coinquilino; in più la confezione di cibo in scatole cinese mi induce a pensare che il suo ultimo pasto sia stata una cena fatta in questo stesso ufficio.”

“Le spalle curve, i capelli completamente sfatti e scompigliati, gli occhi leggermente rossi e stanchi mi inducono a pensare che leggere continuamente tutti questi fogli posti sulla scrivania, le abbiano dato una fortissima emicrania. Non contando il fatto che proprio vicino al suo braccio è posto un flaconcino di aspirine aperto e semivuoto." Mycroft concluse con una sorta di ghigno che voleva essere un sorriso.
Greg era stupito e anche confuso perché quando ha trovato il tempo di esaminare così minuziosamente ogni angolo di quella stanza e me se stavamo parlando?
"Ha proprio bisogno di una pausa, Gregory. Vuole pranzare con me? Stavo giusto per andare a pranzo in un ristorante qui vicino, la sua compagnia non potrebbe che farmi piacere." disse alzandosi in piedi.
E Greg avrebbe voluto urlare che NO, non aveva tempo per questo e che andare a pranzo con lui sarebbe stato strano e fuori luogo, invece sorrise leggermente, si alzò a recuperare la giacca lasciata scompostamente sull'appendiabiti vicino alla porta e a fare cenno al maggiore degli Holmes di seguirlo verso l'uscita.
Mycroft si avvicinò a lui, e alzando pigramente una mano verso il suo viso, diede una parvenza di normalità alla sua capigliatura disastrata.
Greg non arrossì – cosa pensate! - ma il modo in cui il contatto era sembrato tanto normale quanto piacevole, lo stupì non poco.
Imboccando la porta d'uscita della centrale salì sulla nera e lucida limousine che li attendeva.
Non notò il sorriso sornione di Antea, né il fatto che il ristorante fosse già stato prenotato per due, ma almeno per un paio d'ore riuscì a rilassarsi e a non pensare che una donna era stata brutalmente uccisa e che lui ancora non aveva trovato il colpevole.

Al caso avrebbe pensato poi, e sicuramente avrebbe risolto quegli indovinelli insensati che Sherlock adorava inviarli.
"Indossa completi orribili, molto simili ai tuoi in effetti."
Forse.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: dio_niso