The first
time, ever I saw your face
I thought the sun rose in your eye.
And the moon and the stars were the gifts you gave
To the dark, and the endless skies, my Love…
La prima volta che vidi il suo volto, si
lo ricordo ancora: come potrei mai scordarlo?!
E’ successo due anni fa, la prima volta che misi piede negli studi della Fox,
la prima volta che ho sorpassato quella porta..la trovai li, con le
spalle appoggiate al muro, davanti uno dei più importanti ed essenziali membri
del cast, la macchinetta del caffè!
Il mio sguardo incontrò il suo immediatamente, incontrò quelle due stelle chi
brillavano sul suo viso, quasi ne fosse stato subito ipnotizzato, ammaliato e
sconvolto dalla loro dolcezza, dalla loro vivacità, da quella strana e
meravigliosa luce che tutt’ora emanano. Sembrava vi fosse il sole dentro, tanto
erano luminosi.
Un sorriso, un lieve e angelico sorriso si aprì tra quelle belle labbra, fu una
visione, restai li impalato come se avessi appena visto un angelo..e tutto
sommato era la verità, non ho mai trovato altre parole o aggettivi che
descrivessero meglio quella meravigliosa creatura!
I suoi compagni si voltarono verso di me per vedere a chi fosse mai rivolto
tale sorriso, mi fecero un cenno bisbigliando “Dev’essere il ragazzo
nuovo!”, ma io non risposi, non li guardai nemmeno, i miei occhi
erano troppo impegnati ad ammirare quel raggio di sole che avevo davanti e le
mie orecchie erano impegnate anch’esse ad ascoltare il mio cuore che già da
allora..aveva iniziato a dirmi qualcosa!
“Tu devi essere Chord, giusto?” disse avvicinandosi successivamente
a me.
‘Si Dianna Elise Agron, sono io!’ ..è quello che avrei dovuto e
voluto dire, ma riuscii solo a mordermi il labbro inferiore e ad annuire come
un bambino davanti a una qualsiasi meraviglia dell’universo.
Arricciò il naso quasi divertita; “Benvenuto a bordo!” lo urlò , lo urlò con un
tale entusiasmo che sentii il cuore palpitare forte, non avevo mai udito una
voce tanto melodiosa, mi sembrò la più dolce musica mai ascoltata.
Dopo aver aperto e chiuso la bocca un paio di volte finalmente riuscii ad
emettere un debole “..gr..grazie!”.
The first
time ever I kissed your mouth
I felt the earth move in my hand
Like the trembling heart of a captive bird
That was there at my command, my love..
Ci sono cose che non si possono scordare,
cose che resteranno sempre nella nostra mente e nel nostro cuore…come la
prima volta che sfiorai quelle labbra!
Era una fredda giornata di dicembre, una giornata di stremanti riprese era
appena finita; era l’ultimo giorno di riprese prima di prenderci una piccola
pausa per Natale, lo studio era quasi vuoto, gli altri erano quasi tutti andati
a casa e io ero li, seduto su quelle non eccessivamente comode sedioline che
ti danno sui set, quelle da regista insomma. Avevo lo sguardo rivolto sul
display del mio cellulare ma la mente era totalmente altrove, probabilmente
come il resto delle persone normali avrei dovuto pensare alla mia stanchezza,
alle vacanze, alle cene, ai regali e al meraviglioso clima natalizio che di norma
amo tanto; ma quell’anno fu diverso, la mia mente non riusciva a cancellare
l’immagine di quell’angelo biondo nemmeno per un solo attimo, se riuscivo a
pensare al Natale tutto si ricollegava a lei, a come sarebbe stato
meravigliosamente perfetto passare le vacanze, la vigilia e tutto il resto con
lei!
D’improvviso sentii una delicata presenza posarsi sulla mia spalla destra: “Non
vai a casa, Overstreet? E’ tardi! Che ci fai ancora qui?”
Di solito niente riusciva a farmi svegliare da quello strano stato di
‘trans’..niente tranne l’oggetto dei miei sogni.
“Stavo giusto pensando di andare via!” Mentii spudoratamente, non me ne andavo
mai dal set prima di lei, non ho mai perso occasione di restare a guardarla più
a lungo possibile!
La bionda dagli occhi verdi sorrise arricciando le labbra, sapeva che era una
bugia, dopo mesi..si era accorta di tutto, dei miei sguardi ammaliati, dei miei
sorrisi imbarazzati e delle mie goffe attenzioni per lei.
“Mi dai un passaggio?” Li per li pensai di essermi immaginato quelle parole, ma
così non fu.
Spalancai gli occhi annuendo con tutto l’entusiasmo possibile e immaginabile.
Sapevo perfettamente dove abitava, non perché la seguissi, me l’aveva detto lei
e tutte le volte che mi parlava il mio cervello stranamente assorbiva
perfettamente le sue parole e non scordava nemmeno una virgola o un sospiro
emanato da quelle labbra.
Arrivati sotto il portone da bravo cavaliere le aprii la portiera della
macchina e l’accompagnai fin davanti le scale.
“Non dovevi Chord!” sta volta fu lei a sorridere imbarazzata.
“Figurati..dovere!” ammisi orgogliosamente!
Il suo sguardo si alzò sopra le nostre teste e le sue guancie di dipinsero
uniformemente di una bellissima sfumatura di rosso; quasi naturalmente seguii
la direzione dei suoi occhi, un piccolissimo ramoscello di vischio aleggiava
sulle nostre teste.
“Credi nel destino Chord?”
“Non lo so, tu?”
“Credo che ci sono cose che bisogna lasciare accadere..”
Non mi diede nemmeno il tempo di capire il significato delle sue parole che
sentii una strana sensazione, delle morbide e lievemente umidicce labbra si
posarono sulle mie, mentre con le mani era saldamente aggrappata al mio petto
per reggersi sulle punte come una bambina.
Fui assalito dai brividi, era meglio di qualsiasi sogno io avessi avuto a
riguardo prima di allora.
Sentivo il mondo girare tra le mie mani a ritmo dei nostri cuori che battevano
perfettamente all’unisono mentre fuori cadevano i primi fiocchi di neve.
And the first time, ever I lay with you
I felt your heart so close to mine
And I knew our joy, would fill the earth
And last, til the end of time, my Love.
Era la sera prima del mio compleanno la
prima volta che facemmo l’amore, la prima volta che dormii al suo fianco, la
prima volta che i miei piedi s’intrecciarono con i suoi sotto le lenzuola.
Si era messo a piovere, proprio il giorno in cui ci avevano dato il pomeriggio
libero, proprio il pomeriggio in cui eravamo andati a fare una passeggiata,
soli..mano nella mano; un po’ banale lo so, ma quando sei con una
persona così ‘bella’ poco importa quello che fai, tutto diventa perfetto…perché la
sua risata, la sua voce, il suo sorriso, i suoi occhi, le sue mani, i suoi
capelli e pure il suo profumo…sono le vere meraviglie del mondo e
come tali rendono invidiose pure le stelle più luminose della galassia.
Le prime gocce iniziarono a cadere sulle nostre teste, iniziarono a posarsi
delicatamente sulla nostra pelle, mentre l’aria s’impregnava sempre più
dell’inebriante profumo di pioggia e di bagnato.
Dianna iniziò a ridere come una bambina, quel suono così cristallino
risuonava ovunque e io iniziai a ridere con lei quasi dimenticando di essere
ormai completamente inzuppato.
Ma quando le gocce si fecero più grosse e fredde la trascinai controvoglia a
casa, mentre lei continuava a saltellare e a ridere in mezzo alle pozzanghere.
I suoi bei capelli dorati ormai erano diventati una spugna, così come i nostri
vestiti: “Dobbiamo asciugarci, sarà meglio togliere questi vestiti zuppi..ti
prendo qualcosa di asciutto!” dissi ma non maliziosamente, ero seriamente
preoccupato per la sua salute!
Un attimo dopo sentii le sue mani sempre calde sul mio petto ghiacciato, le mie
dita accarezzarono la sua chioma umidiccia mentre le nostre labbra si univano e
lei mi spingeva contro il letto.
Tutto accadde così velocemente che ebbi giusto il tempo di realizzare ciò che
stava accadendo prima di ritrovare le mie braccia a proteggere il suo corpo e
il suo profumo sulla mia pelle; le sue mani pur essendo tanto piccole e
delicate diventarono così avvolgenti, i suoi baci si facevano sempre più
intensi così come i suoi sospiri mentre le sue labbra scendevano lungo il mio
collo.
La strinsi forte, chiusi gli occhi e insieme lasciammo che tutto
avvenisse..infondo ‘ci sono cose che bisogna lasciare accadere..’
Il suo corpo così nudo e perfetto giaceva accanto a me, il suo cuore
batteva così vicino al mio..sembrava musica, la più delicata e armoniosa, il
suono era così intenso ma..dolce, da esso si poteva intuire la tranquillità del
suo animo, non era poi necessario guardare la sua aria beata..anche se sarei
rimasto la ad osservare quei suoi lineamenti rilassati e sereni per tutta
l’eternità!
Con un braccio la strinsi a me più che potevo, mentre le dite dell’altra
mano s’intrecciavano alle sue così naturalmente, coincidenti.
Ci addormentammo entrambi, mano nella mano; i nostri cuori battevano vicini e il
nostro amore era tanto da poter nutrire il mondo.
The first time, ever I saw
Your face…
Ricorderò per sempre la
prima volta che vidi il suo volto..ricorderò per sempre la prima e unica volta
che mi sono innamorato…
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Buoooonaaa…notte?! XD Si miei cari, sono le 3 e 38 di mattina, oggi è il 19 agosto 2012 e io mi sono finalmente decisa a
scrivere il primo capitolo della mia raccolta Overgron!
Premessa: Chord Overstreet e Dianna Agron sono praticamente le due creature che
amo più al mondo, sono due angeli per me, sono i miei angeli, sono così
perfetti e meravigliosi che non posso far a meno di amarli!
Quindi..questo è per loro, perché insieme creano qualcosa di splendido, magico
e vorrei tanto che tutto ciò accadesse veramente *sob* (anche se secondo me Chord un pensierino alla Dì l’ha fatto u.u).
Amo la Overgron, ma comunque pur non essendo una
coppia..sono due amici dolcissimi.
Spero sarete in molti a leggere e a farmi sapere cosa ne pensate, non mordo u.u
Mi auguro (?) possa piacervi .-. Eeeee..buona lettura ^^