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Autore: applestark    19/08/2012    1 recensioni
Fanfic ambientata dopo la puntata "Rumors" della seconda stagione.
Sarebbe meglio se leggesse anche la fic "Taking chances", ma capirete comunque la storia quindi non è obbligatorio!
Enjoy ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rachel Berry, Sam Evans
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti cari!
Sono ritornata con un altra Samchel, spero vi piaccia.
Stavo riguardando la Seconda stagione  e nulla... ho avuto l'ispirazione! :D


Stargirl.



Mentre camminavo lungo il vialetto del motel dove alloggiavano gli Evans ripensai per un attimo a qualche sera prima.
Era passato quasi un mese facendo qualche conto.Non pensavo più a Sam in quel modo ma non volevo di certo rinunciare a lui.
Aveva il sorriso più bello del mondo, e vederlo piangere quel pomeriggio era stato un colpo allo stomaco, una fitta al cuore affievolita dalla dolcezza della sorellina.
"Don't cry Sammy."
Sorrisi quasi senza pensarci al solo pensiero, intanto ero arrivata di fronte a quella porta, si poteva sentire la voce della piccola tv trasmettere ancora cartoni animati. Avevo preparato dei biscotti con le gocce di cioccolato per i fratellini di Sam, mi piaceva il sorriso dei bambini; o forse, era solo una scusa in più per poter vedere lui. Assicurarmi che non mi odiasse,che non lo facessi sentire oppresso,annoiato,solo.. Ancora una volta era fuori la sua porta ad elemosinare amore. Questa volta non avevo disegni e bozze,non avevo scuse.
Solo un cuore che batteva forte. Ma che razza di scusa era quella?
-Rachel,che ci fai qui al freddo?-
Mi voltai di scatto a quelle semplici parole,pronunciate da un Sam con il cappuccio che mi guardava sull'uscio della porta.
-N-no io...io stavo solo facendo un giro-
-E quei biscotti sono per i piccioni?- chiese sarcasticamente lui, strappandomi immediatamente un sorriso.
Scossi la testa e abbassai lo sguardo imbarazzata, prima che Sam potesse invitarmi ad entrare in "casa".
I letti erano posizionati allo stesso modo e Stacy e John dormivano beati con una coperta malandata appoggiata sulle spalle.
Li guardai con tenerezza e compassione e appoggiai il contenitore con i biscotti li accanto.
-Li hai fatti tu?- mi chiese Sam azzardando una mano verso la scatola blu e afferrando un dolcetto.
-Sono dolcetti vegani.- esclamai entusiasta e mi tolsi la giacchetta gialla sistemandola addosso ai bambini.
"Staranno ancora più al caldo" sussurrai a Sam che mi guardava interrogativo.
-Vegani o non so cosa,sono ottimi Rachel grazie!-
-Non ti preoccupare-
-Tu e i ragazzi siete davvero troppo gentili- disse grato mentre si sedeva sul letto anche lui facendomi cenno di avvicinarmi. Sorrisi e mi sedetti poco distante da lui prendendo ad accarezzare i capelli di Stacy.
-Scusa il disturbo- sussurrai mordendomi nervosamente il labbro.
-Non disturbi mai- mi rispose picchiettando con l'enorme mano sulla mia spalla esile.
 Seguii con lo sguardo quella mano che giocherelló con i miei capelli , facendomi cadere il cappellino, e poi il fermacapelli, e alla fine quella stessa mano mi lanciava le briciole dei biscotti , ridacchiando silenziosamente per non far svegliare i piccoli.
-Mi dispiace tanto Sammy-  mormorai improvvisamente, smettendo di ridere.
Sammy abbassó lo sguardo,esplorando il vuoto con il volto contorto in una smorfia di dolore.
 Non riusciva a dire nient'altro,il silenzio era calato sulla stanza e la tv,ormai spenta, non ci teneva più compagnia.
Il respiro dei piccoli Evans era regolare e continuo,sembravano due angioletti.
-Non ce la faccio più- disse all'improvviso,tenendo lo sguardo sempre fisso sul pavimento.
-Si che ce la puoi fare,sei forte Sam!- lo spronai
-Non sono forte...-
-Si invece.- dissi risoluta appoggiando una mano sulla sua spalla per dargli coraggio.
Mi guardó ancora,triste e disperato e poi scosse la testa. -Non sono forte-
-Se non sei forte aggrappati a qualcuno che ti faccia sentire così- sussurrai fissandolo in quelle iridi chiare e profonde.
-Posso aggrapparmi a te?-
Mi sentii come se nei polmoni non avessi più aria, come se per qualcuno improvvisamente contassi davvero, mi sentivo... Utile.
 Alla sua richiesta non potetti fare a meno che rivolgergli un sorriso speranzoso.
-Ovvio. Siamo abbastanza forti e insieme ce la faremo- esclamai sorridendo dolcemente.
Sul volto di Sam peró non vi era ancora traccia di un sorriso. Non ce la feci più, lo abbracciai forte stringendolo tra le mie braccia minute e accarezzando la chioma bionda ossigenata mentre lui trovava conforto sulla mia spalla e iniziava a singhiozzare silenziosamente in un pianto dignitoso.
-Shhh- mormorai al suo orecchio dondolandomi un pó.
-Rachel ho solo paura di non farcela, si sta rompendo quello che ho costruito.-
-No Sam, ti prometto che faró impegnare i miei papá per trovare un nuovo lavoro ai tuoi okay?-
Vidi il biondo annuire e poi stringermi con le sue possenti braccia,era alto, non che ci volesse molto ad esserlo più di me ma lui aveva qualcosa di speciale.
 Quegli occhi chiari,trasparenti.. Era come guardare un cielo d'estate,limpido e fresco.
Lo strinsi a me e gli accarezzai i capelli, forse troppo lunghi in quel momento. Il suo odore era delicato, sapeva di buono, vaniglia o cannella, ben diverso dagli altri.
 Rimanemmo in silenzio per molto tempo, non riuscivo a pensare altro che a lui. Volevo la sua felicità, non volevo arrendermi , nonostante certe volte avevo come l'impressione che mi allontanasse, per poi ripescarmi nella sua rete.
-Oh Rachel-
La sua voce,quasi un sussurro mi riportó alla realtà.
-Ehi?- domandai stranamente sulla difensiva.
Poi fu un attimo. Ci volle davvero un secondo. Lo sguardo di Sam era un misto di dolcezza e proibito, disperazione, ricerca di affetto..
Le sue labbra furono sulle mie in un lampo.
Dapprima mi irrigidii, ma mi resi conto che forse era quello che mi aspettavo.
Prese ad accarezzarmi la schiena con la sua mano, mentre l'altra se ne stava sulla mia spalla come per sorreggermi. Sorrisi timidamente sulle sue labbra e le schiusi in cerca di quel contatto che avevo così ardentemente desiderato.
Il sapore di quella bocca, di quelle labbra che solo io riuscivo a trovare carine, era vaniglia.
 Ecco, quel bacio sapeva dei biscotti alla vaniglia che preparavo per Natale.
Chiusi gli occhi, portai le mani a cingere il suo collo e ci staccammo solo quando non ci fu più aria da respirare. Mi spostai subito di lato mordicchiandomi il labbro inferiore,nervosa.
-Oh Rachel sono di nuovo.. Sollevato-
E lo percepivo. La sua voce era limpida come l'estate.
-Sam, tutto quello che voglio é vederti sorridere.-
Mi accarezzó il viso, ebbi spavento che potesse sentire il battito del mio cuore visto che mi stava squarciando il petto.
-Sei qualcosa di bellissimo- sussurró Sam, di nuovo a un passo dalle mie labbra. Ci baciammo. E continuammo a farlo per molto,molto tempo.
Senza farci troppe domande su quello che eravamo o che saremmo stati.

Poche ore dopo ero accanto a Sam, accoccolata sotto la sua spalla sul lettone Evans occupato da Stacy, Jhon, Sam e io.
Sembravamo quasi una.. Famiglia.
 Sam dormiva; era praticamente crollato nel sonno mentre chiacchieravamo di quale musical mettere in scena a scuola, lui aveva solo annuito e poi l'avevo trovato ronfante mentre mi stringeva.
 Decisi che forse avrei dovuto imitarlo, così gli diedi un bacio sulla tempia e lo strinsi tra le mie esili braccia respirando a pieni polmoni il suo buon profumo.
Non avrei rinunciato molto facilmente a lui, a tutti i costi. Mi aveva fatto diventare gelatina Sam, con la sua spontanea dolcezza e non me lo sarei fatto scappare. Non più.
  
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