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Autore: SonounUngaroSpinato    19/08/2012    1 recensioni
Salve!Ho scritto questo testo per una role nel mio gioco di ruolo,ho aggiunto delle cose e eliminato delle altre..Beh spero vi piacerà
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*Andare in Farmacia per comprare un test di Gravidanza a soli 17 anni non rientrava proprio nei miei piani,non che io non volessi dei figli sia chiaro,ma non a 17 anni,insomma in molti paesi del mondo non venivo nemmeno considerata m
aggiorenne,per i miei genitori e per molti dei miei parenti,compresa la mia nonna che ancora viveva in Grecia,ero poco più di una bambina,una creatura che da poco aveva smesso di farsi le trecce e di giocare con le bambole,ed oltre a tutte queste reazioni negative che certamente avrei scatenato dovevo addirittura aggiungere il fatto che non ero affatto pronta per diventare madre,e poi andiamo,non era possibile che a un solo mese dalla mia prima volta fossi già incinta!Non era umanamente giusto,c'erano ragazze che si accoppiavano come conigli e non rimanevano mai incinte..Non potevo essermi fregata con una sola volta*

[...]
*Il mio ingresso in casa fu veloce e distruttivo quanto solo quello di un tornato lo potesse essere,vivevo fortunatamente da sola,mia madre guardandomi in volto,e facendo caso a ciò che compulsivamente stringevo tra le mani,sarebbe arrivata ad una conclusione azzardata,magari quello che avevo era un semplice ritardo ed un'influenza intestinale,quante altre volte mi ero ammalata?Nessuna,e questo era il problema,io non mi ammalavo,i germi non si erano mai attaccati al mio corpo e in tanti anni di scuola avevo fatto meno assenze di tutto il corpo studentesco,avevo una media di due assenza l'anno entrambe per noia,come vi ho detto ero immune alle malattie ed fu questo,insieme al ciclo in grande ritardo,ad avermi messo in allarme..Con una velocità inaudita,probabilmente battei tutti i record del mondo,entrai nel bagno principale e lì,con la furia dipinta sul volto,feci il mio test di gravidanza,sapevo come andava fatto,come sapevo che bisognava aspettare 3 minuti prima di avere il risultato,inutile dirvi che quei tre minuti furono i più lenti e pieni di agitazione della mia vita intera..Avevo posato il test sul ripiano in legno di ciliegio del bagno,proprio vicino al bianco e pulito lavandino,sembrava una stonatura quel test messo così,non doveva trovarsi lì,non avrei dovuto fare un test di gravidanza a 17 anni,non avrei dovuto stare lì ad aspettare con una crescente ansia quel risultato che,una volta letto,mi lasciò senza fiato,davvero,mi si mozzò come niente,forse fu la sorpresa,o la paura,od un grande mix delle due cose,rimane comunque il fatto che per più di un minuto rimasi senza fiato..Poi,quasi come dopo essermi ripresa da un sogno,mi ripresi,e scoppiai in un pianto senza fine,non era umanamente possibile,e per di più non era giusto,non in quel momento,non poteva essere,non potevo aspettare un bambino a 17 anni,non era possibile che io fossi incinta*

[..]
Non era mia abitudine recarmi a casa di qualcuno,anche del mio ragazzo,senza essermi prima annunciata,con un messaggino,un e-mail,una chiamata di breve durata o addirittura con un piccione viaggiatore,in qualsiasi modo possibile io dovevo annunciarmi,mi era stato insegnato così dai miei genitori e mai ero venuta meno a queste regole,semplicemente perché,per me almeno,rappresentavaù la base della buona educazione..Piansi,piansi come mai avevo fatto durante quel breve tragitto che mi separava dalla casa di James,un tragitto di base assai breve ma per me lungo come il viaggio alla volta di Itaca per Ulisse..Un viaggio travagliato in cui i pianti furono molti,come molte furono le botte che diedi al volante della mia auto,come se,in un modo assai strano,anche lui fosse colpevole di quanto era successo,o semplicemente,era solo un rimedio contro quella rabbia che andava crescendo,una rabbia che mi stava divorando l'anima pian piano,quella rabbia che avrebbe fatto male a quel bambino che,come avevo detto alla mia ginecologa per telefono,volevo “uccidere” con l'aborto,non ero pronta per essere madre,non volevo essere madre,non a 17 anni,non prima della mia laurea in medicina alla Columbia e il Master in qualche città di prestigio inglese,non prima di aver trovato il lavoro stabile all'interno di qualche prestigioso ospedale,non potevo permettere che una gravidanza inaspettata e,soprattutto,indesiderata mettesse fine ai miei tanti sogni,non volevo che un bambino mi togliesse il tempo prezioso che dedicavo allo studio,non volevo essere giudicata come la sciocca ragazza rimasta incinta a 17 anni,o come una poco di buono che si era fatta ingravidare prima del matrimonio o della fine degli studi,io volevo semplicemente rimanere Earleen la ragazza che non mancava nemmeno un giorno di scuola,che organizzava i balli studenteschi migliori di Miami e che tutti gli adulti desideravano come figlia,non ero pronta ad essere Earleen la madre diciassettenne..Arrivata davanti alla casa di James parcheggiai non curandomi nemmeno di dove avevo fermato la macchina,in quel momento le regole della strada potevano benissimo andare a farsi benedire,non mi importava più di nulla,stavo diventando una persona apatica,quasi un'ameba tanto ero scioccata da quello che stava succedendo,tanto ero sconvolta dal fatto che un nuovo essere stesse nascendo dentro di me,che quell'embrione stesse crescendo giorno dopo giorno,non riuscivo a considerarlo come mio figlio,per me era solo un'embrione che stava ostacolando tutti i miei piani..Ci mise un po' James ad aprire quella dannata porta,fu un tempo interminabile,non riuscivo ad aspettare nemmeno un secondo,e quelli che erano in realtà due minuti mi sembravano ore lunghissime e che scorrevano assai lente...Fortunatamente aprì quella porta e prima che potessi dire qualsiasi cosa scoppiai in un pianto disperato sul suo petto,e proprio su quel petto tra un singhiozzo e l'altro,dissi*So...So...*presi del fiato quel fiato che sembrò venirmi meno ogni singhiozzo*So..Sono incinta*prima di poter dire altro mi rifugiai nuovamente contro il suo petto e scoppiai in un silenzioso pianto*
  
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