INSEGUITE


Un lampo accecante attraversò il vuoto dello spazio e s'infranse sullo scafo della navicella.
< Hanno colpito il motore di poppa, perdiamo potenza > urlò Nadd Todéi mentre, sballottata dai colpi, tentava di tenere lo sguardo fisso sul quadro comandi.
La nave ricevette altri due scossoni, l'ultimo dei quali fece quasi cadere per terra la squadra. Reana Quaggi diede uno strattone al timone per far virare l'astronave, intimando alla compagna addetta alla postazione tattica di sparare contro i loro inseguitori. Un altro scossone e i pochi soprammobili rimasti sugli scaffali caddero rompendosi in mille pezzi.
< Le armi sono fuori uso > gridò Sabata Amadasi aggrappandosi ai lati della sua consolle per non cadere.
< Rimettile in funzione! > urlò Reana.
< Non hai capito. Si è fusa la griglia del plasma, è irrecuperabile >
Reana alzò gli occhi al cielo emettendo qualcosa che somigliava a un ringhio e digitò velocemente una sequenza di numeri sulla sua consolle.
I pannelli-a-specchio installati sullo scafo dell'astronave riflessero il raggio d'energia inviato dalla nave nemica. Era abbastanza per disabilitare le loro armi per un po' di tempo ma l'energia del raggio alieno li aveva assottigliati e non avrebbero potuto reggere un altro colpo senza far rischiare all'astronave un cidemento strutturale.
Temide Zaccardelli afferrò un proiettore di campi d'energia e cominciò a fissarlo alle pareti a rischio di cedimento, ben sapendo che una misura di sicurezza di quel genere non poteva durare tanto a lungo. Senza contare che Temide non era certo un'esperta.
L'ennesima scossa fu la più forte. Sabata cadde dalla sua sedia e sbattè contro la parete della navicella per poi crollare a terra con un taglio che le attraversava la tempia e finiva sotto lo zigomo destro.
Il parabrezza della navicella s'incrinò formando le caratteristiche crepe a tela di ragno. < Il livello dell'ossigeno si sta abbassando! > esclamò Nadd. < E i gas della nebulosa vicina stanno entrando! >
< E io cosa posso farci? > gridò Reana. Tentò di strattonare il timone per virare ma quello non si mosse. < Dannazione, è bloccato! > imprecò. < Nadd, di' a Iole di salire o non sopravviverà >
< Non sopravviverà a cosa? > chiese Temide allarmata.
Reana premette il pulsante a rettangolo rosso davanti a lei. < Tenetevi forte, ragazze, sto per tentare un atterraggio d'emergenza con pilota automatico >
Temide balzò dietro di lei.
< Non abbiamo altra scelta. Chiama Iole! >
Gli atterraggi d'emergenza più comuni erano indubbiamente quelli in cui saltava il pilota automatico e si rendeva necessario dirigere le astronavi manualmente. Ma le situazioni convenzionali non erano tipiche di Reana Quaggi.
La nave fece rotta verso il pianeta più vicino, un corpo spaziale con atmosfera 70% ossigeno, 11% azoto e altri gas non meglio identificati. Prima di entrare nell'atmosfera avrennero dovuto superare uno strato di gas e polveri che avrebbero mandato in avaria i sensori esterni, effetto che le ragazze speravano colpisse anche la nave degli inseguitori.
Ci fu un colpo allo scafo della navetta, Per un istante Reana credette di aver visto dell'azzurro in mezzo al color beige dello strato di polveri, ma quando tentò di focalizzarlo meglio non ci riuscì a causa delle crepe sul parabrezza.
E proprio per averle notate, si rese finalmente conto del gas che stava penetrando nella cabina. D'un tratto tutto si fece sfocato e respirare le sembrò complicato come una lezione di fisica. Così complicato che quasi non valeva la pena di continuare a farlo....



NOTE:
Tenete a mente quell'azzurro perchè è un dettaglio che tornerà nei prossimi capitoli. Per quanto riguarda Iole, la sua comparsa è rimandata, ma non disperate, presto la conoscerete e grazie a lei scoprirete di più sul rapporto tra le ragazze.
Per concludere, grazie di aver letto e... recensite, perfavoreperfavoreperfavore!