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Autore: xtheysavedmylife    20/08/2012    2 recensioni
Una torta. Cos'hanno di speciale le torte?
Appena ci pensi ti viene in mente qualcosa di felice, qualcosa da festeggiare,un compleanno.
Ma una torta può unire due persone?
Questa è la storia di Linda,Joseph e Nicholas. Loro sono diversi,non sono come tutti,loro sono speciali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente quando volete dire qualcosa ma non riuscite a dirla?
Che vi sentite questo peso sul petto e il fiato corto da non riuscire a parlare?
Buttare fuori tutta quella rabbia e malinconia accumulata nel tempo?
Ecco,Linda in quel momento si sentiva così.
Mentre sua madre per l’ennesima volta la sgridava.
Non la sopportava più.
Ad ogni suo errore partiva la predica.
Linda voleva solo avere una vita come tutte le altre diciassettenni.
Ma lei non poteva. Le sue coetanee potevano uscire,divertirsi con le amiche,avere un ragazzo ed essere spensierate.
Lei doveva lavorare nella pasticceria della madre per sopravvivere,per riuscire ad arrivare a fine mese.
Tutti i giorni era la stessa storia, quelle discussioni ormai erano diventate monotone, senza colore. Quelle urla che entravano come martelli nelle orecchie, che poi piano piano andavano a diventare solo un leggero fischio alle orecchie della ragazza.
Ormai non ascoltava più quello che diceva la donna bionda davanti a lei.
Era più impegnata a tenere lo sguardo abbassato e giocare con i suoi boccoli,oppure era molto più interessante osservare i suoi piedi.
Ogni giorno quella donna si lamentava dell’uomo che aveva amato,sposato,fatto una figlia e che poi se ne è andato.
Non andato nel senso andato via.
Suo padre non se ne sarebbe mai andato, lui era il suo eroe, fin da piccina.
Ed era stufa,veramente stufa di sentire quella donna,ovvero sua madre parlare di lui in quel modo.
Che colpa aveva lui di quello che era successo? Nessuna,assolutamente nessuna.
Ogni volta è doloroso ricordare quel giorno.
 
 
 
Linda stava pettinando le sue bambole,tranquilla in camera sua.
Farlo la rilassava molto. Non era una bambina molto socievole e non aveva ne fratelli ne sorelle.
Ma la mamma e il papà gli avevano promesso di fargliene uno appena lui fosse tornato.
Quella stanza era un paradiso quasi.
Tutti hanno sempre detto che Linda aveva un so che di angelico.
Con i suoi capelli castani e i suoi grandi occhi blu come poteva non incantare?
Sembrava proprio come una di quelle bambole.
Sempre vestita bene,capelli pettinati e il sorriso stampato sulla faccia.
Si sentì un rumore di passi,entrò la mamma.
-
amore… -
La bimba le allargò uno dei più bei sorrisi,quelli a trentadue denti.
Alla donna le se strinse il cuore. Era costretta a rovinare quel bellissimo sorriso.
- dimmi mamma!- disse la piccina.
Quel giorno la bambina doveva avere notizie del padre,era tanto tempo che non lo vedeva.
Ogni volta che veniva gli regalava una bambola e lei le teneva ordinate per lui,per il suo ritorno.
Ma la piccola non sapeva che non c’era un ritorno.

Non stavolta.
-
mamma quando ritorna il papà?- chiese Linda in tutta la sua innocenza.
A quel punto la mamma non ce la fece più,sentiva le ginocchia tremare e scoppiò a piangere a terra.
Michael,suo marito era un soldato dell’esercito americano e partiva molto spesso per la guerra in Medio Oriente.
Tornava ogni tre mesi.
Ma quella volta non poteva tornare.
Prima che si dirigesse nella stanza di Linda avevano chiamato dallo stato.
Dicendogli che suo marito non sarebbe più tornato a casa.

Mai più.
Durante un controllo in un paesino hanno attaccato l’esercito con delle bombe.
E suo marito non ce l’aveva fatta.
Mille domande frullavano nella testa di Marie.
Come avrebbe fatto a crescere quella bambina?
La bambina che assomigliava tanto a suo marito?
Che aveva i suoi stessi occhioni blu.
Frutto del loro amore.
Provò rabbia verso tutto e tutti.
Per lo Stato,per l’esercito,per le bombe e per la bambina.
- Linda, non lo cercare più.- le disse freddamente.
La bambina la guardò,aveva la paura negli occhi.
- perché?- era terrorizzata.
- papà è morto.- rispose a voce bassa.
Detto questo uscì dalla stanza lasciando la piccola a piangere per ore,non la poteva vedere.
Non la poteva
sopportare.
 
 
 
Scese una lacrima sulla morbida guancia di Linda mentre ripensava a tutto quanto.
- Cazzo fai? Piangi? Alzati e vai a preparare gli altri dolci, Linda! -
- subito mamma…- mormorò.
Mentre stava preparando l’impasto sentiva che la sua vita era un casino.
Mancava qualcosa per renderla felice.
Qualcuno.
Una persona che la capisse,che la coccolasse e che la consolasse quando sentiva che stava crollando.
Qualcuno che era pronta a sostenerla per farla risollevare.
Qualcuno che rendesse la sua vita migliore.
E quel qualcuno non sapeva che faceva di cognome,Jonas.

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Salve ragazze! :)
Questa fan fiction mi è uscita di getto e volevo sapere cosa ne pensavate scrivendo il prologo,spero che piaccia perchè a me dichiamo che convince :')
Tanti baci,xtheysavedmylife

  
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