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Autore: _wallflower13    20/08/2012    7 recensioni
Inutile dire che le somiglianze con il primo di Hunger Games sono moltissime, sia a volte per situazioni, dialoghi, ecc.
La protagonista è Eloise, distretto 12 , che si trova a dover partecipare alla quarta edizione della memoria, sono passati 100 anni dai primi giochi.
Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore. O almeno si spera.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gale Hawthorne, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

I secondi seguenti sembrano i più lunghi della mia vita da quando mio padre è sparito per due giorni. Era andato a caccia, e quella volta i Pacificatori avevano deciso di fare la bravata di andare a controllare la rete, lui ha dovuto passare la notte nel bosco, per poi tornare il mattino dopo. Mi ero spaventata tantissimo, non era mai successa una cosa del genere. La stessa sensazione, in modo molto più violento, la sto vivendo ora. Mio fratello si fa strada tra gli altri ragazzi, corro ad abbracciarlo, non posso fare niente per lui, se non cercare di proteggerlo. Ma come un lampo a ciel sereno qualcuno urla qualcosa.

-Mi offro volontario come tributo.- urla una voce maschile. Ma non realizzo il significato delle sue parole perché sono attaccata a Joey. Lui sta piangendo a dirotto, bagnando il mio vestito. Tutta Panem vede e vedrà questa scena, non dovrebbero impressionarsi o commuoversi, insomma, sono cento anni che guardano ragazzi innocenti sfidarsi a morte in un’arena, il pianto di un undicenne non smuoverà le loro coscienze. Un ragazzo si fa avanti e sale sul palco incitato da Effie. Emily porta via Joey,  tra folla scorgo mio padre. Ha lo sguardo afflitto, lui li odia gli Hunger Games, da sempre, ma nessuno di noi può sfuggirgli, devi solo sperare di arrivare ai 17 anni senza essere mai chiamato. Torno al fianco di Effie.

-Siamo felici che ogni tanto ci sia qualche ragazzo coraggioso!- dice lei rivolgendosi al ragazzo che è salito sul palco offrendosi come volontario.

Ma succede qualcosa di inaspettato.

I presenti che sono radunati alzano le braccia con le tre dita alzate. Un gesto che non si vedeva da parecchi anni. I Pacificatori sparano in aria, e tutti abbassano le mani. Viene preso come un gesto di ribellione, ogni volta che succede. E questa è una di quelle, il gesto è rivolto al ragazzo volontario, che secondo loro ha compiuto un gesto nobile verso me e la mia famiglia.

La storia dei volontari qui è quasi un miracolo. Succede raramente nel distretto 12, nessuno ha abbastanza fegato, l’ultima volta è stata 25 anni fa, prima con Katniss Everdeen e poi con Peeta Mellark. Solo ora lo noto, il ragazzo che ha appena salvato mio fratello da morte certa è Louis Hayes, un ragazzo moro della mia scuola, ha 17 anni, non ci ho mai fatto molto caso a lui, ma adesso gli devo la vita di mio fratello. E come farò?

Quando saremo in quell’arena dovremmo combattere per sopravvivere, e solo uno di noi torna indietro. Effie ci dice di stringerci la mano, e lo facciamo, Louis ha una stretta sicura, forte, è abbastanza robusto, sembra avere la stoffa per poter vincere, ma nell’arena niente è certo, anni fa vinse una ragazze che per quanto fosse esile la davano tutti per spacciata, finchè zitta zitta non aspettò la morte della maggior parte dei tributi per fare il suo lavoro, e vinse, almeno così racconta mio padre.  Risuona di nuovo l’inno e ci scortano all’interno del palazzo di giustizia, mi chiudono in una stanza, Louis dev’essere in quella a fianco.  Entrano i miei genitori e mio fratello, corro ad abbracciare mio padre.

-Non piangere, non devi farlo. Non sprecare le tue lacrime, non voglio che nessuno lì fuori le veda, devi sembrare forte, sorridi!- dice lui, asciugando una piccola lacrima che stava scendendo sulle mie guance. Abbraccio mia madre e mio fratello. Mio padre mi appunta meglio la spilla.

-Tienitela stretta.- dice

-Non mi ha portato fortuna però.- dico io

-Non ora, forse era il destino, ma.. nell’arena ti aiuterà. Ti voglio bene.- dice e io annuisco, un pacificatore fa cenno ai miei di uscire, do un ultimo saluto e loro vanno via, dopo un minuto entra Emily. Corro ad abbracciare anche lei.

-Tornerai a casa tesoro, lo so.- dice lei

-Lo spero davvero.- dico, lei annuisce e prende una ciocca dei miei capelli sfilandola dalla treccia, ne fa un’altra piccolissima treccia, la stringe alla fine, e la attacca con un fermaglio alla treccia che ha fatto mia madre questa mattina.

-Ti servirà a ricordarti di me.- dice sorridendo

-Figurati se mi dimentico di te.- dico, il pacificatore riappare e fa segno ad Emily di uscire, lei sbuffa e obbedisce salutandomi.  

Ci portano alla stazione, Louis mi dà un colpetto con il braccio indicandomi una telecamera che ci riprende, mi ricordo di quello che mi ha detto mio padre, di sorridere. Così mi costringo a fare un sorriso a trentadue denti, per quanto io sia disgustata.

Saliamo sul treno. Per la prima volta in vita mia mi lascio alle spalle il distretto 12.

 

Capitolo un po' più corto, sorry!

Qualcuno si è disperato per quello che 

viene raccontato di Katniss, beh

Non date tutto per scontato u.u

Ops, parlo troppo.

Hope you like it:)

xx -g  

   
 
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