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Autore: Sky_Star    04/03/2007    2 recensioni
“Il più forte distrugge il più debole, ricordatelo sempre, Vegeta, o non sarai mai un vero Re per i Saiyan…”
[ Seguito della fanfiction "Black Black Heart" ]
Genere: Azione, Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Premessa:
Eccomi qui [ ancora??? NdLettori ] con il famoso seguito di Black Black Heart. Ho postato i primi due capitoli [finora ne ho scritti e pubblicati quattro], gli altri due li metterò tra una settimana quando sarò di ritorno da Londra, così sarò alla pari col numero di capitoli sia su EFP sia sull'altro sito dove pubblico le mie storie.
Bè, spero veramente di non deludere nessuno con questo seguito, mi auguro che alla fine risulterà all'altezza della fanfiction che lo precede.
Un bacio e buona lettura.




“Alzati in piedi!”

“Padre! Non ce la faccio!”

“Alzati, Vegeta! Sei un debole, non sei degno del mio nome! Non ti siederai mai sul mio trono!” urlò il Re, sprezzante, a suo figlio.

“Vegeta, basta, non vedi che sta male?” lo interruppe Kakaroth.

“Non difenderlo Kakaroth! Tu" continuò rivolgendosi al Principe "non sei mio figlio, non sei degno del mio sangue, né tantomeno di quello di tua madre! Non sarai mai come noi!”


“BASTA!” Il Principe lanciò una sfera di energia in mezzo alla stanza e, prima che suo padre o Kakaroth potessero fermarlo, abbandonò il Palazzo Reale.

“Gohan!*” urlò in direzione del suo storico compagno di giochi, figlio di Kakaroth e di Chichi, sempre al suo fianco in ogni avventura. “Andiamocene!”

Gohan fece in un cenno e si precipitò alle calcagna dell’amico, volando verso l’uscita e approfittando del tumulto creato.




Vegeta, davanti, si dirigeva a tutta velocità verso la Base militare, più precisamente verso l’ala sud, dove erano custodite le navicelle spaziali.
Si era stancato di essere considerato un incapace, di essere insultato da suo padre.

Si fermò di colpo e Gohan, dietro di lui, fece lo stesso. I suoi piedi toccarono terra e cominciò ad avanzare: guardò a destra, poi a sinistra, si concentrò ma non percepì nessuna aura.

“Vegeta, qui non c’è nessuno!” mormorò l’amico che l’aveva raggiunto.

“E’ strano, non dovrebbe esserci un guardiano?” chiese il Principe ad alta voce, entrando nell’enorme sala che conteneva decine e decine di navicelle. “Che incompetenti… chiunque potrebbe rubarle!” disse, indicando col capo le astronavi.

Si fermò davanti a quella che sembrava in migliori condizioni, la studiò per qualche secondo e poi cominciò ad arrampicarcisi.

“Vegeta cosa fai????! Sei impazzito?! Se ci beccano finiamo male, lo sai?” sussurrò disperatamente Gohan, cercando di fermare il suo amico.

“Gohan, cosa c’è, hai paura forse? Seguimi!”

“Se lo scopre il Re…”

“Io non ho paura di mio padre! Sono suo figlio, non può trattarmi così! Ho intenzione di andarmene da questo pianeta!” urlò Vegeta, il tono alto e fiero. “Ora vuoi sbrigarti, prima che arrivi qualcuno?”

Gohan sembrava ancora titubante. “Io veramente non so…” balbettò, abbassando lo sguardo.

“Bene, se non vuoi venire tu, io, come Principe dei Saiyan, ti ordino di venire con me!”

“E va bene!” sospirò l’amico, che aveva ereditato lo stesso carattere accondiscendente del padre.

Il Principe spinse un pulsante rosso e lo sportello della navicella si aprì con un leggero cigolio.
I due Saiyan entrarono e si misero subito ai posti di comando.

“Si parte!” urlò Vegeta cliccando a caso sulla tastiera luminosa davanti a lui. L’astronave esplose in rombo e schizzò avanti, librandosi nel cielo.

I Saiyan della Base uscirono tutti per scoprire la causa di tanto chiasso e il loro stupore fu enorme quando videro una delle navicelle allontanarsi sempre di più fino a diventare un minuscolo puntino.




“Vegeta, sono scappati” annunciò Kakaroth lugubre, entrando nella Sala del Trono, accompagnato da una singhiozzante Chichi.

“Come dici?” disse il Re, voltandosi di scatto. “Come hanno fatto?”

“Hanno rubato una navicella dalla Base militare, il Principe e Gohan.” disse fissando il sovrano. “Dobbiamo mandare qualcuno a cercarli?”

“No, non ce n’è bisogno.” rispose semplicemente Vegeta raggiungendo il proprio trono.

“Come no? Non hanno neanche 12 anni! Sono ancora troppo inesperti per viaggiare per lo spazio! Qualcuno deve salvarli!” esplose Chichi in lacrime, abbracciando suo marito.

“Dimentichi che sono Saiyan.” disse freddamente il Re. “Tanto prima o poi torneranno indietro.”

Nella sala bianca cadde il silenzio.



“E dove andiamo ora?” chiese Gohan una volta che ebbero raggiunto lo spazio aperto.

“Io mi ricordo di un pianeta… quello di cui ci parlava tuo padre…” iniziò il Principe, aggrottando le sopracciglia e tentando di ricordare. “Quello su cui ha combattuto anche mia madre…”

“La Terra?” suggerì Gohan.

“Si, la Terra! Andremo lì!” urlò Vegeta, esultante.

“E perché proprio sulla Terra?”.

La domanda non ebbe risposta.





*ovviamente in questa FF il nome "Gohan" non avrebbe alcun senso... però non avevo idea del nome da dare al figlio di Chichi e Kakaroth [fantasia zero! NdSky!^^] , quindi ho lasciato quello originale.
  
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