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Autore: Henne029    20/08/2012    7 recensioni
'Sei di ghiaccio. Ma io so come batterti.'
Kurt alzò un sopracciglio, interdetto.
'E come faresti a battermi?'
'Io sono di fuoco. E il ghiaccio si scioglie toccando il fuoco.'
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Ice melts by touching fire.


“No, Chand, ascoltami molto bene: Rainbow High è stupenda, certo, ma non la puoi confrontare con You Must Love Me, che ha vinto persino un Oscar…”

Kurt sorseggiò il suo caffè lievemente alterato. Rispettava molto l’opinione di Chandler, ma quel ragazzo sapeva essere davvero cocciuto. Ma, allo stesso tempo, quando si accorgeva che la discussione cominciava a sconfinare nel campo “possibile litigata”, cambiava rapidamente argomento, cosa che infastidiva non poco Kurt. Determinato com’era, Hummel portava sempre avanti le sue idee, e poco importava se si litigava.

Kurt scosse lievemente la testa, come per cercare di scacciare quei pensieri dalla sua testa. Chand era stupendo e dolcissimo, e lui lo amava. Non avrebbe dovuto essere così puntiglioso: dopotutto, nessuno è perfetto.

“Beh, sì, ma…” Chandler guardò in basso e prese un sorso di cappuccino, per poi guardare Kurt dritto negli occhi. “Allora, come vanno le prove?”

Kurt strinse un pugno sotto il tavolo. “Per la miseria, Kurt, calmati… “ si ripeté dentro di se un paio di volte.

“Beh, tutto a posto, sai, oggi vado a sentire in quella scuola che mi ha consigliato Danielle, ho molti passi difficili… e sai che non sono proprio un ballerino provetto!”

Ridacchiò nervosamente Kurt, cercando di mascherare la sua rabbia che, come ogni volta, si sarebbe calmata di lì a poco.

“A che ora vai?” Chiese Chandler sorridendo. “Oggi comincio presto i corsi, quindi non penso di riuscire ad accompagnarti…”

“Pensavo di andare tra poco! Ma non preoccuparti, Chandy, vado da solo!” Kurt tirò un immenso sospiro di sollievo dentro di sé: non ce l’avrebbe proprio fatta.

Chandler, pignolo com’era, avrebbe cominciato a fare domande sugli insegnanti, le lezioni… Dio, sarebbe stato addirittura capace di pretendere una copia di ogni riconoscimento conferito agli insegnanti! Kurt scosse lievemente la testa, per poi vedere Chandler alzarsi.

“Beh, Kurt, io vado, oggi abbiamo una lezione importante, non posso proprio ritardare. Ci vediamo a casa!” Chandler si sporse in avanti per baciare Kurt, che rispose leggermente irritato. Quando Chandler se ne andò, Kurt si ritrovò ad interrogarsi sul perché della sua irritazione. Gli sembrava quasi di non veder l’ora che Chandler andasse via…

“Bah” riflettè Kurt, finendo il suo caffè. “Si vede che oggi va così.”
 
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Kurt arrivò alla scuola di ballo in fretta, nonostante non avesse nulla da fare quel giorno. Era curioso di vedere un po’ l’ambiente, conoscere l’insegnante… era strano, a Kurt non era mai piaciuta più di tanto la danza. Certo, con il lavoro che faceva, saper ballare era assolutamente indispensabile, voglio dire, non si era mai visto un attore di musical che non sapesse muovere un passo.

Ma Kurt l’aveva sempre considerata una necessità, qualcosa da dover fare se voleva avere una carriera brillante e luminosa, come meritava. Eppure, ora che si presentava una necessità più forte di ballare, se non voleva essere sbattuto fuori da Daphne, gli sembrava una prospettiva molto interessante.
Entrò nella scuola leggermente titubante, e notò subito una ragazza bionda seduta ad una scrivania. Si avvicinò a lei sorridendo, e aprì la bocca per dire qualcosa, ma la bionda lo precedette.

“Ciao! Io sono Brittany S. Pierce, e questa è la scuola di ballo Lord T.”

Si interruppe per un attimo e assunse un’espressione pensierosa.

“In effetti, penso che tu lo sapessi già. È scritto fuori.”

Kurt rivolse uno sguardo stranito alla ragazza, che però proseguì immediatamente.

“Cosa posso fare per aiutarti?” Brittany sorrise allegramente, aspettando una risposta da Kurt.

“Sono un collega di Danielle Richards, che frequenta questa scuola… Lavoriamo per la stessa compagnia teatrale.”

“Ah sì! Danielle!” Brittany rivolse a Kurt un ampio sorriso. “Fate dei musical, giusto? Che gran figata!”

Kurt sorrise, lievemente interdetto, e annuì debolmente.

“Io mi chiamo Kurt Hummel, e quest’anno mi hanno assegnato una parte piuttosto impegnativa dal punto di vista della danza… ho dei passi abbastanza difficili, e ho bisogno di provarli con qualcuno di competente. Per questo avrei bisogno di due ore alla settimana, possibilmente individuali.”

“Umm, vediamo.” Brittany aprì un’agenda piuttosto vecchia e iniziò a sfogliarla.

“Beh, qui siamo in cinque: io, Mike, Blaine, Effy e Harmony. Poi c’è la mia ragazza, Santana, che ogni tanto viene a dare una mano. Io mi occupo dei bimbi e dell’hip hop, Harmony del classico, Mike del moderno, e Blaine e Effy… un po’ di tutto! Tu in quali giorni potresti venire?”

“Beh, io ho le prove praticamente tutti i giorni, ma alle sei e mezza finisco, quindi riuscirei ad essere qui per le sette.”

“E c’è qualcuno in particolare che ti interesserebbe?”

Kurt strabuzzò gli occhi. Come, ‘qualcuno in particolare’?

La bionda doveva aver notato l’espressione perplessa di Kurt, perché si affrettò a precisare: “Cioè, dai, dei nomi che ti ho detto! Qual è quello che ti ispira di più?”
L’espressione di Kurt si fece sempre più perplessa. “Oddio, beh, non è questione di ispirazione… Il fatto è che facendo un musical ci sono diversi stili su cui devo lavorare… Quindi direi, o Blaine, o Elly.”

Brittany cominciò a ridere piuttosto forte. Kurt si aspettò che tutti si girassero a guardarla, ma in sala d’attesa c’era solamente lui.

“Elly!” singhiozzò la bionda mentre rideva sempre più forte. Fece due profondi respiri e riuscì a calmarsi. Più o meno. “No, si chiama Effy! Ma Elly è troppo divertente! Ora la chiamerò sempre così!” Le sfuggì un’altra risatina, ma poi raddrizzò la schiena e picchiettò l’agenda con la penna.

Kurt non riusciva a capire se avesse appena fatto un’enorme figura di merda, o se Brittany non avesse qualche piccolo problemino mentale.

“Allora, alle sette posso avere il martedì e il venerdì, con Blaine, o il lunedì e il giovedì, con Effy... Anzi, Elly!” Fece un’altra risatina scuotendo la testa per poi proseguire. “Dimmi tu cosa preferisci!”

Kurt rifletté un attimo, per poi realizzare che il giovedì Chandler lo passava a prendere alle prove, e lo portava a cena fuori, o in qualche altro posto. Di certo non avrebbe gradito se Kurt avesse saltato il loro rituale del giovedì per andare a danza.

“Sarebbe meglio martedì e venerdì.”

“Ottima scelta…” rispose Brittany strizzandogli l’occhio. “Blaine è proprio un asso.”

Kurt stava per chiederle cosa intendesse esattamente per ‘asso’, ma non fece in tempo a dar voce ai suoi pensieri, perché la bionda riprese a parlare.

“Perfetto! Aspetta, ti chiamo Blaine, così lo conosci.” Brittany gli sorrise per poi lanciare un urlo. “BLAINEEE!”

Un suono di passi echeggiò nel corridoio, e un ragazzo giunse davanti a Kurt.

Aveva un asciugamano intorno al collo sudato, e indossava una maglietta che lasciava intravedere gli addominali scolpiti. Una piccola goccia di sudore percorse la linea perfetta della sua mascella, e Kurt deglutì pesantemente. Il ragazzo aveva un paio di occhi nocciola, con qualche piccolo tono di verde, ed era… perfetto. Il suo sedere tondo si poteva chiaramente intravedere anche attraverso un paio di sformati pantaloni della tuta. Blaine gli rivolse un sorriso sghembo, e Kurt si chiese come diavolo si facesse a respirare.

“Dimmi, B.” Il ragazzo si girò verso Brittany, asciugandosi il viso con l’asciugamano.

“Lui è Kurt, lavora con Danielle, la ragazza mora che viene il mercoledì.”

“Ah, si, ho presente.” Blaine si voltò verso Kurt, allungando una mano. “Piacere di conoscerti, Kurt. Io sono Blaine.”

Kurt strinse la mano di Blaine, e in quel momento gli sembrò che una leggera scossa elettrica scorresse tra le sue dita e quelle del ragazzo moro. Blaine puntò i suoi occhi cangianti in quelli azzurri di Kurt, e le ginocchia del ragazzo cominciarono a tremare. Ghiaccio e fuoco proseguivano nella loro corsa, come in una tacita gara. Gara che fu vinta dal fuoco. Blaine fu il primo a distogliere lo sguardo, e proseguì il suo discorso come se nulla fosse accaduto. Kurt si chiese se quella scossa fosse stata solo frutto della sua immaginazione.  

“Scusami, Brit, ma ora devo proprio tornare a lezione. Ci vediamo martedì, Kurt.”

E con queste parole Blaine si dileguò, tornando a fare quello che stava facendo prima. Kurt non poté fare a meno di lanciare un’occhiata fugace al sedere del moro.

‘Ma che cazzo… Kurt, ripigliati! È solo un ballerino dannatamente figo, che vedrai per due ore alla settimana, quindi evita di creare situazioni imbarazzanti. E poi hai Chandler.’ Pensò Kurt, rimproverando se stesso. Lo faceva spesso, era una sua vecchia abitudine.

Già… Lui aveva Chandler… Con quei suoi capelli rossicci e il fisico che sfiorava il rachitico, non era proprio… sexy. Ma Kurt lo amava, lo doveva amare, stavano felicemente insieme da cinque anni… cazzo, Chandler non avrebbe MAI dovuto conoscere Blaine. Bisognava escogitare un modo.

“Kurt?”

La voce squillante di Brittany lo distolse dai suoi pensieri. Oddio, chissà quante volte lo aveva chiamato.

“Sì, sì, scusa, stavo… pensando.”

Brit ridacchiò e gli fece l’occhiolino, per poi riprendere a parlare.

“Mi servono i tuoi dati per la registrazione, se sei deciso.”

“Sì, sì, certo” disse Kurt sorridendo, e cominciando a fornire i suoi dati alla bionda.

Ma il suo pensiero correva a quell’istante in cui la sua mano aveva incontrato quella di Blaine, e per tutta la giornata Kurt non riuscì a pensare ad altro.

A cena con Chandler giustificò la sua aria persa con un mal di testa, e il suo ragazzo se la bevve alla grande.

Kurt fece un ragionamento razionale, o almeno ci provò.

Sarebbe andato a lezione da Blaine. La curiosità era troppa. Ma si promise che, se la situazione fosse diventata troppo insostenibile, avrebbe smesso.

Immediatamente.

Si sarebbe cercato un’altra scuola, con un insegnante racchio e rachitico, la cui mano non emanasse scariche di corrente elettrica.
Aveva preso la sua decisione. Con un patto fatto con se stesso, Kurt si sentì immediatamente più leggero, e meno in colpa.


Perché ancora non sapeva quanto sarebbe stato difficile mantenere quell’impegno.




Angolo dell'autrice:

Ok questa è la mia prima ff quindi siate clementi.
Spero che vi sia piaciuta, se vi ha fatto schifo vi ricordo che fornisco sacchettini per il vomito a tutti i miei lettori. <3
Scherzi a parte, uhm, fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacione, e al prossimo capitolo!

Linda
  
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