Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Lilith_Holmes    20/08/2012    5 recensioni
[...]“Claude, mi dispiace, io...” mormorò, guardandomi negli occhi, dispiaciuto. Era fatta. Mi lasciò un bacio sulla guancia.
“... non ci penso proprio” concluse poi, liberandosi dalla mia presa e sorridendomi. Andò in salotto, lasciandomi lì in cucina come un'idiota, a fissare l'aria.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Claude Faustas, Sebastian Michaelis
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'We're human with a lot of problem, darling! '
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Non amo particolarmente i treni, preferisco di gran lunga gli aerei. Soprattutto se si tratta di un Venerdì notte di metà Giugno, soprattutto se si tratta di lasciare il mio fidanzato da solo un'intera settimana. Non che non mi fidi di Sebastian, assolutamente, ma è degli altri che non mi fido. Che pensiero del cavolo, mi dissi, mentre osservavo il paesaggio passare fuori dal finestrino – per quello che si poteva vedere a quell'ora. 
Erano le ventitré e mezzo ed ero terribilmente annoiato: la mia segretaria, Hannah Anafeloz, si era addormentata tre ore prima, e avevo smesso di leggere per spegnere la luce, in modo da non infastidirla. Non che mi interessasse essere gentile, era solamente educazione, la mia.
Sospirai, e le lanciai un'occhiata. Aveva l'aria serena, nonostante la convention a cui ero stato costretto a partecipare fosse stata solamente uno stress – lo avevo previsto, ed era questo il motivo della sua presenza: se dovevo soffrire, non lo avrei certo fatto da solo.
Tornai a guardare fuori dal finestrino. Ero stanco, ma non potevo permettermi il lusso di dormire, altrimenti, come minimo, avremmo saltato la nostra fermata. Mancava solo mezz'ora, dopotutto.
Una mezz'ora che mi sembrò due intere ore.
Mi allungai a scuotere la signorina Hannah poco prima che il treno di fermasse. Si svegliò subito e per un attimo sembrò spaesata.
Siamo arrivati” la informai, prendendo le valigie.
Uhm... grazie” si limitò a rispondermi lei, prendendo a sua volta ciò che doveva.
Il treno era quasi deserto, a quell'ora c'erano davvero poche persone, non che la cosa mi dispiacesse.
L'aria fresca della notte, seppur fossimo in città, fu un toccasana, dopo il treno.
Hannah sembrava ancora assonnata, probabilmente doveva riprendersi dalla lunga dormita che mi era sembrata anche piuttosto scomoda.
Vuole che l'accompagni a casa?” domandai, prendendo le chiavi della macchina dalla tasca.
No, grazie. Prenderò un taxi” rispose lei, stiracchiandosi. La ringraziai nel profondo, per questa scelta.
Va bene. Allora ci vediamo Lunedì, signorina”.
C-certo, signor Faustus... a Lunedì”.

Aprii la porta di casa, sollevato. Nonostante fosse mezzanotte passata, c'era ancora parecchia gente in giro per le strade – troppa, per i miei gusti.
Accesi la luce, e mi guardai intorno, costatando che era rimasto tutto tale e quale a quando era partito. A Sebastian non era saltato in mente di cambiare nulla, forse.
Shieru, che dormiva pacificamente sul tavolino della cucina, si svegliò non appena la luce inondò la stanza. Gli lanciai un'occhiataccia. Da quando lo avevamo adottato aveva preso la brutta abitudine di dormire sopra il tavolo, e Sebastian lo lasciava fare, sostenendo che era troppo carino per disturbarlo.
Hey, pensione per pulci ambulante, noi sopra quel tavolino ci mangiamo” gli dissi. Shieru, per tutta risposta, sbadigliò. Rinunciai anche a spostarlo, tanto sarebbe salito nuovamente, e presi una bottiglietta d'acqua dal freezer.
Necessitavo anche di una doccia e qualcosa da mangiare, ma, conoscendo Sebastian, nell'ultima settimana in quella casa era circolato parecchio cibo d'asporto. Non che lui non sapesse cucinare, ma appena ne aveva la possibilità il take away era la sua prima scelta. Solitamente quando non ero in casa, perché io quel tipo di cibo proprio non lo sopportavo.
Sorrisi appena, stappando la bottiglietta e bevendo un lungo sorso. Misi la bottiglietta al suo posto e lanciai un'occhiata alla palla di pelo che era tornata a dormire beatamente in una posizione improbabile. Forse Sebastian ha ragione a dire che è carino, pensai, lasciando la stanza.
Anche se avevo passato poco meno che una settimana fuori di casa, mi era sembrata un'eternità. La lussuosa camera non aveva nulla a che fare con la nostra modesta casa, che mi era mancata per tutta la durata della convention – e quella miriade di prodotti di cui la signorina Hannah faceva costantemente uso non aveva certo migliorato la mia permanenza all'hotel.
Salii velocemente gli scalini, diretto al bagno. Dovevo comunque passare per la camera per andarci.
Sebastian aveva lasciato la porta a vetri semi-aperta e il condizionatore acceso, e la stanza era fredda. Sospirai. Quell'idiota non sembrava neanche che ne soffrisse. Notai, senza sorprendermi, che dormiva dalla mia parte del letto. La sua parte del letto era praticamente inutilizzata, anche contando le poche volte che ci si sdraiava per leggere o guardare la TV – e tendeva a non restarci troppo a lungo anche in quei casi – altrimenti era Shieru ad occupare quel posto, un batuffolo nero in un mare di bianco e un dolce peso che martirizzava la parte destra del mio corpo per tutta la notte.
Quello che mi stupì era il vederlo abbracciato al mio cuscino. Lo stringeva a se come se fosse di vitale importanza, e non riuscii a reprimere un sorriso. Spensi il condizionatore e poi rimasi ad osservarlo per un po'. Se si fosse preso un raffreddore mi avrebbe fatto tremendamente felice.
Feci una doccia veloce, cercando di non pensare al fatto che per i due giorni successivi avrei dovuto finire alcune stancanti pratiche a casa. Mi chiesi se Sebastian sarebbe restato con me o sarebbe uscito con quel suo petulante amico dai capelli rossi.
Tornai in camera e lanciai l'asciugamano con cui mi stavo asciugando i capelli davanti alla porticina per il gatto (seriamente, quante persone hanno la porticina per il gatto in cima alle scale?)
Sebastian non s'era mosso. Mi sedetti a bordo del letto e strattonai malamente il cuscino, riuscendo solo al terzo tentativo a riprenderlo e a sistemarlo dove doveva stare. Lo spostai di peso, prendendo il mio posto di diritto. Allora, e solo allora, Sebastian si tirò seduto di scatto, guardandosi intorno confuso. Semmai dei ladri fossero entrati in casa la notte, potevo contare sul suo tempestivo intervento.
Sono tornato, tesoro” lo schernii. Eravamo forse l'unica coppia che usava l'appellativo tesoro come scherno. Lui mi guardò, per poi appoggiarsi una mano all'altezza del petto.
Mi hai spaventato... non dovevi tornare domani?”.
No” sbottai lapidario, leggermente offeso. Lui tornò a stendersi – ovviamente usando come suo personale materasso il qui presente Claude Faustus – e sospirò.
Mi dispiace, se non mi fossi sbagliato ti avrei aspettato alla stazione” disse. Finalmente riuscii a vedere i suoi occhi.
Non lo metto in dubbio” risposi, stringendolo a me. Era bello poterlo fare nuovamente, la mia abitudine ad avere il calore – a volte eccessivo – del suo corpo non aveva fatto altro che peggiorare la mia già avversità alla vacanza che vacanza non era stata.
Perdonami” mormorò. Lo baciai, uno di quei baci dolci che si spera invano non finiscano.
Non importa, davvero” dissi infine. Rimanemmo in silenzio per un po', una mia mano ad accarezzare i suoi capelli e l'altra che si muoveva lungo la sua schiena nuda. Il suo profumo – un misto di liquirizia e mora, che adoravo letteralmente – riusciva ad inebriarmi anche se in quel momento era più tenue.
Astinenza, decisamente.
Mi sei mancato, lo sai” decisi di dire. Non ero solito dire queste cose, io sono quello che risponde 'sì, anche io'.
Anche tu mi sei mancato” rispose lui.
E Hannah Anafeloz?” domandò dopo un poco, tornando a guardarmi. Già. Sebastian non si limitava ad essere infastidito dalla signorina Hannah, la detestava ed era tremendamente geloso – quando gli avevo detto che avrei passato la settimana con lei si era incupito e aveva cambiato stanza, portandosi dietro il gatto come a dirmi di restare da solo e pentirmi.
Ti prego, sono appena tornato” sbottai. Lui sorrise, innocentemente, e mi lasciò un bacio sulla fronte.
Scusami, tesoro, ne parliamo domani mattina” disse, tornando ad accoccolarsi contro il mio petto. Il mattino dopo sarebbe stato un inferno, e se lo facevo arrabbiare potevo scordarmi che sarebbe restato a farmi compagnia mentre finivo le pratiche.
Lo sentii ridacchiare, e mi anticipò proprio quando mi ero deciso a chiedergli per che cosa.
Sei un po' ingombrante, non lo ricordavo” trattenni il respiro per una decisa di secondi, prima di rispondere.
E perché, di grazia?” chiesi, fin troppo calmo. So di essere leggermente più alto e muscoloso di un uomo medio, ma non è carino sentirsi dire che si è ingombranti.
Beh, in questi ultimi giorni come compagno di letto ho avuto solamente il tuo cuscino”
Sì, me ne sono accorto”
Lo so che è infantile... ma aveva il tuo profumo” cercò di giustificarsi. Evitai di sospirare, dopotutto dopo una settimana lontani potevo anche concedermi a qualche parolina dolce, anche se ero davvero tentato di scoprire in che modo funzionava il suo cervello, alle volte: cinque minuti prima si comportava in modo quasi sadico, cinque minuti dopo pigolava cose sdolcinate.
Sei adorabile” commentai, lasciandogli un bacio sulla tempia. Scese nuovamente il silenzio, non che prima lo disturbassimo e fu rotto soltanto un leggero colpetto della porticina del gatto. Sentii Shieru arrampicarsi sul letto con quelle sue adorate unghiette e lo potei vedere rannicchiarsi dalla parte di Sebastian. Chiusi gli occhi.
Dalla porta finestra entrava solo una brezza leggera, non troppo fredda, almeno rispetto all'aria che entrava quando ero tornato. Si stava bene, dannatamente bene, tanto che non avrei davvero voluto addormentarmi.

Dormii più del dovuto, Sebastian non mi aveva svegliato. Lanciai uno sguardo alla sveglia digitale, le otto del mattino. Per uno come me era anche troppo tardi. Mi alzai dal letto e scesi in cucina. Sebastian era appoggiato al bancone con una tazza di caffè in mano e guardava fuori dalla finestra, come se ci fosse stato qualcosa di più entusiasmante della vicina che annaffiava i fiori. Shieru se ne stava seduto sul tavolino. Lo presi e lo lasciai cadere a terra malamente.
Lascia in pace Shieru, non ti ha fatto nulla” sbottò Sebastian, senza distogliere lo sguardo dalla vicina.
Hey, è stato lui a dichiarare guerra quando ha attentato al mio didietro” era vero, quel gatto, a due settimane dal suo arrivo, aveva pensato bene di usare la mi natica destra per rifarsi le unghie quando io non avevo addosso che dei semplici boxer di cotone.
Sebastian scosse lentamente la testa, e poi mi guardò come se fossi un povero scemo. Niente di nuovo, mi guardava sempre così quando gli ricordavo ciò che il suo gatto dal nome strambo mi aveva fatto.
Bevve l'ultimo sorso di caffè, per poi lasciare la tazza nel lavandino. Mi avvicinai a lui e gli lasciai un leggero bacio a fior di labbra.
Buongiorno, comunque” sussurrai. Lui sorrise leggermente.
Buongiorno anche a te” rispose. Poi si allontanò da me e mi sorrise più apertamente.
Tesoro, noi abbiamo ancora un conto in sospeso” mi ricordò, dirigendosi verso il salotto – naturalmente il mio cervello aveva deciso di sua spontanea volontà di rimuoverlo. Attraversai velocemente la cucina e lo abbracciai da dietro.
Senti...” cominciai, lasciandogli una scia di baci dalla mandibola alla spalla.
... sono stato un'intera settimana senza vederti ...” continuai, fra un bacio e l'altro.
... quindi che ne dici se impieghiamo questo tempo per qualcosa di più costruttivo?” lui si girò nel mio abbraccio e lo baciai.
Claude, mi dispiace, io...” mormorò, guardandomi negli occhi, dispiaciuto. Era fatta. Mi lasciò un bacio sulla guancia.
... non ci penso proprio” concluse poi, liberandosi dalla mia presa e sorridendomi. Andò in salotto, lasciandomi lì in cucina come un'idiota, a fissare l'aria.
Sì, sarebbe stata una mattina d'inferno.

Angolo della moffetta
Per Odino, sono arrivata alla fine!
Inizialmente voglio ringraziare profondamente la mia amica Giulia per avermi regalato il bagnoschiuma alla liquirizia e alle more da cui ho preso l'idea. E non guardatemi così, è un profumo buonissimo!
Chi ha letto la nostra raccolta di drabble riguardanti loro due, avrà capito perché un gatto porta il nome di Vostra Bassosità il Conte Phantomhive. E poi, riguardo questo, io e la Cristie, che dormirà di già, ci chiedevamo se sia il caso di iniziare una seria di storie ambientate nel presente con Sebastian e Claude nel presente, come umani... sarebbe una buona idea o c'è qualcuno che insorge e dice che è un'idea da schifo? Potrebbe sbucare fuori qualche altra coppia, dato che qui si è accennato a Grell... ma non una Grelliam, più una Will x Ronnie. Cristie non sarà felice... a lei piace la Grelliam... ma alla Marty no.
Bene, mi sono allungata anche troppo, considerando che sono da sola (mi ha lasciata tutta sola, dopo avermi trascinato a destra e a manca per due giorni).
Baci,
Marty e Cristie. 

   
 
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