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Autore: Georgina Holmes    21/08/2012    3 recensioni
Qualcosa, dietro alla maschera che si ostinava ad indossare, si era spezzata. Reazioni chimiche con alterazioni del tutto impreviste. Sentimenti: banali, inutili, ingombranti. Dopo averli definiti in tal modo, anni ed anni prima, aveva provato, inutilmente, a sbarazzarsene. Erano riaffiorati, lentamente e con fatica quando John era entrato nella sua vita.
Genere: Angst, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera fandom! Eccomi di ritorno con una piccola flashfic, ispirata da un’immagine trovata su facebook: https://www.facebook.com/#!/photo.php?fbid=467345823283108&set=a.445061422178215.106790.444946075523083&type=1&theater
Buona lettura, ci si rivede alle note finali!
 
 
 
<< Mary mi ha chiesto di invitarti a cena da noi >>.

Sherlock fissava la strada sottostante, quasi deserta a causa del freddo e del buio, ormai sceso su tutta Londra come un velo troppo leggero per coprire interamente quella metropoli perennemente illuminata e piena di vita, di distrazioni. Il loro campo di battaglia quotidiano. Suo e di John, così come tutto ciò che lo contornava. Era tutto così semplice, finché non era arrivata quella donna. Mary. Libraia, bionda, occhi castani, naso rifatto, un matrimonio alle spalle, si erano conosciuti tramite amicizie in comune.

Strinse leggermente il violino tra le sue mani.

<< Vorrebbe che tu venissi. Mary, intendo >>.

Sherlock continuò a tacere, perso nel suo Mind Palace, nella stanza speciale dedicata al coinquilino, dentro alla quale aveva sistemato con cura ogni informazione, ogni frase, ogni gesto legato a lui, nella quale era stato costretto ad inserire quel dato superfluo.
Mary.

Inizialmente, sembrava una delle solite ragazze di John, destinate a durare qualche settimana. Ma le settimane erano diventate mesi, poi un anno. E come tutte le coppie normali- noioso, noioso-avevano deciso di andare a convivere. Qualche giorno prima erano andati a vedere degli appartamenti non troppo lussuosi- banale. Ed ora l’invito a cena. Qualcosa, dietro alla maschera che si ostinava ad indossare, si era spezzata. Reazioni chimiche con alterazioni del tutto impreviste. Sentimenti: banali, inutili, ingombranti. Dopo averli definiti in tal modo, anni ed anni prima, aveva provato, inutilmente, a sbarazzarsene. Erano riaffiorati, lentamente e con fatica quando John era entrato nella sua vita.
Sentì il dottore prendere un respiro profondo e poi parlare.

<< Lo voglio anch’io >>.

Quel cuore che aveva sempre ripudiato, tenuto nascosto, congelato in una morsa di apparente indifferenza e freddezza, si ribellò a quelle parole così fuori posto, sbagliate, più taglienti di un coltello, più letali del morso di un serpente. Non era quello che voleva sentirsi dire, ed il suo coinquilino lo sapeva. “Ex coinquilino”, tra poche settimane, pensò con tristezza.

<< Sei il testimone, dopotutto >>.

Ma era anche un uomo innamorato, nonostante provasse a negarlo a se stesso. E non riusciva ad accettare quel cambiamento quasi brusco che il suo cuore- checché se ne dicesse, ne aveva uno pure lui- si rifiutava di accettare.

Seguì una lunga pausa, scandita solo dai respiri dei due uomini nella stanza e dai rumori provenienti dalla strada. Fu John a rompere, di nuovo, il silenzio creatosi tra di loro.

<< Sherlock, ti prego… dì qualcosa >>, implorò il medico con voce quasi disperata.

“Ti amo, resta con me”, avrebbe voluto rispondere. Ma sapeva che non l’avrebbe fatto, non aveva il coraggio sufficiente per esporsi in quel modo. Avrebbe catalogato quel sentimento come un virus pericoloso per il suo cervello e poi lo avrebbe rinchiuso in una stanza speciale del proprio Mind Palace, dove non sarebbe mai stato rimosso. Prese un respiro profondo, delle lacrime invisibili che rischiavano di rovinare la maschera di fredda compostezza che aveva sul viso, poi parlò.

<< Abbi una vita felice, John >>.
 
 
 
 
 
N.d.A.  Sono consapevole del fatto che sia tremendamente triste e di essere stata cattiva ç_ç Colpa dell’immagine *sigh*
Una precisazione per quanto riguarda il titolo. Io non volevo assolutamente metterlo, prendetevela con la mia beta, midsummer, che mi ha costretta >.< Ammetto però di averlo suggerito io e di averlo poi scartato (spero che Jane Austin non si stia rivoltando nella tomba). Questo titolo, oltre ad essere un tributo a questa meravigliosa scrittrice, vuole rappresentare due caratteristiche di Sherlock che, all’interno di questa fanfiction, sono in continua lotta. Per citare la nostra midsummer, “Sherlock è un uomo di ragione e l'inizio di un sentimento lo sconvolge.” (che poetessa <3).
Un grazie enorme va a midsummer, per il betaggio e perché è una gatta adorabile :3 E a TAKeRu_ECHY per avermi spinto a completare questa oscenità u.u
Un grazie anche a chi recensirà, a chi si limiterà semplicemente a leggere.
Vi lascio il link della mia pagina autore su facebook. https://www.facebook.com/#!/SakuraGeorginaNakamuraefp   
Georgina
 
  
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