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Autore: Rouge_san    21/08/2012    4 recensioni
Maka Albran, diciotto anni. La sua vita cambierà alla sua prima volta a letto con Soul. Lui l'abbandonerà a se stessa in un terribile momento. Da sola la nostra protagonista si ritroverà a contare solo su Kid. Un nuovo nemico si nasconde nell'ombra.La Shibusen sarà a rischio. Soul ormai diventato falce della morte tenterà di proteggere la persona che ama. Tuttavia otto anni di assenza sono molti e quando il nostro eroe ritroverà la sua Maka dovrà fare i conti con qualcosa più grande di lui...Due gemelli indemoniati.
Dal capitolo uno...
L’unico ricordo che avevo di lui, è in loro.
In loro, già. Il mio più prezioso tesoro…I miei due splendidi figli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'After you, the show must go on'
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Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo e
non sa di noi
non sa di noi
non sa di noi
Cade la pioggia e tutto tace
lo vedi sento anch'io la pace
Cade la pioggia e questa pace
è solo acqua sporca e brace
c'è aria fredda intorno a noi
abbracciami se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca” ( Cade la pioggia- Negramaro)

 
 
- Maka   Soul  - Yuki   Hayate -Shinigami
 

 
Capitolo 20
 
Eravamo andati tutti alla riunione di Lord Shinigami, quando tutti erano usciti, io, mi ero fermato davanti al Sommo Shinigami.
«Grazie»
 «Te l’avevo detto che un giorno mi avresti ringraziato, ragazzo»
«Beh, aveva ragione»
La piccola Yuki, mi era corsa incontro, per dirmi che lei, Maka e le sue amiche andavano a fare compere. Non volevo neanche oppormi  al volere femminile!
Hayate era andato con Eric, Kid, Shine e Star al parco, mentre io, me ne ero tornato a casa. Che stanchezza, erano otto anni che non ero…no, aspetta, un giorno c’era… l’ultima battaglia prima di andare in Arizona, quella si che era stata una giornata sfibrante!
 Ricordo che Kami era venuta a maneggiarmi, perché il mio “ meister” era un perfetto incapace.
Mi ero sdraiato sul divano, quando mi era venuta voglia di musica. Mi ero messo a frugare fra i CD di Maka, poi ho preso un album dal titolo “la finestra”. Non mi ricordavo di avere quel CD in casa, Maka doveva averlo comperato dopo la mia partenza.  
«Negramaro…mai sentiti»     (n.d autrice scusate ma sono il mio gruppo preferito e senza la canzone seguente, dubito fortemente che sarebbe nata la storia…anche se, come “distratto” sarà riutilizzata come canzone del capitolo)
Avevo messo la prima traccia, quando una musica triste e abbastanza malinconica era cominciata. La chitarra e la batteria, aprivano la canzone con l parole di un uomo che cercava di far ricordare l’amore di una vita.
Dimmi a che serve restare
lontano in silenzio a guardare
la nostra passione che muore in un angolo e
non sa di noi
non sa di noi
non sa di noi
Cade la pioggia e tutto tace
lo vedi sento anch'io la pace
Cade la pioggia e questa pace
è solo acqua sporca e brace
c'è aria fredda intorno a noi
abbracciami se vuoi
questa mia stessa pioggia sporca”

Non pensavo assolutamente che a Maka piacesse questo genere di musica, ma la canzone era piaciuta pure a me. Una strofa particolare, mi aveva colpito:
La mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
scrivi tu la fine
io sono pronto
non voglio stare sulla soglia della nostra vita
guardare che è finita
nuvole che passano e scaricano pioggia come sassi
e ad ogni passo noi dimentichiamo i nostri passi
la strada che noi abbiamo fatto insieme
gettando sulla pietra il nostro seme
a ucciderci a ogni notte dopo rabbia
gocce di pioggia calde sulla sabbia
amore, amore mio
questa passione passata come fame ad un leone
dopo che ha divorato la sua preda ha abbandonato le ossa agli avvoltoi
tu non ricordi ma eravamo noi
noi due abbracciati fermi nella pioggia
mentre tutti correvano al riparo
e il nostro amore è polvere da sparo
il tuono è solo un battito di cuore
e il lampo illumina senza rumore
e la mia pelle è carta bianca per il tuo racconto
ma scrivi tu la fine
io sono pronto”

Era lungo, ma mi ricordava me e Maka.
 L’avevo ascoltata tutta, poi mi ero appisolato grandemente, non mi ero neanche accorto dell’arrivo di Yuki, Hayate e Maka.
«Non ci credo! Ti sei addormentato sulla tortura cinese?!»
 «No! Cioè si… senti, ero esausto, ieri notte l’abbiamo tirata per le lunghe!»
«Io non ti ho rimproverato per quello, volevo solamente dire che se eri stanco potevi andare nel letto»
 «Troppo lontano» dissi io stiracchiandomi.
Poi, mi ero messo a giocare con Yuki e Hayate alla play station.
 A tavola, sembravamo una famiglia normale ed era una bella sensazione, non mi ero mai sentito così… a casa, in vita mia. Ero parte di una famiglia normale, solo che l’avevo creata io, insieme alla donna che amavo.
 Per quasi tutto il tempo, Yuki aveva parlato delle loro spese folli e dei loro nonni  che si facevano  la guerra. Non credevo di arrivare a pensarlo, ma...povero Spirit!
Alla fine del pranzo, io e Maka ci tirammo un’occhiata, ci eravamo capiti immediatamente.
 «Ragazzi, io e vostro padre dovremmo dirvi una cosa importante»
  «Aspetta! Non avremo mica un altro fratello, vero?!» si intromise Yuki
«No, ma che fratello, ne hai già uno, non ti basta?» le disse Maka di tutta risposta
  «No, lui lo diamo in adozione e io mi prendo il prossimo che arriva, sperando che stavolta sia una bimba…»
«Che ?!»  ChEhiEhi
«Dove ho sbagliato con voi?...Vabbè, io non aspetto nessun bambino, volevamo solo dirvi che io e Soul ci sposiamo, nulla di più»
  «…Davvero?!» dissero in coro, anche Hayate, aveva miracolosamente alzato la testa dalle istruzioni di Final Fantasy, per parlare.
 «Si ci sposiamo il 30 Settembre, volevo solo sapere se per voi andava bene questa unione»
«Saremo come una famiglia normale?» disse Yuki sognante.
 «Si, vivremo tutti e quattro assieme, compreremo un’altra casa e magari io cambio anche lavoro» dissi io.
Magari potevo piantare il mio lavoro come Death Schyt e ritornare a fare il pianista, qualche soldino dovrò pur raccattarlo.
 Tutti eravamo andati a letto presto, il giorno dopo ci sarebbe stato l’anniversario della Shibusen, per cui  ci eravamo messi a dormire. Io, tuttavia, non riuscivo a prendere sonno.  Yuki e Hayate dormivano in camera mia, mentre io e Maka vabbè, insomma, si è capito.
 «Non riesci a dormire?» chiese ad un tratto Maka.
«E’ così evidente?»
 «Sei vicino a me e ti sento  girare di continuo, quindi… si è abbastanza evidente»
«…Ho ascoltato il tuo CD dei Negramaro… mi è piaciuto»
  «Davvero? Beh, quello me lo aveva regalato Kid per il mio compleanno. Ricordo ancora quel giorno, avevamo sentito una canzone alla radio, che mi aveva fatta impazzire, così Kid mi aveva regalato l’album il giorno del mio compleanno. Poi mi sono innamorata del gruppo a prescindere»
«Qual’era la canzone?» chiesi io curioso, pensavo a “Parlami d’amore” o “Via le mani dagli occhi”, invece…
  «Cade la pioggia»
«Capito, ma ora si dorme, pulce»
  «Non ero io quella che aveva problemi, sai?»
 Io mi ero già addormentato, o almeno, facevo finta di dormire.
«Soul? Dormi già?» lei si era avvicinata alla mia faccia, non di molto, ma abbastanza da potermi alzare di scatto e darle un bacio.
 Certo, ci era rimasta abbastanza di stucco, ma era prevedibile.
«Maka-chop!» disse tirandomi in testa  il tomazzo che era appoggiato sul suo comodino.
 «Ma che ti ho fatto adesso?!»
«Mi hai spaventata» poi prese fra le mani il mio viso e le nostre labbra si erano toccate nuovamente per qualche flebile istante «sarebbe meglio dormire davvero, adesso»
 Ed tutti e due  siamo catapultati nei sogni più profondi.
 
Spazio autrice:
Io: Scusate,  la canzone era importante per ricollegarla successivamente ad un altro capitolo e ancora perdono se non ho messo la scena dell’anniversario, sono indietro nella tabella di marcia…mi dispiace!!
 Alexis: Senti io sono qui per l’intervista, io se tu  continui a piagnucolarti addosso, più che volentieri torno al laboratorio.
Io: No, no ti intervisto subito!...Allora… che pensi dell’arma di tuo fratello?
  Alexis:..pft..Ahahahah!!
Eric: Non sei affatto gentile!
Alexis: Scherzi a parte, mi ispira la risonanza dell’anima…. È pur sempre una frusta demoniaca, no?
Eric: Grazie! Per la prima volta nella vita mi sembra di essere davvero  tuo fratello! Autrice si rende conto? Mi difende!
  Io: Sono contenta per te…
Alexis: Non ti ci abituare…
 Io: Allora, piatto preferito?
Alexis: Curry
 Io: Sintetica...dunque dicevamo?
Alexis: Io mi sono rotta, arrivederci!
*Alexis esce molto più che volentieri*
Io: Beh… direi che si è conclusa così la sua intervista spastica, alla prossima :D

 
  
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