21/08/2012
2 recensioni
Titolo: Deludendo te, ho reso felice me stessa.
Fandom: The Avengers
Personaggi: Natasha Romanoff, Virginia Potts (lettera scritta ad un ipotetico padre di Tasha), Tasha/Virginia
Genere: Fluff, Sentimentale
Rating: Verde
Avvertimenti: Crack Pairing, FemFlash, Flashfic
Conteggio Parole: 447
Note: 1. č la prima Flash che scrivo su questo fandom, siate clementi, per favore
2. č un Pairing che non ho mai letto, quindi boh, mi sento un pō un apri strada.
3. Perchč in mezzo a tutti questi bei maschioni che si fondono come le molecole diamo spazio a queste donne tenute un pō nell'ombra.
4. Dedicata alla persona che amo.
Deludendo te, ho reso felice me stessa.
La prima volta che mi hai veramente reso fiera di te, papā, avevo cinque anni.
Ti eri trovato un lavoro, un lavoro vero, con stipendio a fine mese e fiere pagate da due settimane ogni estate, un lavoro degno di quel nome.
Un lavoro, che quando la maestra delle elementari chiede: Che lavoro fa il vostro papā? sono stata orgogliosa di rispondere.
Il mio papā fa il lavoro pių bello del mondo.
E quale sarebbe piccola Natasha?
Lui salva le vite delle persone.
Se solo avessi saputo che non salvavi propriamente le persone come fa un medico, forse sarei stata un po meno entusiasta e orgogliosa, ma si sa a cinque come a nove anni, si ha lingenuitā di una fanciullezza che non ne vuole sapere di cadaveri e spie governative.
Adesso, a distanza di quasi dodici anni, non so se essere fiera o vergognarmi di te, papā.
Fiera perché, ogni volta che mi guardo allo specchio vedo quello che sono riuscita a fare grazie a quello che mi hai insegnato nel corso degli anni e mi vergogno perché, chiunque pronunci il mio,
nostro, cognome lo fa con disprezzo, rabbia.
Se potessi vedermi adesso, molto probabilmente ti faresti grasse risate.
Perché oltre ad essere pių che una discreta spia sono anche moglie e madre.
Soprattutto saresti sorpreso di sapere chi mi sono sposata.
No, niente spie che rischiano la vita ogni giorno o grandi uomini che un giorno cambieranno la vita di tutti con nomi pomposi e volti promettenti.
Č un architetto, con un nome fragile e un sorriso che farebbe sciogliere anche Loki, di Asgrard.
Ha dei grandi occhi marroni e i capelli rossi, so che puō suonare come la descrizione di una bambina, papā, ma non trovo altro modo di spiegarti comč.
Si chiama Virginia, Virginia Potts.
Č una donna, si papā.
Le persone la chiamano dolce metā, pezzo di un puzzle mancante e tutti altri appellativi smielati che non si addicono ad una come me.
Per me Virginia č semplicemente Virginia.
Sono madre.
Di una bambina di tre anni e mezzo che ho tirato fuori dalle macerie dellultimo attacco di Loki.
Si chiama Arie, ieri ha mosso i primi passi e mi ha chiamato mamma.
Crescere questa bambina č una delle esperienze migliori della mia vita.
Ti ho deluso su tutti i fronti, si lo so, papā.
Ma deludendo te ho reso felice me stessa, pių di quanto potessi sperare.
Mi dispiace di non essere stata un modello e mi dispiace anche di non essere venuta su come volevi tu, ma di una cosa sono sicura.
Rifarei tutto quello che ho vissuto per essere felice come lo sono ora.
Ti voglio bene, papā.
Tasha
Angolo Autice (?)
Sono pronta ad essere lapida e riempita di pomodori in faccia fino alla morte.
Mea culpa, volevo provare qualcosa di nuovo e l'ho fatto.
L'idea di scrivere ad un ipotetico padre di Tasha m'č venuta in mente (ri)guardando per 165419652416874364435 volta Iron Man 2
Nonostante risuleterā una schifezza devo dire che ne sono soddisfatta*--*
Ok, Rei si ritira, non uccidetemi troppo, vi prego
*si fa piccola piccola*
Rei