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Autore: Plague Rat    21/08/2012    3 recensioni
Commedia sentimentale con qualche punta di comicità.
La nostra protagonista prosegue una vita normale fin dalla fine del reality...O no?
Che segreto nasconde?
Chi è Lady Midnight?
Chi è il Barbone davanti al Wall Mart che le cambierà la vita?
Cosa può centrare una ragazza come lei col "Midnight Show"?
Basta seguire e lo scoprirete.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney, Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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The Midnight Show




Prologo













-Sveglia! Buon giorno a tutti cari ascoltatori di CBC Radio, com’è stato il sabato sera?
Vi siete divertiti, vi siete ubriacati come delle spugne, siete usciti con gli amici oppure qualcosa di più riservato? Scrivetecelo via mail oppure semplicemente via Facebook! Intanto, vi lascio con il bellissimo pezzo dei Simple Plan che, durante questa estate, sta spaccando di brutto!
CBC Radi-o!


I gotta find my way back, 
back to summer paradise, 
Sean Paul, Simple Plan. 

My heart is sinking 
As I'm lifting up 
Up above the clouds away from you 
And I can't believe I'm leaving 
Oh I don't kno-kno-know what I'm gonna do 

But someday 
I will find my way back 
To where your name 
Is written in the sand 

'Cause I remember every sunset 
I remember every word you said 
We were never gonna say goodbye, yeah 
Singing la-la-ta..

La musica venne bruscamente interrotta da una mano che, ancora tremante per il sonno, scaraventò la povera radio-sveglia contro al muro.
-Possibile che tutte le mattine sempre quella canzone?-
Alzò a malavoglia la testa dal morbido cuscino di piuma d’oca, portandosi una mano sul viso per massaggiare delicatamente gli occhi e andare a scompigliare gli ormai lunghi capelli castani. Guardò in direzione della finestra, scorgendo il sole ormai alto nel cielo che rifletteva i suoi raggi sullo specchietto appoggiato sul suo comodino, creando così mille giochi di luce sulla parete color lilla. A quanto pare, si prospettava un’altra bella giornata di Giugno.
Che schifo.
La ragazza si ributtò sul cuscino chiudendo gli occhi pronta a riprendere ciò che la canzone aveva interrotto, prospettando una lunga mattinata di sonno a volontà.
-Courtney! Tesoro, svegliati, sono già le otto!-
Courtney, che stava già sul punto di riesplorare il mondo dei sogni, emise un grugnito
-Si mamma, scendo!
Mise a malavoglia i piedi sul pavimento di parquet stiracchiando ogni piccolo muscolo del suo corpo, ancora intorbidito da una lunga nottata di sonno.
Tese le braccia perso l’alto e cominciò a contrarre i muscoli, mentre i lunghi capelli le ricadevano morbidi sulle spalle e il delicato pigiama di raso azzurro si alzava scoprendo i corti pantaloncini che a malapena arrivavano a fasciarle la parte più alta della coscia.
Si diede una leggera annusata e, dopo aver constatato che dopo una notte di caldo torrido non poteva di certo profumare come un mazzolino di rose, decise di andare a farsi una veloce doccia nel bagno color avorio.
Era passato quasi un anno dalla fine di “A tutto reality il tour” e solamente due settimane da quella di “A tutto reality la vendetta dell’isola” altra ingegnosa invenzione sfornata dalla mente malata di Chris McLean.
Aperta l’acqua e preparati i vari shampoo e bagno schiuma, ritornò velocemente nella camera da letto, per raccogliere la povera radio- oppure ciò che rimaneva di essa- e accenderla nel bagno, dato che le era sempre piaciuto lavarsi con un sottofondo musicale.
Forse perché fin da quando era piccola, suo fratello maggiore Kyle si divertiva a spaventarla facendole guardare ogni sorta di film horror, in molti dei quali la vittima era solitamente sotto la doccia, voltata verso il muro pronta a essere fatta a pezzettini dal pazzo maniaco assassino. Da quei tempi allora, preferiva lavarsi con un sottofondo musicale allegro che le scacciasse via i cattivi pensieri
-Bentornati su CBC Radio!
Allora, piaciuta la canzone?
-Sì, così tanto che penso mi siano cresciuti i gioielli, mi si siano gonfiati e poi caduti a terra come due pere marce- Disse Courtney con un leggero velo di ironia nella voce, mentre si passava sul corpo il suo bagnoschiuma latte-vaniglia profumato.
-Vi avevamo chiesto di raccontarci come era andata la vostra serata, ebbene, ci avete scritto in tanti, ma soprattutto, abbiamo ricevuto una chiamata dal nostro caro amico Duncan Nelson, star del reality show più folle del momento “A tutto reality”! A te la linea amico!
-Ehy JD, come butta fratello!
-Alla grande come sempre! Duncan sei in linea diretta in radio, dai raccontaci come è stata la tua serata!-
Courtney sentì il cuore mancare un battito, certo, era ormai abituata a sentire parlare di Duncan in giro, dopo l’estrema popolarità raggiunta dopo il reality, ma ogni volta che così accadeva, sentiva come un vuoto nel petto, come un’ansia opprimente che le toglieva il fiato.
-Ebbene JD, come ti puoi immaginare è stata da urlo come al solito, ovviamente, prima sono uscito con tutti i miei soci, ci siamo fatti due chiacchiere davanti ad una bella birretta bionda, poi siamo andati nel nuovo locale che hanno aperto qui a Toronto, quello che si chiama “Embrace”, oddio, sapessi che bella musica e quante sventole amico!
-Non mi dire Duncan, hai fatto colpo vero?
-Bè, la tentazione era tanta ma una nottata con quelle non valeva la pena di perdere la più bella sventola di tutte, la mia piccola Gwen.
Non potrei mai tradirla per nessuna ragione al mondo.
-La mia piccola Gwen- disse Courtney cercando inutilmente di imitare la voce del punk, mentre prendeva l’asciugamano e se lo avvolgeva intorno all’esile corpo. Diede un violento calcio alla radiosveglia, che questa volta esalò veramente l’ultimo respiro.
Non ne poteva più di stare ad ascoltare le smancerie di Duncan nei confronti della sua nuova ragazza nonché sporca traditrice Gwen. Avrebbe tanto voluto avercela tra le mani e farla diventare talmente brutta che neanche un cieco avrebbe mai potuto definirla una “sventola”.
Subito scacciò quei pensieri omicidi e prese ad asciugarsi, per poi dirigersi nuovamente nella camera da letto pronta a prepararsi per quella che sarebbe dovuta essere una bella giornata.
Si mise un paio di pantaloncini neri a vita alta, tenuti su grazie ad una cintura elastica marroncina che le faceva risaltare il vitino di vespa, sopra ad una canottiera di stoffa color lillà, si guardò allo specchio abbastanza soddisfatta del risultato finale. Lanciò un’occhiata fugace al beauty-case traboccante di cosmetici regalati dalla madre, proprietaria di una grande profumeria.
Fin da piccola, la madre le insegnava le tecniche di maquillage più complicate e ricercate, senza però riuscire a catturare a pieno l’interesse della figlia, ben più interessata al lavoro del padre, avvocato.
Si sedette davanti allo specchio e si spalmò sul viso una base, per poi procedere con fondotinta, correttore e cipria. Gli occhi vennero contornati da un leggero strato di matita e eyeliner neri, le ciglia allungate da un mascara e le guance illuminate da un velo di blush pesca.
Solitamente non amava truccarsi, ma per una volta, voleva rendere contenta la madre, dopo anni e anni di sforzi inutili da parte di essa per farla truccare in modo più decente e originale del solito trucco “acqua e sapone della ragazza della porta accanto”.
Scese velocemente le scale e, non appena varcata la soglia della cucina, si ritrovò davanti i due visi sorridenti dei suoi genitori, a suo parere inquietanti, dato che fuori luogo, almeno, a parere suo.
-Buon compleanno tesoro mio!
-Felice diciottesimo anno piccola di papà!- disse il padre con una nota di malinconia nella voce e una lacrimuccia al lato dell’occhio destro.
-Grazie mille eh, davvero ma, forse vi sfugge un leggero particolare- disse l’ispanica alzando una mano e mimando il gesto di “piccolo” allineando il pollice con l’indice, creando così una specie di rettangolo-Oggi non è il mio compleanno.
-Si lo sappiamo Courtney, ma non potevamo aspettare oltre per darti il regalo che stiamo preparando praticamente da quando sei in fasce per questo giorno meraviglioso e…- La voce della donna si interruppe mentre scoppiava in un leggero pianto dovuto all’emozione del momento, il che pareva dare non poco fastidio alla figlia, che era indecisa se schiaffeggiarla per vedere se poi aveva anche il coraggio di piangere per il dolore o saltare fuori dalla finestra e andare a vivere nei boschi come Bear Grills, diventando così una sua potenziale preda.
-Ecco vedi, tua madre voleva darti, queste- l’uomo tirò fuori dalla tasca dei pantaloni color verde militare un mazzolino di chiavi -le chiavi del tuo personale appartamento!
-Complimenti amore di mamma, sei una donna ora, sigh!
La madre si buttò tra le braccia del marito esplodendo in un pianto isterico peggiore del precedente, mentre il marito le accarezzava i capelli con aria comprensiva
-Ehm, scusate eh, ma io sinceramente non capisco cosa siano queste chiavi e a cosa mi servano e perché oggi e non il giorno del mio compleanno.
-Semplice tesoro mio. Abbiamo passato un’intera vita a rendere quella casa perfetta per accogliere una donna perfetta come te
-E poi, ci sembrava giusto dato che stai crescendo e, insomma, hai bisogno dei tuoi spazi, soprattutto dati gli orari che stai facendo in questi ultimi mesi, tua madre ed io ne abbiamo discusso e...Abbiamo compreso che ormai hai la tua età e ci sembra giusto che tu faccia tardi la sera.
-Cosa?!
-Non c’è bisogno che ti irriti tesoro, ti abbiamo sentita rincasare alle quattro del mattino ieri, e anche prima di ieri, e il giorno prima di ieri e anche quello prima e..
-Si papà, sono informata su cosa siano i giorni. Ma mi volete spiegare cos’è questa storia che io rientro alle quattro del mattino?
-Tesoro, forse dovresti andarci piano con l’alcool..
-No io non devo andare piano con niente! Vi giuro che io non mi ricordo un’accidenti di niente e non dire che ero ubriaca perché sarei dovuta esserlo fin da quando sarei, sempre secondo voi, uscita di casa per non ricordarmelo!- disse interrompendo la madre.
-Tesoro, noi vogliamo solo che tu stia meglio!- disse la donna visibilmente preoccupata per la figlia.
La castana intanto continuava a non realizzare ciò di cui i suoi stavano parlando. Quando mai lei era rientrata tardi la sera? Lei, Courtney Barlow, la migliore studentessa di tutta la scuola, diplomata col massimo dei voti, la ragazza perfetta, tornare alle quattro del mattino?
Era chiaro, o i suoi genitori, ormai quarantenni, si stavano rincitrullendo, o i suoi genitori ormai quarantenni si stavano rincretinendo o come terza opzione quelli che avevano problemi con l’alcool erano loro.
-Basta, non vi sopporto più, io vado a fare le valige.
Detto questo salì di corsa le scale e si diresse verso la sua stanza a prepararsi per cominciare una nuova vita lontano dal nido famigliare.
Soltanto una domanda le vacillava in testa:
“Cosa ti sta succedendo Courtney Barlow?”
 
 
  
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