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Autore: Lacus Clyne    21/08/2012    2 recensioni
Sono trascorsi sei mesi dalla caccia di Tom Culpeper al branco di Mercy Falls. L'inverno è tornato, e alle porte del Natale, Isabel torna a casa, nel gelido Minnesota. Una voce di lupo totalmente inaspettata e le sue speranze si riaccendono. Sam, Grace, Cole sono tornati? O è solo un miraggio dettato dal desiderio di rivederli?
Genere: Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio! <3 Posto il nuovo capitolo, da parte di Grace! <3 Sì che è una fanfiction Cole/Isabel centric, ma devo dire che anche Sam e Grace avevano una questione in sospeso... uhuhuh Ne approfitto per ringraziare Ginny... e sappi che il tuo PM mi ha fatto letteralmente crepare di risate!! XD *spupazza* Buona lettura!! *----*

 

 

GRACE

 

 

Seduta accanto a Sam, osservavo la neve cadere placida e silenziosa. Era passata la mezzanotte ormai, ed era ufficialmente Natale. Sam mi cinse, avvolgendomi in un caldo abbraccio, e chiusi gli occhi.

“Hai sonno?” Domandò. La sua voce era bassa e dolce.

“No. Sto meditando.” Gli risposi.

“Meditando? Su cosa?”

Appoggiai la guancia sul suo petto. Potevo sentire il battito del suo cuore. Così vivo, così reale.

“Su quanto sia fortunata, Sam. Un anno fa, non sapevo nemmeno se tu fossi ancora vivo. E poi, sei ricomparso all’improvviso, umano… il mio meraviglioso ragazzo umano dagli occhi gialli.”

Sam sorrise, baciandomi in fronte.

“Stavo meditando anch’io, sai?”

“Davvero?” Domandai, riaprendo gli occhi e guardandolo. Sam annuì.

“Pensavo alle parole di Cole. Al fatto che se la cura sarà definitiva, potremo vivere molti e molti di questi inverni.”

Scossi la testa. “L’inverno mi piace, ma devo ammettere che ho rivalutato l’estate.”

“Davvero?”

“Sì, perché era il solo momento in cui potevamo stare insieme… da umani.”

“Di te mi sono innamorato in estate, dolce ragazza d’estate…

Sei fatta con l’estate, dolce ragazza d’estate.

Quando vorrei passare un inverno con te, dolce ragazza d’estate.

Ma non ho mai caldo abbastanza per la mia dolce ragazza d’estate.” Canticchiò.

“Ti amo, Sam.”

Sam mi rivolse uno sguardo colmo d’amore. Mai, per niente al mondo, avrei permesso alla vita che avevamo tanto lottato per avere, di separarci nuovamente. Sam, il mio triste, gentile, generoso Sam. Gli accarezzai la guancia, poi gli scostai i capelli dal viso e mi tirai più su.

“Grace.”

Sorrisi, poi lo baciai. Era così perfetto quel momento. Sam ricambiò, avvicinandomi ancor di più a sé. Potevo sentire il suo profumo, di bosco, di lupo. La sua mano risalì lungo la mia schiena, e la inarcai. “Grace, devo dirti una cosa.”

“Dopo.” Sussurrai, continuando a baciarlo. Ma fu più deciso di me, e mi scostò delicatamente. Lo guardai perplessa. “Che c’è?”

“Ci ho pensato tanto. E’ da un po’ che ci penso in realtà.”

Mi misi a sedere sulle ginocchia e lo guardai.

Sam prese un gran respiro, poi tornò a guardami. La sua espressione era uno strano misto di emozione e timidezza.

“Ho pensato a mille modi di dirtelo. E credimi, quando dico mille, dico davvero, non è una stima. Ma la verità è che non so come dirtelo se non nel modo più semplice.”

“Sam, di che stai parlando?”

“Ricordi quando mi hai detto che non volevi vivere nel peccato e fare le cose per bene, vero?”

Le sue parole mi colpirono. Certo che lo ricordavo. E quella volta, gli avevo chiesto di sposarmi. Deglutii. “Non starai mica pensando di…”

Sam mi azzittì, posandomi le dita sulle labbra.

Meine Liebe…” Pronunciò, poi si alzò e si inginocchiò di fronte a me, prendendo un anello dalla tasca. Era semplice, una piccola fedina d’argento con un brillantino. Lo guardai. Doveva essergli costata almeno uno stipendio, e dal momento che non lavorava più al Crooked Shelf, mi sentii in colpa.

“Spero che tuo padre non decida di prendermi nuovamente a pugni se lo scavalco. So che vuoi fare tutto per bene, e la tradizione vuole che chieda prima il suo permesso, ma noi non siamo una coppia tradizionale. Avevi undici anni quando ti ho vista per la prima volta. Eri così fragile, così indifesa, eppure i tuoi occhi erano pieni di vita, anche mentre i lupi cercavano di strappartela. Grace, per anni ho desiderato incontrarti. Per cinque lunghi anni, ho aspettato pazientemente il giorno in cui avrei potuto  anche soltanto parlarti. E poi, quel momento è arrivato e da allora, io ho cominciato a vivere davvero. Ero solo Sam, e tu mi hai amato, anche più di quanto potessi sperare. E continui a farlo, ogni giorno. Amo la tua gioia di vivere, amo il tuo sorriso, i tuoi capelli pazzi quando ti svegli, e quando sei seduta a studiare, così come quando canti stonando sotto la doccia. Amo ascoltare il tuo respiro, quando dormi accanto a me, quando ridi e anche quando piangi, e… semplicemente, ti amo. Per questo… quando tutto questo sarà finito, vorresti sposarmi, Grace Brisbane?”

“Samuel K. Roth.” Dissi solennemente. Sam mi guardò.

“Semplicemente… sì. Voglio sposarti!” Sorrisi e mi sporsi a stringerlo forte, così cademmo entrambi all’indietro sul tappeto. Sam si mise a ridere, e mi baciò. Eravamo così giovani, ma la consapevolezza di quanto fosse fragile e preziosa la vita bastava a farci vivere ogni giorno con l’importanza che meritava. Tesi la mano a Sam, che infilò l’anello all’anulare.

“E’ bellissimo.” Osservai.

“Sei tu a esserlo, Grace.”

Sorrisi. “E’ il miglior Natale che abbia mai avuto.”

“Possiamo viverne tanti quanti ne vorrai.”

Lo baciai. “Accanto a te, non ne dubito affatto.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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