La tenerezza, la nostalgia, il rimpianto, la poesia.

Quante cose sei questa sera tu, che sei lontano e non mi pensi più.

May era sola, giaceva sul suo letto a piangere. 
I piedi scalzi, la bandana rossa e bianca gettata sul tappeto della 

stanza e una sola persona nella sua testa: Brendan, il ragazzo che tanto amava.

Chissà quanti pokémon aveva trovato e quanto era felice in quel momento.

Lei non contava più per lui.

Son malata ormai, ma non mi importa di guarire sai.

Il dolore più sublime, quello che mi fa soffrire

Sempre.

Mai nella sua vita aveva provato un dolore simile. Il dolore dell'amore.

Si sentiva destinata a soffrire così per tutta la vita. Non le importava.

L'amore per lui era così grande che il dolore non poteva sorpassarlo.

Nonostante quest'ultimo era enorme e nessuno poteva salvarsi da esso.

Sempre, quasi fino a diventare niente. 
Illudendomi di scegliere le parole di una scena che è la stessa da sempre, sempre.

Quasi fino a diventare niente.

Il dolore continuava a comprimere la ragazza a piacimento.

E lei sentì di essere schiacciata dalla disperazione.

Pensò che esso poteva ucciderla lentamente.

Ma quanti avevano provato quello che provava ora? Troppi, lei lo sapeva.

Il fatto che prima o poi tutti sono costretti a soffrire così non la consolava.

In fin dei conti non consolava nessuno. Tutti si sentivano uccisi dalla tristezza.

Solo amore se amore è, questo buio a cui non ci si abitua mai.

Questa luce nell'anima che nessuno può comprendere, all'infuori di te.

 
«Così… l'amore è vero quando si soffre!

E il dolore si vive sempre come la prima volta e non si sa mai superarlo facilmente!» Urlava la mente distrutta di May. 

Brendan era l'unico che in quel momento poteva consolare e ravvivare quella ragazza sola e triste.

Ma sotto sotto piena di vivacità, una vivacità che lui e molte altre persone avevano visto in pieno.

Però solo il ragazzo l'aveva vissuta veramente.

May si alzò dal letto e raccolse la sua bandana.

Non sapeva che fare per distrarsi anche solo un po' dal dolore.

Era praticamente fuori dal mondo, nessuno avrebbe mai più pensato a lei.

Un rumore seccò ruppe il triste silenzio della ragazza.

Qualcuno aveva bussato alla porta, lei aprì.

La figura che vide invece era quella di un ragazzo dai capelli neri coperti da una cuffia bianca alto poco più di lei con addosso una tuta rossa e nera.

Brendan.

«May, scusami… mi hai aspettato troppo.» Disse imbarazzato guardandola con gli occhi color rubino.

Su di lei ancora giacevano le lacrime che non riuscivano ad asciugarsi ma non potè fare a meno di accendere un sorriso.
«Non importa, Brendan.»

Con un abbraccio i loro corpi diventarono uno solo.

E sei tu ora quel mare da cui mi lascio trasportare.

Note dell'autrice

Ciao! Vi è piaciuta? Questa è su May e Brendan (sono i loro nomi inglesi, in Italia si chiamano Vera e Brendon), i protagonisti dei giochi Rubino, Zaffiro e Smeraldo.

Quanto alla canzone è "Sempre" di Lisa (o Annalisa Pannetta).

Sappiate che è la mia prima song-fic, non sapevo se pubblicarla o no.

So non mi è venuta benissimo, l'ho scritta solo per "esercitarmi" e per divertimento.

Capirò ogni critica…  Datemi i suggerimenti necessari così potrò riscriverla e correggere ciò che è sbagliato ;-)

Alla prossima

PS: Scusate se non sono andata avanti con la mia altra storia ma col caldo mi manca l'ispirazione e la voglia di continuare.

Presto però la continuerò!

CrystalHika