Fanfic su artisti musicali > Miley Cyrus
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Autore: thatsmylastsong    22/08/2012    0 recensioni
Durò qualche istante, giusto il tempo di concepire la fisionomia e, perché no, il riflesso che i loro occhi prendevano alle luci al neon dei corridoi scolastici ma lo fecero, si guardarono. Non era stato nulla di speciale, né tanto meno romantico, ma accadde, e quella non fu la fine, ma l'inizio.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Miley spense il telefono e se lo ficcò nella tasca destra della sua felpa, per evitare che qualche altro idiota la chiami solo per farle credere che qualcuno la voglia morta.
Posò lo sguardo sul suo orologio e si rese conto che doveva filare in classe, se non voleva finire nell'ufficio del nuovo preside proprio il primo giorno di scuola.
< Hey Miley, vieni, ti abbiamo riservato un posto! > le gridò una sua compagna di classe, che da qualche anno era anche diventata una sua buona amica.
< Ti ringrazio molto, Rosie. Allora, il professor Upton quanto ci mette ad arrivare? >
< Come mai sei così impaziente? No. Non me lo dire. E' per il nuovo preside, non è così? >
< Cosa? No. Solo che quello stronzo di Upton mi ha dato da leggere un sacco di libri per le vacanze estive e in più dovevo scriverne la recensione, perciò... prima arriva prima inizia il calvario > disse sinceramente Miley.
< Beh, noi invece aspettiamo tutte lui. Mamma mia... no dico, hai vista che sedere? Mi servirà un fazzolettino di carta perché ho già bagnato la sedia > disse Rosie, su di giri.
< Sei unica >
< Beh, allora penso che non lo penserai più quando ti farò questa domanda perché... sicuramente non sarò l'unica ad avertela fatta >
< Siete tutti insopportabili oggi. No, non ho più avuto niente a che fare con William >
< Tesoro, lo sai che io sono dalla tua parte, ma dovete chiarire! Insomma, voi siete la coppia perfetta >
< Eravamo... o per lo meno, io ero innamorata di lui ma eravamo sbagliati insieme e quello che è successo 5 mesi fa è stata una benedizione >
< Non puoi pensarlo sul serio >
< Sono serissima > e quel 'serissima' diede un taglio netto alla conversazione.
 
< Buongiorno, ragazzi miei > esordì il professore di storia James Upton mentre irruppe nella classe con il nuovo preside.
< Immagino vi siano giunte delle voci, ma... ora lo metterò per iscritto. Nicholas Jerry Jonas è il vostro nuovo preside e, banda ti rape marce, se solo provate a dargli fastidio, giuro su Dio che... > Upton non fece in tempo a finire la frase, sentendo la mano sinistra di Nick sulla spalla, per tranquillizzarlo e lasciare a lui la parola.
< Ciao a tutti. Sono Nicholas, ma non penso che la scuola voglia che mi chiamiate così, perciò, vi invito a chiamarmi 'signor Jonas'. E' vero, per quest'anno sarò il vostro nuovo preside e l'anno prossimo... chissà cosa ci riserverà la vita > mentre Nick parlava, Miley si rese conto di quanto fosse bello. E tanto anche. Aveva una camicia da boscaiolo con i migliori risvolti che avesse mai visto in vita sua e poi... le sue braccia... no, basta. 
< Voglio concludere dicendo che è un piacere essere qui e spero di non vedervi mai nel mio ufficio > era evidente che Nick ebbe subito un ottimo impatto sui ragazzi, visto che tutti risero di gusto... tranne Miley. La sua testa era ancora fuori dall'aula, pensando a quella strana telefonata.
Nick uscì dall'aula lanciando a Miley, quello che sembrò un sorriso ambiguo.
< Bene, allora. Come sono andate le vacanze, putridi insetti? > esordì Upton, prima di iniziare la lezione.
 
Mentre Miley correva verso il bagno, avendo sempre avuto problemi di vescica, venne bloccata per il braccio con una stretta non indifferente.
< Ma che... > 
< Ciao, Miley. E' bello rivederti > Miley rimase qualche istante paralizzata, prima di realizzare chi le stava rivolgendo la parola.
< Ciao William. Spiacente di non poter dire la stessa cosa >
< William? Un tempo mi chiamavi Will >
< Beh, il fatto è, William, che un tempo io e te eravamo un 'noi', mentre ora siamo un 'tu' ed un 'io che deve andare al bagno' > Miley si incamminò verso la porta che conduceva al bagno delle ragazze, ma William le si mise davanti >
< Insomma, ma che vuoi? >
< Parlarti! Spiegarti... >
< Io non voglio fare niente del genere. Mi fai schifo e le cose non cambieranno >
< Ma potrebbero! >
< No, William, non possono, perché quello che hai fatto è stato imperdonabile e se solo ci ripenso, mi viene una voglia matta di farti ingoiare un mio pugno >
< CAZZO, SO DI AVER SBAGLIATO, MA SONO UMANO, COMMETTO ERRORI > esordì William, alzando involontariamente il tono di voce.
< Chiudi il becco. Dei tuoi errori me ne sbatto e ora levati! >
< No! Miley... amare è impegnativo e io ho fatto una cosa orribile, ma sono cambiato >
< Tu non sei cambiato, sei soltanto peggiorato. Oh, ma davvero? Beh, magari hai ragione. Magari amare è impegnativo, ma impegnarmi a farti star bene, a capire cosa c'è che non va, ascoltarti quando vuoi confidarti, prendermi cura di te, abbracciarti, vederti sorridere, passare le giornate a letto con te è l'impegno più bello del mondo... era. Perché ora, nonostante l'amore che non dovrei provare per te... sono pronta ad iniziare a dimenticarti, perché tu non meriti di essere ricordato. Non da me >
< Ma, Miley >
< NO > nell'udire quel 'no' finale, qualcuno irruppe nel loro diverbio.
< Ragazzi, tutto a posto? >
< Sì, signor Jonas > disse William, quatto quatto, prima di svignarsela.
< E tu? Stai bene? > chiese Nick a Miley.
< Sì, certo >
< Davvero? Ti ho notata... in corridoio e ad un certo punto, dopo aver riattaccato al telefonino, ti ho vista molto turbata >
< Oh... b-beh, non si preoccupi, era solo lo scherzo di un imbecille >
< Sicura? Non c'è niente che desideri dirmi? > chiese Nick, con un tono molto sospettoso.
< No signore, niente > gli sorrise gentilmente e filò in bagno, prima di farsi la pipì addosso, davanti ad uno strafigo. Preside sì, ma strafigo pure.
 
Durante la pausa pranzo, Miley si diresse verso Thomas, che era, come al solito, ad aspettare lei. Si sedette accanto a lui sistemandosi il vassoio.
< Salve bellissima fanciulla! Come è andato il primo giorno? >
< Fino ad adesso? Una vera merda >
< Hey, perché? Che è successo? >
< Guarda, non ci crederai, ma qualche imbecille mi ha telefonata dicendomi... > ma venne interrotta.
< Aspetta, aspetta, ho dimenticato la maionese, mi aspetti per favore? >
< Naturalmente > disse Miley, sorridendo. Appena Thomas si allontanò per prendere la maionese, Miley notò una piccola busta sotto la propria sedia. La aprì all'istante.
 
''Spegnere il telefono non ti servirà, troietta. Il gioco l'ho iniziato io e lo finirò altrettanto. Azzardati a dire qualcosa a qualcuno e questo qualcuno farà una brutta fine''.
 
Nemmeno il tempo di pensare a quello che c'era scritto, che Miley nascose quella busta, terrorizzata, perché si rese conto che quello non era più solo un gioco.
 
< Okay, la maionese non la avevano, ma in compenso... hey, va tutto bene? Mi devi dire qualcosa? > chiese Thomas, notando qualcosa di strano nello sguardo di Miley.
< No Thomas, niente > mentì.
  
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