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Autore: Artemisia17    22/08/2012    4 recensioni
Lyanna, sorellina mia. Luce del Nord. Non fallirò più. Per te, per lui.
Abbiate pietà, sono nuova, non mi lapidate. Non sono brava a fare le presentazioni.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eddard Stark, Jon Snow, Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I cavalli galoppavano da tutta la notte, cercando di sfuggire all’alba che arriva inesorabile. Ned Stark si asciugò il sudore dalla fronte, imperterrito, il viso segnato dal dolore.  Non poteva fermarsi. Non adesso. Non ora. Il suo compagno, il suo amico, cadde da cavallo. Il Lord di Grande Inverno scese per aiutarlo ma inavvertitamente scosse il piccolo fagotto che teneva tra le pieghe del mantello, caldo, così adatto all’inverno.

“L’inverno sta arrivando..”

Il nemico degli Stark non era mai stato l’inverno, così prevedibile nella sua pericolosità. Gli uomini del Nord erano abbastanza forti da sopportarlo : loro avevano il sangue dei Primi Uomini. Non aveva mai capito le parole di suo padre, quando era ragazzo.

L’estate è il vero nemico”

   Lui che la amava così tanto. Il suo arrivo significava banchetti, corse, capitomboli e schiamazzi, duelli vicino al torrente, caccie al tesoro.  Insieme a Lyanna … Lyanna.

“ Forza fratellone”

La sua sorellina. Così audace, la mente di ogni loro bravata. Dopo le interminabili corse a cavallo, facevano il bagno nel torrente, lottando tra loro con l’inesplicabile piacere del proibito. Si asciugavano sotto il tiepido sole d’estate che a loro pareva così caldo, mangiando biscotti rubati nelle cucine. Al loro ritorno il padre li riprendeva sotto lo sguardo freddo di Brandon ma non era mai troppo arrabbiato. Fiero, questo sì. Lyanna era il Nord. Con i suoi capelli rossicci, così indomabili, la belle bianche, la guance arrossate e i suoi occhi, puro ghiaccio. Eddard aveva le braccia piene di lividi in quei giorni, uno per ogni suo errore. E aveva fallito un’altra volta.
 
Tiro su Reed e lo rimise in sella a fatica. Si era formata una nera pozza ai piedi dello stallone che diventava sempre più rossa all’arrivo del sole. Non dovevano perdere tempo. Il cavaliere, sempre tenendo stretto a sé il piccolo involto, salto sul cavallo, spronandolo al trotto. Si volse solo una volta per controllare il compagno prima di lanciarsi al galoppo. Cercando di scappare dai ricordi.

Non avere paura”

Ne aveva avuta tanta, sperando che rifiutasse quel pegno. Ma la conosceva troppo bene, distingueva nettamente  quella luce nei suoi occhi, non dovuta alla luce del tramonto. La stessa di quando erano bambini. La luce del Nord.  Accettò quel pegno da parte di Rhaegar Targaryen, sotto lo sguardo allibito della corte, stranamente silenziosa, come se trattenesse il fiato. Regina D’amore e di Bellezza. Era chiaro fin d’allora che sarebbe sempre stata la regina di quel principe sposato. Eppure Ned cercò di dissimularlo. Per il bene suo, di quello del suo migliore amico e del regno. Pregò quella notte. Ma alla mattina Lyanna aveva di nuovo quel sorriso sbarazzino.  Rivolto al suo amato. Non al suo promesso sposo.
 
Il cavallo, sfinito, ritornò al trotto, e infine al passo. Il cavaliere non tentò nemmeno di governarlo lasciandosi trasportare.

Prometti Ned. Prometti!”

La Torre della Gioia. Un nome ingiusto per gli eventi che vide. I suoi amici morti. I suoi avversari morti. Eppure mentre Eddard Stark, Lord di Grande Inverno, saliva affannosamente le scale, provava una strana speranza che cercava inutilmente di respingere. Anche lei morì appena aprì la porta. Un corpo bianco in mezzo a un mare di sangue, le guance non più rosee, il volto stanco.  Ma la luce del Nord, in quel remoto angolo di Sud, era sopravvissuta, più radiosa e forte che mai. E lui promise con tutte le sue forze, con tutta la sua anima mentre sua sorella stringeva spasmodicamente una corona di rose blu. Regina d’amore e di bellezza.

Il cavallo si fermò. Le lacrime no. Nemmeno l’alba. La luce illuminò un piccolo visetto addormentato tra le pieghe del caldo mantello in zibellino. Gli occhi ancora chiusi, la fronte alta e un piccolo ciuffo di capelli neri sbucarono dal fagotto.  Ned sfiorò la boccuccia in cui riconobbe quella della sorella. Quando una calda lacrima toccò le guance del neonato, questi aprì gli occhi e la luce del Nord ritornò alla vita. Non avrebbe più fallito. Per lui. Per lei. Non avrebbe mai abbandonato il bambino.

Ned …”

Aspettami sorella. Fu il fratello stesso a chiudere la lapide che racchiudeva come un bozzolo il corpo della sorella. Un giorno sarebbe tornata, bella come una farfalla. Prese il bambino per mano e si avviò lungo il corridoio sotterraneo con gli occhi dei re a fissarli benevolmente. Si volse una sola volta a guardare la statua e gli parve che gli occhi brillassero di luce propria. “Jon Snow” sussurrò l’uomo tra le lacrime e Lyanna sorrise.
  
  
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