Raccontami
una favola…
di ciuiciui
“Papà…combatterò…”
“lo
so…”
“Moriremo
domani?”
“la Terra è di nuovo in
pericolo. Lo sai qual è il nostro compito…”
“Dormi…piccolo
mio…”
“ora perché
piangi…”
“oh
papà…”
Lo strinse a sé.
Gohan,si aggrappò
a suo padre. Ne sentì il petto
ondeggiare. Ne sentì l’ossigeno pervadere le sue
membra.
Stanco.
Eppure
felice.
“Ti voglio
bene…”
“Gohan…”.
Gli strinse la testa.
Gli arruffava i capelli biondi.
“ora
dormi…”
“papà… fammi un
regalo…”
I due si
guardarono.
Il loro cuore tacque
per un istante. Le loro iridi ritornarono al solito colore. Penetranti. Intense.
Nere.
Luccicanti.
Gli ultimi
istanti.
Gesti accorti.
La consapevolezza del
dovere.
Come una
maledizione.
Un bisbiglio.
Una richiesta.
“raccontami una
favola…”
La faccia del saiyan si
distese.
[C’era una
volta…
Un piccolo regno. Vi
regnava una principessa bellissima. Tutti la amavano. Tutti erano contenti.
Ma una piccola
strega,brutta gelosa. Era gelosa della bellezza della principessa. Così radunò
le sue forze per scagliare contro di lei una
maledizione.
Su di lei scese un
sonno eterno.
Un sonno e solo il suo
vero amore avrebbe potuto ridestarla dal suo lungo
sonno.
I suoi concittadini
piansero.
Da quel giorno i drappi
neri presero il posto delle bandiere bianche.
Il sole,si nascondeva
tutto triste dietro alle nuvole.
L’arcobaleno si sciolse
in lacrime.
Pioveva
sempre.
La strega era
soddisfatta. La sua vendetta era stata
compiuta.
Arrivò anche la
guerra.
Il regno si ritrovò
attaccato dai nemici.
E gli abitanti senza un
motivo per combattere si arresero.
Il comandante entrò nel
palazzo.
E vide quella
principessa.
Lui ,in sella al suo
cavallo bianco.
Un raggio di sole
illuminò la sua piccola teca di cristallo.
La osservò. Nella sua
incredibile bellezza.
La luce lo
inondò.
Impossibile resistere.
Così la baciò.
Lui
sorpreso,arretrò.
Lei si
svegliò.
Lo
guardò.
Si alzò e la prese in
braccio.
La prese con se sul
cavallo bianco.
I due si baciarono e
riportarono la pace.]
Stava per
terminare.
Ma il suo ometto e il
suo piccolo soldato dormiva.
Lui gli sfiorò le gote.
Le sue dita muscolose scivolavano sul viso fresco.
Il tempo di respiro.
Gohan si girò dall'altra parte del cuscino.
Riprese a dormire ignaro.
“scusami
Gohan…”
“ti voglio bene
sappilo…il dono di stasera è una briciola.
Mi dispiace per tutto.
Perché hai dovuto
sempre combattere.
Contro la tua volontà.
Perché i pugni sono
state le tue carezze.
Non ti ho mai regalato
un gioco.
Una
caramella.
Non ti ho mai portato
sulle giostre.
Ti
prego…perdonami…”
Gli rimboccò le
coperte.
“sogna…perché nei sogni il sole splende sempre…”