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Autore: _hatecrew    22/08/2012    2 recensioni
Inish era stata da sempre una delle poche persone a cui era certo di poter parlare di qualsiasi cosa con la certezza di ricevere sempre risposte schiette e ragionate, oltre che una certa dose di idiozie, ragion per cui anche quando lei aveva lasciato l'università dopo appena due anni per tornare con il fidanzato nella sua Irlanda avevano continuato a scambiarsi periodicamente lunghe lettere.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Hiddleston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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But I gotta work it out in a shadow of doubt, 'cause I don't know if I know you
Dream Theater - Lie

 

 

 

-Tom si perse in quegli occhi per ciò che gli parve un'interminabile frazione di tempo, comunque non abbastanza per farlo desistere da ciò che più desiderava fare. Prese tra le mani il viso di Chris e con una foga sconosciuta a sè stesso si fiondò sulla sua bocca, strappando al collega un gemito misto di sorpresa e paura...-

-Potresti gentilmente piantarla?-

-Non se ne parla proprio! 'Non mentirò più a me stesso... Ti voglio Chris...' mormorò l'inglese spingendolo furiosamente spalle al muro e iniziando a slacciargli impazientemente la cintura dei pantaloni, 'Che ti piaccia o meno è la realtà...' Il biondo non era altro che una maschera di paura e sgomento, incapace anche solo di reagire mentre sentiva il collega insinuare le sue dita affusolate dentro i suoi boxer e... Rullo di tamburi, iniziare a masturbarlo fino quasi a fargli male...-

Avrebbe continuato spedita se non si fosse trovata un indice affusolato e minaccioso sotto il naso.

-Leggine un'altra frase e vado alla polizia a denunciarti per molestie psicologiche...-

-Ma ora viene il bello!- si spiegò lamentosamente la ragazza. -Probabilmente ora viene la parte il cui gliela metti in...-

 

"Bonjour finesse."

Prima che potesse finire la frase, una mano la zittì facendole uscire di bocca solo un mugugno indefinito.

-No, per favore, non lo dire... Insomma, lo so già- sbottò uno sconsolato Tom Hiddleston sedendosi sul bracciolo del divano e liberandola dal bavaglio improvvisato.

-Dannate Hiddlesworth... Mi risulta già difficile capire il perchè di questa mania delle storie di sesso tra me e Chris, ma dei due sono sempre io il pazzo pervertito? Non mi sembra equo.-

Inish, nome singolare quanto il contrasto che la sanguinaria maglietta dei Satyricon faceva con il suo viso delicato, roteò gli occhi al cielo mentre spegneva e chiudeva il portatile con aria rassegnata.

-Non c'entra niente l'equo o l'iniquo. Se in novanta storie su cento sei tu il morto di cazzo, passami il termine, c'è un motivo preciso.-

 

"Bonjour finesse."

Tom inarcò superbamente un sopracciglio e la mandò segretamente a quel paese per avergli dato del morto di cazzo.

-...e sarebbe?-

-Avanti, guardati- rispose, -Ti sembra di avere una faccia da frequentatore di locali scambisti o da tizio che scrive annunci su siti per gay del tipo "Vogliosissimo Tom cerca il suo Jerry"?-

L'inglese non trattenne un sorriso ironico alla prospettiva di quell'annuncio e si voltò per un secondo a cercare la sua immagine riflessa nella porta a vetri alla sua sinistra. Si passò una mano fra i capelli, ancora lunghi e neri dalle riprese di "The Avengers", e si scrutò in silenzio per qualche secondo, sinceramente concentrato.

-No, credo di essere abbastanza a posto.-

Inish annuì, tamburellando le dita sul tavolino.

-Appunto... Tu da fuori sembri l'uomo perfetto, sei pane per l'immaginazione delle ragazzine... Dai a una fan un Tom Hiddleston tutto impomatato e ti tirerà fuori Tom Hiddleston che la notte si fa le seghe su Shakespeare!-

 

"Bonjour finesse."

Questa volta Tom proruppe in una risata, seguito a ruota dalla sua interlocutrice. Dopo un'intero pomeriggio passato a chiacchierare insieme si accorgeva che non era cambiata affatto, da quando studiavano insieme a Cambridge. Inish era stata da sempre una delle poche persone a cui era certo di poter parlare di qualsiasi cosa con la certezza di ricevere sempre risposte schiette e ragionate, oltre che una certa dose di idiozie, ragion per cui anche quando lei aveva lasciato l'università dopo appena due anni per tornare con il fidanzato nella sua Irlanda avevano continuato a scambiarsi periodicamente lunghe lettere.

-Quello di Shakespeare non è del tutto improbabile, effettivamente 'The Taming Of The Shrew' mi eccita in modo non indifferente...-

La ragazza si alzò in piedi e incrociò le braccia al petto, guardandolo con l'aria grave con cui si guarderebbe un reo confesso.

-Ah! Touché, Hiddie!-

Lui fece spallucce con un'espressione teatralmente colpevole, ricevendo un'altrettanto teatrale occhiata indagatoria.

-Ora posso davvero andarmene a casa soddisfatta...-

Raccolse borsa e giacca e tentò una complicata mossa stile Matrix per evitare l'abbraccio di Tom, che con le sue lunghe braccia riuscì comunque a ghermirla.

-Chissà quando ci rivedremo...- Tom le diede un bacio fra i capelli e sollevò l'indice in segno di monito.

-Mi auguro non fra altri nove anni...-

Un sorriso imbarazzato si dipinse sul volto dell'irlandese mentre scioglieva l'abbraccio per ripiegare su una meno impegnativa pacca sulla spalla. Non era esattamente ciò che si definisce una ragazza espansiva nè sentimentale e non aveva mai avuto predilezioni per i contatti fisici; nonostante fosse certa di averglielo detto decine di volte, lui saltava sempre quella regola a piè pari.

-Oh, non sarà così.-

Esitò per qualche secondo, decidendo se fosse meglio metterlo al corrente della situazione. Dando un calcio alla coscienza, propese per la cara vecchia mezza verità.

-Io e Dan siamo tornati per restare, ci avrai in mezzo quasi troppo spesso...-

L'attore esibì un drittissimo e brillante set di denti in un sorriso che andava da orecchio a orecchio. Quando mai nell'ultimo anno e mezzo gli era capitato di avere del tempo per i vecchi amici?

-Grandioso! Che ne dici se domani ci prendessimo un caffè tutti e tre insieme? Finchè sono fuori dagli impegni lavorativi, posso godermi il tempo libero come voglio!-

Il set di denti che gli mostrò lei era un po' meno brillante causa abuso di sigarette.

-Certo, glielo propongo appena arrivo a casa.-

-Grandioso- ripetè Tom continuando a sorridere come un ebete e aprendole la porta. -Salutamelo, quell'ingrato di tuo marito... E ricordagli che non sarebbe morto nessuno se ogni tanto si fosse fatto sentire.-

Il discorso iniziava a cadere dove non avrebbe dovuto.

-Lo sai che non è tecnologico, comunque... Sono certa che ricambierà.-

Velata ironia trasparì dalla sua voce, ma lui sembrò non capire.

"E pur volendo non potresti, Thomas.", avrebbe voluto dirgli.
-Beh, ci vediamo.-, fu tutto quello che invece le uscì di bocca.
 

Attraversò velocemente il vialetto senza aspettare risposta e attese che le aprisse il cancello, voltandosi a guardarlo un'ultima volta: era ancora sulla porta, per niente toccato dal brusco abbassarsi dell'entusiasmo a fine conversazione, con quel sorriso che ostentava in modo continuo per la gioia (o l'esasperazione?) di chi gli stava intorno...

Percorse l'intero isolato nel freddo tardo pomeriggio di un'Inghilterra che, dopo tutti quegli anni, le sembrava pacchiana e troppo caotica. I suoi occhi color miele avrebbero faticato per riabituarsi a quel caleidoscopio di etnie, luci e stimoli, dopo i giorni passati nel quieto vivere della periferia di Dublino... La sua Irlanda.

Si concentrò sulle mattonelle color crema del marciapiede per rimandare l'appuntamento con il senso di colpa almeno all'arrivo a casa, ma senza successo: la scritta BUGIARDA, sottolineata e a caratteri cubitali, aveva comodamente preso il posto d'onore nel suo cervello e non accennava a volersene andare fino almeno all'indomani.

Salendo sulla metro che l'avrebbe riportata a casa, venne urtata da un energumeno ubriaco profumante di sigari toscani e Jack Daniel's.

Mormorò una serie di improperi a denti stretti e qualcosa circa una giornata del cazzo.

"Bonjour finesse."



- - - - 
Salve a tutte!


Mmh, innanzitutto ringrazio già di cuore chi è riuscita ad arrivare fino a qui, indipendentemente dal giudizio sull'incipit di questa storia che, ammetto, è la prima che divulgo (e proprio per questo NON abbiate pietà!). Ho ritenuto fosse meglio iniziare "in medias res" perchè solitamente dà un impatto più immediato e aiuta a farsi un giudizio più personale del personaggio, specie se d'invenzione come Inish... A proposito, il suo è un nome irlandese realmente esistente che fa riferimento a una località marina spesso citata nelle fiabe tipiche, Inish Glora :)
Per quanto riguarda il titolo, invece, c'è solo da dire che non è una citazione buttata a caso, e chi avrà modo di andare avanti a seguire la storia ne capirà bene il senso!


Prima di essere una storia d'amore è una storia di vita, per cui a volte farà ridere, altre volte meno, a volte potrebbe essere eccitante e a volte perfino noiosa. Se avete capito poco o male era nelle mie intenzioni, ma spero di aver suscitato almeno un po' di curiosità... Sono iper-bene accetti dubbi, chiarimenti, eventuali critiche e/o consigli... Insomma, a voi il potere!

Kiitos paljon a tutte voi :3

Soph

  
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