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Autore: Scintilla19    22/08/2012    6 recensioni
Io e Matsuda ci siamo sempre chiesti quale fosse il segreto del successo di Light Yagami con le donne... ma soprattutto con gli uomini! Tutti dicevano che era un abilissimo oratore... e di sicuro al Quartier Generale era famoso per le sue indiscusse qualità "orali"... ma in cosa consistevano, di preciso, queste qualità?
E poi, come faceva a dileguare ogni sospetto su di lui e farla franca ogni volta, anche quando c’era di mezzo il grande L a investigare?
E perché Mogi era sempre così taciturno?
Tutte queste domande ci ossessionavano, così abbiamo svolto qualche indagine per conto nostro, e questo è quel che è venuto fuori!
Ecco a voi la testimonianza di Matsuda in prima persona sul caso Kira: una storia che vi farà “soffocare” dalle risate... (si spera!)
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tota Matsuda
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro. Buona lettura!




Come quell'impiccione di Tota Matsuda scoprì tutti i segreti di Light, inclusa la sua identità di Kira, e per poco non ci rimise la pelle




Cosa? Davvero volete che vi racconti quella strana storia? Siete sicuri? Beh, a dire il vero non so neanche io quanto ci sia di vero... in quel periodo ero molto... confuso... ma qualcosa me la ricordo ancora, sì, anche se la mia memoria è sempre stata un po’... beh... non me lo ricordo più.
Inaffidabile, ecco, la mia memoria è inaffidabile. Comunque, vi dirò quello che so, starà poi a voi decidere se crederci o meno. Beh, sarà meglio cominciare, e come avrete senz’altro intuito, comincerò col parlarvi di Light Yagami.
Ah, Light Yagami! Uomo di tutte le donne e donna di tutti gli uomini...
Era questa la voce più mormorata al Quartier Generale, sapete? Beh, subito dopo la diceria che lo stesso Light Yagami fosse Kira... sebbene io, Tota Matsuda, non ci abbia mai creduto, sbagliandomi di grosso, ovviamente.
Beh, che volete? Non sono mai stato una cima in niente, io... tanto meno nell’investigazione.
A lavoro, era già tanto se capivo i discorsi del Signor Yagami, il mio capo...
La maggior parte del tempo, comunque, era Ryuzaki a parlare, e non capivo un accidenti dei suoi ragionamenti contorti; appena taceva, poi, subito attaccava Light con le sue elucubrazioni, quindi diciamo pure che non ero al corrente assolutamente di niente circa quel che succedeva davvero al Quartier Generale.
Così me ne stavo tutto il tempo nel mio mondo, a pensare ai fatti miei, finché un bel giorno non mi giunse all’orecchio un’ambigua conversazione...

- Qui dentro, Light è l’uomo di tutte le donne e la donna di tutti gli uomini...
- Cosa vuoi dire, Aizawa?
- Ide, ma non è ovvio? Persino un idiota come Matsuda se ne accorgerebbe...
- Mi stai forse dicendo che...? Lui e Ryuzaki?...
- Sì, sì. Ma non solo. A quanto pare anche Mogi... anche lui... proprio l’altro giorno me l’ha confessato. Era scioccato, poverino.
- Cosa?! Light e Mogi?!
- Proprio così. E... beh, anche a me è successa la stessa cosa, ma per fortuna ero preparato...
- Non ci posso credere!
- Già... sai, Ide... da come ti sta guardando, credo proprio che il prossimo sarai tu.
- Cos... MATSUDA! Non stavi mica origliando, o sbaglio?!
...


Come potete ben intuire, non ascoltai altro, ma non mi ci volle molto a fare due più due. Ma sì, prima Misa Amane e quella Kyomi Takada, poi tutti noi agenti e persino Ryuzaki, tutti eravamo stregati da Light Yagami. Come faceva? Qual era il suo segreto?
Era forse il suo indiscutibile fascino a farci pendere dalle sue labbra? Il suo modo di incantare tutti con le parole e i suoi sorrisi? Sì, qualunque cosa fosse, doveva avere a che fare con la sua bocca, persino uno come me ci poteva arrivare.
In breve tempo, infatti, al Quartier Generale non si mormorava d’altro che delle incredibili qualità orali di Light Yagami.
La mia curiosità cresceva di giorno in giorno. Insomma, anche voi sareste morti dalla curiosità, se aveste sentito ciò che ho sentito io.
“Light, con quella bocca puoi dire e fare tutto quello che ti pare”, diceva Ryuzaki.
“Eh sì, Light ci sa proprio fare, con la bocca”, ripeteva Aizawa.
“Non mi aspettavo proprio che un ragazzo così giovane fosse già così abile!”, rincarava Ide.
“Tutti dicono che mio figlio ha un talento naturale, per certe cose!”, esultava il signor Yagami.
Mogi annuiva vigorosamente ad ogni affermazione perché, dopo la misteriosa cosa che Light gli aveva fatto, era piombato in un mutismo irreversibile.
Il segreto di queste sue tanto chiacchierate qualità orali mi ossessionava, dovevo a tutti i costi saperne di più.


 

* * *



Fu così che una notte, dopo che tutti erano tornati a casa, mi intrufolai di nascosto al Quartier Generale.
Udii subito delle voci provenienti dalle cucine...

- Watari, sono venuto a prendere una torta per Ryuzaki.
- Cosa?! Un’altra?! Signorino Light, non avrà intenzione di ucciderlo, con tutti questi dolci?
- Che COSA sta INSINUANDO, Watari??
- Io... io nulla, sono solo preoccupato per la salute di..
- Devo RICORDARLE cosa è successo l’ultima volta che si è preoccupato tanto, Watari?
- NO, no... la prego, no... non DI NUOVO... Ecco, prenda la torta... Buonanotte signorino Light!


Mi allontanai in fretta dalla porta, completamente scioccato. Cosa aveva fatto Light al povero Watari per terrorizzarlo così??
Quando mi ripresi un pochino dallo spavento, seguii silenziosamente Light su per le scale e accostai l’orecchio alla porta chiusa della loro stanza...

- Ti ho portato la torta, Ryuzaki.
- Dimmi un po’ Light, davvero non ricordi nulla degli omicidi?
- No, Ryuzaki. Mangia la torta adesso.
- Quindi sei sicuro di non essere Kira?
- Te l’ho già detto, Ryuzaki. Io NON sono Kira. QUANTE volte devo RIPETERTELO?
- Saresti pronto a giurarlo, allora?
- Ryuzaki, non farmi perdere la pazienza e mangia quella dannata torta!
- Sembrerebbe che tu ti stia innervosendo, Light. Che c’è, ti sta tornando la memoria?
- Ryuzaki... devo per caso ricordarti perché NON sono Kira?
- Cos... no! Aspetta... Light... Scusa! Ti prego... non farlo... tutto, ma QUELLO no! Lasciami! No! Parliam... mpfh!
...
...


Scappai sconvolto dopo aver udito quella misteriosa conversazione.
Era chiaro che c’era qualcosa che Light faceva ogni volta che qualcuno sospettava di lui... e doveva avere per forza a che fare con le sue presunte abilità orali... e doveva essere qualcosa di molto convincente, visto che più nessuno ormai sospettava di lui... ma cosa faceva, di preciso?
Non mi restava altro che provare di persona.
Decisi che avrei passato la notte in sala monitor, in modo da vedere per primo cosa sarebbe successo l’indomani.
Passai molto tempo a pensare. Cosa poteva terrorizzare tanto Ryuzaki e Watari? Cosa poteva ammutolire Mogi a tal punto? Perché Ide e Aizawa lodavano tanto Light? E perché tutte le ragazze gli ubbidivano ciecamente? Qual era il talento di cui parlava il signor Yagami?
Mentre tutte queste domande mi frullavano per la testa, vidi qualcuno entrare nella sala monitor. Mi acquattai nel mio angolo buio per osservare la scena, tremando dalla testa ai piedi.
Mi tranquillizzai quando vidi che era solo Light che aveva preso a scrivere qualcosa su un quadernetto nero.
“Light!” esclamai gioviale venendo allo scoperto “ma come, ancora lavori a quest’ora?”
“Matsuda! Tu... cosa ci fai... qui??” mi rimproverò con voce aspra, facendo sparire il quadernetto su cui scriveva. Da come mi guardò capii che forse ero stato troppo incosciente nel rivelarmi con tanta leggerezza.
“Io... ecco io... devo essermi addormentato da prima, credo...” mentii sul momento.
“Non è che stavi spiando, Matsuda?” mi chiese sospettoso.
“Cosa? Spiare... io? E perché mai dovrei spiare?!” riuscii a balbettare con una risatina.
“Non lo so, Matsuda. Ma spero che non vorrai rivelare a nessuno che mi hai visto qui stasera...” mi disse con voce suadente.
“Non capisco... perché non dovrei dir... oooh! Ma certo! Adesso ho capito!” esclamai, “Ti stai portando avanti col lavoro all’insaputa di Ryuzaki! Scommetto che vuoi arrivare a Kira prima di lui, non è vero?” dissi sollevato. Non c’era niente di cui preoccuparsi allora.
“Proprio così, Matsuda. Mi hai scoperto...” disse Light con uno dei suoi sorrisi ammiccanti.
“Sei grande, Light! Tranquillo, sarò muto come un pesce... faccio il tifo per te!”
“Grazie Matsuda, grazie infinite...” disse avvicinandosi e sorridendomi enigmatico.
“Ma figurati, Light. Ora forse... è meglio se vado...” dissi indietreggiando verso la porta.
Non riuscivo a staccare gli occhi dal suo sguardo ammaliatore, era così bello, così affascinante e...
E va bene, lo ammetto! Tutti prima o poi si prendevano una cotta per Light, me incluso! Quei suoi modi gentili, quel suo continuo e innocente flirtare con tutti, era impossibile non esserne attratti fin dal primo incontro!
E quando capii ciò che stava per succedere fui al settimo cielo...
“Permettimi di farti ammutolire come si deve, caro Matsuda...”
Il viso di Light era sempre più vicino al mio, riuscivo a vedere le pagliuzze rossastre dei suoi occhi castani; sentii le sue braccia cingermi dolcemente e un attimo dopo la sua bocca si posò gentilmente sulla mia.
...
...
...
Beh... ecco... adesso non so come dirlo. No, non ci riesco. Ma devo farlo, a questo punto sono costretto a rivelare la verità, o questa storia non avrà senso. Bene. Oddio.
Non ci crederete, ma... Light... il ragazzo perfetto... il bellissimo Light... ecco lui... era... come dire... aveva... sapeva... sì, insomma... avete capito, no? Una cosa pestilenziale. Stomachevole. Nauseabonda.
...


 

Light Yagami aveva l’ALITOSI




!!!!...
Avete sentito bene, ho detto proprio “alitosi”. Incredibile, ma vero.
Mi staccai dal bacio più stordito che mai dal pungente odore di marcio che mi pervadeva naso, bocca e gola. La testa mi girava forte.
Con un sorriso ebete mi avviai sbandando verso l’uscita mentre il mio colorito verdognolo tornava lentamente normale...


 

* * *



Non mi resi conto di quel che successe nei giorni seguenti. Ero troppo turbato da quella nuova, allucinante scoperta. Era come se il mio cervello si fosse fermato a rimuginare su quel pensiero all’infinito.
Le parole “Light Yagami” e “alitosi” rimbalzavano incessantemente nel mio cranio, non riuscivo a pensare ad altro, tranne al fatto che non volevo ripetere mai più quell’esperienza.
Non so quanto tempo passò da quel traumatico evento, quando un giorno finalmente i pensieri si rimisero in moto nella mia testa.

 

Light Yagami... Kira...
Kira ha un modo a noi sconosciuto per uccidere...
Light ci sa proprio fare con la bocca, eh?...
Yagami, con quella bocca puoi fare quello che vuoi...
L’uomo di tutte le donne e la donna di tutti gli uomini...
Sì anche Mogi, era sconvolto, poverino...
La prego signorino Light, non DI NUOVO!...
Light... tutto, ma QUELLO no!
Matsuda!... Non è che stavi spiando, eh Matsuda?...
Le abilità orali di Light Yagami... Il potere di Kira...
Light Yagami ha l’alitosi...
qualcosa di sovrannaturale...
Kira uccide... no, non è possibile!
LIGHT YAGAMI... è KIRA!!!



Quella nuova consapevolezza bastò a ridestarmi dal torpore. Light Yagami era Kira, senza dubbio! E la sua arma era... la sua bocca! O meglio, il suo alito mefitico! Kira uccideva tramite asfissia!
E noi, noi eravamo stati tutti manovrati! Nessuno più ormai sospettava che Light fosse Kira! Ma certo! Perché Kira controllava le nostre azioni con la minaccia del suo potere omicida!
Dovevo dire subito a qualcuno ciò che avevo appena scoperto.
Mi guardai attorno sbattendo furiosamente le palpebre, cercando di mettere a fuoco il luogo in cui mi trovavo.
Eravamo tutti in un ampio capannone vuoto, con altre persone che non avevo mai visto.
C’era uno strano bambino dai capelli bianchi seduto a terra, circondato da svariati giocattoli. Chi diamine era? E dov’era finito Ryuzaki?
Sentii la voce di Light, non capivo cosa diceva, ma dovevo fare qualcosa! Dovevo fermarlo prima che si mettesse a baciare tutti... c’era anche un bambino, dannazione!
Sentivo Light che rideva come un ossesso. Dovevo fare qualcosa, qualunque cosa!
Presi la pistola e sparai. Sentivo urla intorno a me e le risate invasate di Light, ma continuai a sparare, finché Kira non stramazzò a terra. Poi crollai tra le braccia dei miei colleghi, e svenni.


 

* * *



Mi risvegliai in un lettino di ospedale. Accanto a me c’erano Ide, Mogi e Aizawa.
“Si è svegliato!” gridò Ide.
“Matsuda! Matsuda... come ti senti?” chiese preoccupato Aizawa.
Mogi non disse nulla, ma dal suo sguardo capii che era molto agitato anche lui.
“Sto... sto bene” balbettai, “dov’è Ryuzaki? Devo parlargli subito... devo dirgli... devo avvertirlo! Light è Kira!” dissi confusamente, mentre tutti gli altri mi guardavano attoniti.
“Deve avere un’amnesia!” sussurrò concitato Ide.
“Matsuda, Ryuzaki è morto quattro anni fa... non ti ricordi?” mi spiegò cautamente Aizawa.
Tutti e tre annuivano gravemente al mio sguardo allibito.
“Non capisco... dov’è il sovrintendente Yagami? Deve assolutamente sapere che suo figlio uccide con la sua arma... il bacio... ma certo! Loro sapevano! Ryuzaki e Watari sapevano tutto!” realizzai tutto d’un fiato.
“Matsuda, calmati. Watari è morto. Anche il sovrintendente è morto. Siamo rimasti solo noi del vecchio Quartier Generale. Light Yagami era Kira, ma adesso non c’è più. È morto. È finita.”
Non ricordo esattamente cosa successe dopo, probabilmente svenni diverse volte per lo shock.


* * *



Quando mi ripresi, tempo dopo, mi spiegarono che sì, Light Yagami era Kira, e che giustiziava criminali scrivendone i nomi su un quadernetto nero. Un quaderno, gente, un quaderno! Vi rendete conto?
E poi mi raccontarono delle storie assurde... Parlavano di Shinigami e quaderni della morte, di quel bambino con i capelli bianchi, Near, il presunto erede di L, e di un certo Mello che era solo un piantagrane. Un mucchio di sciocchezze!
Si ostinavano a raccontare questa assurdità e nessuno volle credere alla mia versione dei fatti, per quanto fosse di gran lunga più ragionevole e sensata.
Ebbene, Light era capace di manovrare tutti, uomini e donne, ammaliandoli col suo fascino, ma se ciò non bastava, aveva un potere sovrannaturale per i casi di emergenza...
“Light Yagami soffriva di alitosi!” esclamai per l’ennesima volta, mentre gli altri si spanciavano dalle risate. “A-LI-TO-SI!” sillabai, a scanso di equivoci.
“Matsu, sei spassosissimo!” gridavano con le lacrime agli occhi per le troppe risate, mentre la mia indignazione cresceva ogni secondo di più.
“Ma sì, vi dico che è così... era il suo mezzo per tenerci a bada mentre commetteva gli omicidi!” dissi disperato, suscitando una nuova ondata di risate.
“Light Yagami... con l’alitosi?!” ripeté Ide sputacchiando.
“Matsuda, tu guardi troppi film di fantascienza!” disse Aizawa scoppiando di nuovo a ridere.
“E voi vorreste farmi credere che esistono gli Shinigami? Sarò anche un sempliciotto, ma questa proprio non me la bevo...” conclusi acido, seppur poco convinto.



 

* * *


...
...
- Però... Death Note, Shinigami, orfanotrofi per bambini prodigio, eredi che spuntano come funghi... certo che te ne inventi di cazzate, Aizawa!
- Abbassa la voce, Ide! Non vorrai farti sentire proprio adesso che siamo riusciti a convincerlo...
- Non era meglio dirgli la verità? Dopotutto l’aveva capito...
- No, Ide, credimi, è meglio così. Matsuda è fortunato ad essere ancora vivo. Guarda cosa è successo a Ukita... e a Mogi...
- Chi è Ukita?
- Il primo agente che è morto, Ide!!
- Oh... e chi se lo ricordava...
- ...
- Hai ragione, meglio che si beva al più presto quella storia del quaderno della morte e si dimentichi di tutto il resto.
- Appunto.
...
- Certo che però, quel Light... sapeva proprio come usarla, la bocca, eh?
- Oh sì, altroché! Bastava ricordarsi di non respirare...
- Fossero tutte così, le indagini...
- Fossero tutti così, i sospettati!
...
...
- Peccato che Mogi non fosse preparato ad una cosa del genere... ci saremmo divertiti di più!
- Già, poverino... rimarrà traumatizzato a vita...
- Non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi rivolto le sue ultime parole prima di ammutolirsi definitivamente.
- Davvero? E quali sono state?
- “LIGHT YAGAMI HA L’ALITOSI!", ovviamente!
- !!!



 

Fine




Ehm ehm...

Forse a questo punto dovrei dire qualcosa…
Innanzitutto ringrazio di cuore chiunque abbia letto fin qui. È la prima storia che pubblico e spero che vi sia piaciuta. Io personalmente, mi sono divertita molto a scriverla e spero che abbia fatto sorridere anche voi...
Una piccola curiosità, per chi non lo sapesse: la frase “uomo di tutte le donne e donna di tutti gli uomini”, prima di diventare una diceria su Light Yagami, era davvero una diceria su Giulio Cesare che, ai suoi tempi, era molto chiacchierato per le sue ambigue relazioni sessuali.
Detto questo, vi ringrazio ancora e vi invito a lasciare recensioni, commenti, consigli, domande, reclami, insulti e tutto quello che vi va, se vi va. :)
Sarò felice di rispondervi.
Ciao a tutti :)

   
 
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