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Autore: RonnieLilian_    22/08/2012    2 recensioni
Eravamo io e lui. Mi teneva tra le sue braccia sussurrandomi parole dolci per
rassicurarmi. Mi sentivo al sicuro con lui. Ero sicura che tutto questo fosse
amore. "Ti amo bambina mia". Era un piacevole sussurro la sua voce.
"Ti amo Cam". Amore, nella mia voce solo amore.
#Questa è la mia prima storia spero vi piaccia :D Oh e aspetto le vostre recenzioni ;D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Tutti i giorni sono tristi se si pensa troppo al futuro.Vivere
il presente per non pensare al domani non è mai stato il mio
forte. Bhe! Sono solo Jennifer Sparks, una ragazza di 15 anni che spende il suo
tempo a credere nei propri sogni e a rompersi le scatole dalla
noia. Sono semplice come nessuno e sono poco amata per il
semplice fatto che sono testarda. Amo tantissimo gli animali
e la musica. Le mie priorità sono queste.
Era praticamente un giorno come gli altri. Io e mio fratello Chris
siamo sempre stati uniti, anche perchè i nostri genitori per lavoro
non erano sempre presenti. Chris è più grande di me di 5 anni.
Mi ha cresciuta lui, diciamo, è come un padre per me. Odio solo il fatto che
non mi fa mai uscire con un ragazzo. Insomma, sono pur sempre una
ragazza, ho le mie esigenze. Quel giorno non facevamo altro che guardare
dvd. Io pensavo al giorno del campeggio e mi capacitavo sempre di più
che non sarebbe stato bello.

«Jennifer! Ti prego non fare quella faccia. Sai benissimo che la mamma
ci avrebbe costretti, anche perchè non ci vedono quasi mai loro e questa
è l'occasione adatta per stare un pò con noi.
». Sinceramente ero stufa
del fatto che loro non ci fossero mai e di certo questo non avrebbe
cambiato nulla.

«Chris, non cambia nulla. Sai benissimo che loro continueranno a non
esserci e a lavorare come dei matti. Ti prego vorrei solo che loro
ci fossero di più. Sono i nostri genitori non dei perfetti estranei!
». Si girò e non disse
più nulla. Non sapevo che fare, sembrava che tutto andasse storto già
da adesso.
Era già mattina e io non avevo alcuna voglia di portare le valige in
macchina. Chris, gentilmente, le portò al posto mio, sia le mie che le
sue. Partimmo.
Le brutte sensazione non svanivano.
Arrivammo davanti ad un parco nazionale. Era stupendo pensare che tutti
quegli animali erano protetti e che ancora qualche umano possedesse
un cuore. Scesi di corsa dalla macchina e mi catapultai in quella
sottospecie di hotel. Mia madre mi si avvicinò e mi disse:
«Jenny, cara,
tu e Chris dormirete in una stanza e io e tuo padre in un'altra. Tesoro,
ascolta. Mi dispiace che io e tuo padre non siamo molto presenti nella
vostra vita. Il lavoro ci porta via, ma non c'è un solo momento in cui
non pensiamo a voi. Siete i nostri figli e vi amiamo. Adesso pensiamo a
stare insieme, daccordo?
». Non sapevo se quel bruciore alle guance fosse
rabbia o amarezza o forse tutti e due.

«No, non sono daccordo.Il solo ricordo di queste parole fa male. Mamma, hai
fatto bene a dire che non ci siete mai e questa gita non cambierà nulla.
Risparmia il fiato perchè nulla in me cambierà.
» dissi con calma. Come avevo fatto a rimanere
calma, come potevo non versare lacrime. A volte non mi capacito di me stessa.
Raggiungo la mia stanza per poter riposare. E' fantastica ed enorme. C'è un letto matrimoniale con affianco
ad ogni lato un comodino e ai piedi una cassapanca,una finestra, con delle tende di merletto fini,
che si affaccia su di un terrazzo con una vista grandiosa,
un bagno con una cabina doccia e una piccola finestra in alto di fronte la porta. Sistemo i bagagli,
anche di mio fratello, nell'armadio. Finito di mettere in ordine le cose dovevo avvisare Chris del letto
matrimoniale. Avrebbe scalciato per tutta la notte e io già iniziavo a prendere in considerazione
il fatto di suicidarmi davvero.
Scendendo per andare alla hole mi scontrai con qualcuno e caddi di botto per terra. Quel qualcuno mi tese
la mano e mi aiutò ad alzarmi.

«Scusami, ero distratta. Dio, che sbadata, scusa ancora». L'agitazione si faceva senire quando alzai lo
sguardo e ritrovai davanti a me un ragazzo con degli occhi color verde nell'azzurro, la carnaggione
dorata, capelli neri, alto ed un fisico snello e muscoloso. Sembrava un angelo caduto dal cielo.

«Non preoccuparti. L'importante è che stai bene, dato la caduta che hai preso». Ridacchiò, ma nonostante
ciò rimasi incantata nel guardarlo.

«Ooh!...Wow!...Si,cioè...sto bene...». Che stupida che mi sentivo.
«Daccordo! Ti va se ti offro un gelato?». Mi sorrise a 32 denti.Come poteva essere capitato a me una creatura
simile.Mi persi praticamente nel suo sorriso.

«Ehm! Sicura di stare bene; ho qualcosa che non va forse?». Si allontanò di un passo per guardarmi meglio,
visto che eravamo molto vicini.

«Come?! No, assolutamente sei bellissimo...cioè, volevo dire non hai nulla che non va». Complimenti Jenny,
solo tu queste figure.

«Allora, andiamo?»
«Certo, molto volentieri». Mi sentivo avvampare tutta come se avessi la febbre a 40. Dio solo sa che mi sta
succedendo.

  
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