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Autore: dilpa93    22/08/2012    10 recensioni
"Adesso non gli restava davvero nient'altro che pregare"
Cosa avrà combinato il nostro scrittore di gialli preferito?
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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-Pistola ad acqua-
 

Camminava per la stanza con il cesto stracolmo tra le mani; distrattamente inciampò in una delle sue scarpe in vernice nera, e per un attimo il ricordo della nottata precedente prese il sopravvento.
Rammentava solo che durante la serata di beneficenza Kate aveva fatto di tutto per provocarlo e lui, non appena ne aveva avuto la possibilità, aveva salutato tutti, l'aveva afferrata per mano e trascinata rapidamente verso la macchina. Una volta a casa... Bé, diciamo solo che avevano faticato a raggiungere la camera da letto.
I vestiti che erano sparsi per la camera erano già stati messi a posto, ma quella scarpa era sfuggita al suo controllo.

Kate adesso era sotto la doccia o probabilmente a farsi un bagno rilassante, appena rientrata da una pesante giornata al distretto, e lui aveva ben pensato di mettersi a fare ciò che da troppo rimandava... Il bucato.
Gli indumenti si trovavano ora sparsi sul letto, e Castle cominciò a pensare che fosse già più faticoso di quanto credesse.
Con un colpo deciso fece scivolare tutto nuovamente nel cestello, lo riafferrò e, fischiettando, si diresse al piano di sotto. Aprì la lavatrice, buttò il tutto dentro e dopo aver aggiunto l'ammorbidente spinse il tasto d'avvio.

40 minuti e tutto sarebbe stato pulito e pronto per essere riposto in armadi e cassetti. Si rilassò sul divano mettendosi a leggere il giornale, ma dopo pochi istanti le palpebre si fecero pesanti obbligandolo a seguire Morfeo nel suo mondo.

"biiiiiiip" quel suono prolungato lo fece sussultare; si guardò intorno spaesato per qualche secondo prima di capire che si trattava della lavatrice. Si alzò lentamente stropicciandosi gli occhi e passandosi poi una mano tra i capelli leggermente arruffati.
Aprì lo sportello cominciando a riporre tutto nuovamente nel cesto prima di andarlo a stendere fuori. Prendeva magliette e camice compiaciuto del bel risultato; nessun colore strano uscito da miscugli improbabili, nessun capo ristretto, nessun calzino mancante. Ma quella sensazione di benessere non durò a lungo.
"o no... No, no, no, no! Questa volta è sicuro che Kate mi uccide. No, non mi uccide, mi disintegra proprio! Anzi, mi tramortisce, mi porta su uno dei tavoli di Lanie e si fa aiutare ad aprirmi, e sono convinto che la Gates sarà ben felice di darle una mano!", e parlando con la mano libera si martoriava il viso, mentre gli occhi pieni di terrore fissavano ciò che teneva nella destra. Cercò invano intorno a sé una soluzione, ma la sua voce lo raggiunse prima che potesse trovarne una.
"Rick!".
Doveva essere in cima alle scale, perché sentiva il suono come ovattato.
"Rick, dove sei?".
"e ora come glielo dico?" sussurrò a se stesso "vieni, ehm... Sto, sto facendo il bucato!".
Adesso non gli restava davvero nient'altro che pregare.
"sai Rick, non riesco" e parlando la sentiva avvicinarsi sempre di più "a trovare la mia pistola, eppure ero certa di" la porta si era appena aperta, quando il sorriso sul volto di Kate scomparve per lasciare posto alla sorpresa più totale "averla-lasciata-sul-letto”.
"ecco t-tesoro, posso, posso spiegare" aveva iniziato balbettando alzandosi lentamente.
"non chiamarmi tesoro Rick!".
"ok, bé, non mi hai chiamato Castle, non sono tanto in pericolo, già temevo che".
"Castle!" gli aveva ringhiato.
"come non detto... Sai, devo, devo averla presa per sbagli quando i-i-i vestiti mi s-sono caduti sul, sul letto".
"una… una volta che fai il bucato tu e fai un disastro!".
"non è proprio un disastro, e poi sono stato bravo, il bucato l'ho fatto bene, controlla" aveva detto con quell'aria da bambino che solitamente faceva sciogliere il cuore della moglie.
"no, non funzionerà, non fare quella faccia, questa volta non attacca!".
"andiamo, e poi... Non hai mai sognato da bambina di avere una pistola a d'acqua?".
"Richard Castle, ti consiglio di metterla giù e di scappare prima che io prenda quella di scorta" gli aveva detto con le braccia incrociate al petto e gli occhi ridotti ad una fessura.
"quella di..." deglutì vistosamente senza riuscire a terminare la frase.
"si 'amore'" disse con falsa ironia avvicinandosi allo scrittore e posandogli una mano sul petto sentendo il suo battito accelerato, per poi sussurrandogli all'orecchio sensualmente "quella di scorta… e quella, puoi starne certo, non è ad acqua".



ANGOLO AUTRICE:
Povero Rick, non ne combina una giusta, ma la nostra Kate gli concede anche del tempo per scappare. Speriamo che lui ce la faccia a fuggire! Ahahah
Spero di avervi fatto sorridere :)
Buona serata!
Baci



 

  
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