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Autore: _cielo_    23/08/2012    2 recensioni
Voglio premettere che questa storia non è mia, ma di un’amica che ha deciso di cancellarsi da efp come Free_Mind e di crearsi un nuovo account. Mi ha dato il permesso di continuare la sua storia che lei non aveva intenzione di proseguire perché a me piaceva molto, quindi voglio riproporvi questo capitolo che ovviamente non ho toccato ne modificato. Enjoy it!
Dal Cap.2
Quando la ragazza riuscì a vedere in pieno il suo volto sussultò leggermente.
Cresta verde.
Piercing ovunque.
Collana da cani.
Sorriso malizioso e strafottente.
Poteva davvero fidarsi di un tipo così?.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Voglio premettere che questa storia non è mia, ma di un’amica che ha deciso di cancellarsi da efp come Free_Mind e di crearsi un nuovo account. Mi ha dato il permesso di continuare la sua storia che lei non aveva intenzione di proseguire perché a me piaceva molto, quindi voglio riproporvi questo capitolo che ovviamente non ho toccato ne modificato. Enjoy it!
 
Ottawa, 8 Marzo. 09:11 a.m.
 
Dentro il suo caldo e comodo letto, dormiva tranquillamente la giovane ispanica, beandosi del fatto che quella mattina non ci sarebbe stata né scuola né alcun tipo d’impegno che le avrebbe impedito di oziare anche fino a tarda mattinata.
Molto lentamente e con la dovuta tranquillità, si mise seduta restando ancora sotto le coperte, stiracchiando le braccia con l’agilità e la grazia di un felino.
Controllò l’orario sul proprio orologio da polso, e constatò che per i suoi standard, ed essendo domenica, non era neanche troppo tardi.
Stava per rimettersi sotto le coperte per chiudere ancora un paio di minuti in più gli occhi, quel letto era veramente comodo …
Troppo comodo. E non cigolava nemmeno, come invece era consuetudine fare il suo.
Aprì di scatto gli occhi, solo fino a qualche attimo fa ancora mezzi socchiusi, e realizzò con orrore di non trovarsi in camera sua, ma in una lussuosa stanza d’albergo. Nuda.
Completamente nuda.
-Merda …- riuscì solo a dire mentre si alzava di fretta e furia e cominciava a raccogliere i panni buttati qua e la per terra per poi metterseli addosso con altrettanta velocità.
Uscì dalla stanza senza neanche controllare prima se ci fosse qualcuno o meno, l’unica cosa che la preoccupava era tornare al più presto a casa prima che i genitori scoprissero che aveva passato la notte fuori.
Con uno sconosciuto poi!
E la cosa che la faceva più innervosire era che non ricordava un accidenti di niente, neanche se fosse uscita o meno la sera prima.
Controllò sul cellulare se magari aveva qualche messaggio, o comunque se avesse segnato sull’agenda qualche impegno per la sera precedente, ma a quanto pareva, avrebbe dovuto avere la serata libera.
Mentre smanettava furiosamente il proprio palmare in giro per la strada, si fermò di colpo, essendosi accesa una piccola luce nel nero dei suoi ricordi.
-Daniel!-
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Bussò furiosamente alla porta del biondo, urlando con tutto il fiato che aveva nei polmoni.
-Brutto pezzo di deficiente, apri subito questa ***** di porta!-
Non si sprecò a parole, era furibonda.
-Arrivo, arrivo, si può sapere che rompe a quest’o … - un ragazzo sui diciassette anni aprì sbadigliando la porta, ma si bloccò di colpo quando vide la mora furiosa d’innanzi a lui.
Fece per chiuderle la porta, ma la ragazza fece in tempo a bloccarla con il piede.
-Cosa c’è, hai paura che ti sbrani vivo?!-
-Si, e diciamo che per oggi vorrei restare con tutte le parti del corpo al proprio posto … -rispose sarcastico il ragazzo, mentre tentava di chiudere la porta con la spalla.
La mora però vinse la gara di forza, e riuscì ad entrare a casa del biondo che nel frattempo si stava allontanando con le mani alzate.
-Giuro che non avevo la più pallida idea che c’erano degli alcolici in giro per casa … -
-Avevi detto che sarebbe stata un’innocente festa di diciassette anni!- gli sbraitai contro.
-Beh, tecnicamente doveva andare così, ma lo sai come sono fatti i miei amici …- cominciò a scusarsi lui.
-Ed era proprio per questo che non volevo venire! Ma tu, no “ sono pur sempre tuo cugino” ,“ potresti fare questo sacrificio almeno per una sera”- rispose lei imitando il suo tono di voce senza riuscirci.
-Oh, andiamo, non fare di tutto una tragedia, in fondo non è successo niente di grave …-
-Si, non è successo assolutamente niente, uno dei presenti mi ha solo portata a letto ieri sera, e non so nemmeno chi diavolo fosse!-
La ragazza urlò come un’ossessa per tutta la mattina contro il povero ragazzo, lanciandogli contro ogni cosa che gli capitasse a tiro, vasi, bicchieri, sedie … Fino  a quando esaurite le energie, e le cose da lanciare, non si calmò e si buttò sul divano rosso in salotto per riprendere fiato.
-Tu non hai la più vaga idea di chi possa essere stato?- chiese infine la mora stavolta più calma.
-Te l’ho detto Courtney, ieri sera c’erano almeno una trentina di ragazzi, quando ti ho vista sparire non ho visto con chi fossi … - rispose lui realmente dispiaciuto. Continuò poi dandole una pacca sulla schiena –E poi, alla fine che t’importa? Se neanche ti ricordi cos’è successo, fa finta che non sia accaduto niente e va avanti, no?-
-E se mi avesse attaccata qualche malattia? L’herpes? L’AIDS?? –
-Si probabilmente ti avrà pure messa incinta …- disse lui sarcastico portandosi una mano tra i capelli, esasperato.
-CHE COSA???-
 
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Ormai era mezzogiorno passato, prima di tornare a casa era passata per la farmacia a comprare uno di quei termometri che controllavano se e da quando eri in stato di gravidanza.
Era riuscita a rifilare una scusa convincente ai suoi genitori per aver passato la notte fuori scaricando tutta la colpa su Daniel , ovviamente, dopodiché si era chiusa in bagno a pregare che il test risultasse negativo.
Seduta per terra, fissava come ipnotizzata il termometro.
-Ti prego, negativo, negativo, negativo … -
Aspettava impazientemente che apparisse quel maledettissimo meno sul display.
Dopo qualche minuto, ecco il risultato del test.
Positivo.
-Merda …-
 
  
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