La ragazza dall'occhio verde

                                                         

L'acqua era gelida e sembrava che mille lame mi attraversassero il corpo.
Ancora non mi capacitavo del perché ero in acqua, ma non era acqua dolce, era salata!
Cosi, aprii gli occhi. Una luce fortissima, me li fece subito richiudere, quando mi resi conto che era il sole.
Mi alzai, l'acqua era bassa e, piano piano, mi dirigei verso la spiaggia. Il colore dell'acqua era “incantato”, un azzurro cosi puro, che si poteva confondere con il cielo.
Arrivata a pochi metri, notai una donna, che giaceva sulla riva.
Subito corsi in suo aiuto, anche se allo stesso tempo ero terrorizzata.
Quando arrivai, la donna era immersa in una pozza di sangue, e decisa a scoprire chi era, girai il corpo e vidi, che quella donna, ero io...

Mi alzai di scatto e cosi forte, che mi vennero subito le vertigini.
Un'altra volta un incubo, ma questo era molto diverso, di solito sognavo persone che non conoscevano, e io ero li, che stavo a guardare, ma non avrei mai pensato di poter essere una vittima, io.
Confusa, mi alzai e corsi in bagno a farmi subito una doccia, come se quella potesse aiutarmi a non pensare a quel terribile sogno, e ai miei genitori.
Erano passati quattro mesi dalla loro morte, una settimana prima dei miei 19 anni, il regalo più brutto della mia vita.
Ricordo ancora l'ultima volta che ho parlato a mia madre, stavano tornando da una vacanza di tre giorni in montagna e fuori pioveva...

-Greeta, ricordati di accendere lo scaldabagno, altrimenti ci toccherà fare una doccia fredda!-
-Si mamma, stai tranquilla, mi ricordo tutto. Dove siete in questo momento?-
-Siamo a 20 minuti distanti da te tesoro, arriviamo presto-
-Fate attenzione, c'è un diluvio qua fuori!-
-Fai attenzione tu!!-
-A dopo mamma-

Ricordo che, dopo un'ora bussarono alla porta.

-Signorina Greeta Steele?-

Erano due agenti della polizia.

-Si?-
-Ci dispiace molto, ma i suoi genitori hanno avuto un incidente con l'auto, un camion li ha travolti, le dispiace se entriamo?-

Da lì, la mia vita cambiò, mi isolai da tutto e da tutti, e per dimenticare, non faccio come gli altri ragazzi che si drogano o bevono, io cerco adrenalina.
Il pericolo mi affascina, ed è l'unica cosa che non mi fa pensare ai miei genitori.
Provare quel senso di insicurezza, mi fortifica.
Cosi ho provato a fare varie cose: bungee jumping, gare di velocità (sia con macchine che con moto), ho anche pilotato un aereo da acrobazia. Insomma, questa è la mia unica distrazione, e adesso sono alla ricerca di qualcosa di ancora più interessante.



Caroline