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Autore: Artemisia17    23/08/2012    6 recensioni
"Rhaegar Targaryen era sempre stato profondamente affascinato del cielo. Così immenso e blu, così simile all’animo umano.
Erano bianche le nuvole quando si sposò.
Erano rosse quando incontrò Lyanna Stark.
Erano grigie quando morì.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rhaegar Targaryen era sempre stato profondamente affascinato del cielo.
Così immenso e blu, così simile all’animo umano, volubile come una donna, prima caldo e infuocato dalla presenza del sole e poi arrabbiato e scontroso. Si armava di lampi e fulmini per combattere, ingravidava la terra con la pioggia benefica ed era illuminato dal sole e dalla luna, suoi gemelli primogeniti. La loro luce colmavano il principe del drago di una indissolubile pace che lo strappava dall’apatia che lo accompagnava fin da bambino.  Amava osservarlo dall’alto della torretta nella Fortezza Rossa. Rimaneva delle ore, dei giorni preso nella contemplazione e i vassoi dei servitori rimanevano intatti. Solo i corvi sapevano di questa passione e vigilavano sul suo silenzio, gracchiando all’arrivo di scocciatori. Rimaneva a guardare la corsa delle nuvole prima bianche come la neve e infine rosate come il sangue, incantato da tale armonia. 

Erano bianche le nuvole quando si sposò.
Sapeva che tutti si aspettavano questo da lui ma sebbene la sua sposa fosse molto bella, non provò niente quando  il septon unì i loro cuori per l’eternità. Dopo che giacque con lei, aprì le grandi finestre e osservò le stelle, le figlie del cielo. Spiegò a sua moglie la sua passione e gli disse che non l’amava ma che avrebbe imparato e sarebbe stato un buon marito per lei, un buon padre. Elia guardò le spalle muscolose del marito e capì di aver sposato un dio. Anni dopo quando nacque Aegon, il principe lo prese in braccio e lo portò sulla torretta, delicatamente come una preziosa ampolla di cristallo. Rhaegar gli mostrò il firmamento e aspettò pazientemente l’alba. Prima vi fu un lento crescendo di luce, il cielo che tendeva lentamente al celeste. Poi in tutta la sua grandezza e gloria il sole fece la sua comparsa nel mondo e  il giovane uomo non distolse lo sguardo dalla luce e la luce entrò in lui, lo plasmò, lo amò. Dopo alcuni minuti guardò il bambino addormentato. Poggiò dolcemente l’orecchio sul petto del neonato.
Ascoltava il battito di suo figlio.

Erano rosse le nuvole quando conobbe Lyanna Stark.
La vide all’inizio del torneo. I lunghi capelli rossi, il corpo che sotto il corpetto si indovinava agile e scattante, la pelle lattea con le guance dolcemente rosate. E gli occhi. Così freddi, duri, animati, forti. Il principe li guardò per tutto il torneo. Poi si accorse di essere arrivato in finale. Distolse lo sguardo dalla fanciulla e lanciò il cavallo al galoppo mirando al petto del avversario. Il boato che si levò dal pubblico gli disse di aver vinto.
Percorse vittorioso tutta la pista fin quando il re suo padre gli mise in mano la corona d’amore e di bellezza. Allora il tempo sembrò fermarsi.
Perché lui voleva darla a quella giovane donna così bella, a cui si sentiva irrimediabilmente attratto.
Ma non poteva : aveva una moglie, due figli. Una moglie che non aveva mai amato e due figli che avrebbero capito.

Dieci passi alla tribuna.

Elia si trovava poco dopo Lyanna.  Il suo dovere, il suo onore, la sua carica gli dicevano, anzi, gli imponevano di dare ascolto alla ragione. Lui era il principe, il futuro re e Elia la sua regina. Così andava fatto.

Cinque passi alla tribuna.

 Ma cos’era quel sentimento che gli si agitava in petto, chiedendo insistentemente di ascoltarlo. Un groppo alla gola non gli permetteva di parlare. Cercò di deglutire , senza risultato. Quella dannata fanciulla si era presa anche la sua saliva oltre che la sua ragione.

Due passi, uno.

Poi Lyanna si voltò. E quegli occhi che tanto lo avevano affascinato, quella forza primitiva e selvaggia si sciolse in un fiume di soavità. A Rhaegar gli sembrò di sentire il caldo contatto del sole sulla pelle, la pace del cielo, la dolcezza della luna, il caldo pianto di suo figlio bambino. Come era possibile che una giovane donna potesse conoscere i suoi oscuri piaceri ? Senza rendersene conto il cavaliere fermò il cavallo davanti alla fanciulla, porgendogli la corona di rose blu. Per un attimo soltanto temette che la rifiutasse. Ma lei sorrise. Un gesto così semplice e amorevole, bianco e avvolgente che gli sembrò di rinascere una seconda volta. Elia poteva essere la regina del reame ma Lyanna Stark sarebbe stata quella del suo cuore, il sole della sua vita.

Erano grigie le nuvole quando Robert Baratheon colpi con la sua mazza da guerra il principe Targaryen.
Rhaegar  volò nel fiume come una bambola di pezza e, per la prima volta da quella mattina, vide il cielo. Carico di pioggia, arrabbiato, scorbutico. Grigio. Poi nel suo campo visivo entrò una mazza nera che calo su di lui come la morte ma solo il fiume ingrossato e furibondo sentì la sua preghiera :
“ Lyanna … Jon.” Il battito del cuore di suo figlio gli risuonava nelle orecchie.     
  
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