Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn
Ricorda la storia  |      
Autore: Tonfa_san    23/08/2012    2 recensioni
Fanfic su un possibile secondo incontro fra Hibari e Mukuro, dopo la prima sconfitta del disciplinare. 6918!
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kyoya Hibari, Mukuro Rokudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Premessa: Mi sono decisa a pubblicare la mia prima fanfic in assoluto! (Per vostra sfortuna (?)). Questa sarà una FF yaoi, dunque ci saranno delle scene piuttosto...Spinte, ecco. Ed è 6918, dunque se non gradite la Mukuro x Hibari evitate commenti scortesi, così come io li evito sui paring di cui non vado matta.. Si accettano commenti per un possibile miglioramento, ovviamente! Detto questo, buona lettura!

Quasi Vendetta

 

Mukuro non era il tipo di persona che la gente definiva “gentile” o, ancor meglio, “buona”. Lui era il classico tipo con cui era meglio non avere a che fare, un ragazzo le cui azioni erano dettate solo da odio, voglia di vendetta o puro sadismo personale. Quello che si stava apprestando a fare al moro sotto di se apparteneva all’ultimo gruppo, ma l’altro non sembrava aver intenzione di ricambiare i suoi gesti. Era stato costretto a bloccare il corpo dell’altro con uno dei suoi “sporchi trucchetti”, era così che li aveva definiti il moro, se ben ricordava. 
Il giapponese si era recato da lui per cercare di vendicare il suo orgoglio ferito durante il loro primo scontro, e ce l’aveva quasi fatta, visto che per qualche attimo avevano davvero combattuto, tuttavia alla fine si era ritrovato steso sul divano di velluto ormai rovinato di Kokuyo Land con l’italiano a cavalcioni su di lui impegnato ad impedirgli qualunque movimento grazie ai suoi poteri senza nemmeno capir bene come.
Mukuro rise, o meglio sogghignò, soddisfatto dal vedere il disciplinare nuovamente sotto il suo controllo, ghigno che quest’ultimo ricambiò con un’occhiata che lasciava cogliere tutto il suo disprezzo nei confronti dell’altro. L’italiano aveva programmato da tempo quel giorno, attendeva con impazienza il momento in cui avrebbe sconfitto su ogni fronte il suo rivale, per questo ora Hibari vedeva i suoi vestiti che lentamente venivano tolti dalle mani abili dell’altro. Vide quelle stesse mani iniziare a carezzarlo, ma si ostinò a trattenere gli ansimi, almeno fino a quando l’altro non iniziò a sfiorarlo nelle parti più intime,  quasi con dolcezza. Dolcezza che non durò a lungo e che venne rapidamente rimpiazzata da movimenti più rudi, atti a lasciare un segno incancellabile nella mente del giapponese.
Non si preoccupò di preparare l’altro, limitandosi a penetrarlo con un colpo secco, provocando così la fuoriuscita di alcune gocce di sangue dall’orifizio del ragazzo che, per sua sfortuna, non riuscì a trattenere un gemito di dolore. Mukuro sorrise, stando immobile a fissarlo per qualche attimo ma iniziando comunque ad oscillare lentamente all’interno del corpo dell’altro.
Accelerò lentamente il ritmo, senza capire bene perché si fosse trattenuto dal farlo subito,  continuando a fissare il ragazzo sotto di se che, invece, cercava di evitare gli occhi eterocromatici dell’altro. Non ci furono baci durante quel rapporto, ma Mukuro si curò di lasciare vari segni piuttosto evidenti sul corpo dell’altro. Si fermò solo quando fu soddisfatto, uscendo lentamente dal corpo del ragazzo ormai pieno del suo liquido ma senza rimuovere il proprio controllo dal corpo del disciplinare.
Si risistemò i pantaloni, fissandolo dall’alto in basso. «Kufufu. È stato divertente, Hibari Kyoya. ».  Il ragazzo non rispose, ma se l’avesse fatto non sarebbero state di certo cose carine, aspettò piuttosto di riprendere possesso del suo corpo, quando lo fece si risistemò i vestiti per cercare di darsi un minimo di contegno. Cercò anche di attaccare Mukuro, ma dovette desistere, consapevole del fatto che in quel momento non avrebbe di certo avuto la meglio.
Mukuro lo fissò allontanarsi lentamente, sorridendo con il suo solito modo strafottente. «Arrivederci. ». In italiano. Hibari non lo capì, ma intuì comunque il significato di quella parola. Non rispose, cercando di accelerare il passo appesantito dalla stanchezza per lasciare il più in fretta possibile quel luogo che lo aveva visto sconfitto per ben due volte.
Ora avrebbe dovuto vendicarsi anche di quello. 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Katekyo Hitman Reborn / Vai alla pagina dell'autore: Tonfa_san