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Autore: Learna    23/08/2012    7 recensioni
- Buon Anniversario! -
Si rigirò di scatto. Dietro di lei, in piedi sul palco, se ne stavano tutti i componenti della gilda, capitanati in prima fila da Gray, Erza, Mira e il Master. Mira teneva in mano una torta alta e piena zeppa di panna sopra la quale troneggiava una candelina.
Lucy era senza parole. La bocca aperta.
- Natsu, cosa vuol dire? -
Il Dragon Slayer la guardava allibito.
- Ma come, te ne sei scordata? -
- Perché? Cos`è che dovrei ricordarmi? -
- Oggi è esattamente un anno che sei entrata a Fairy Tail. Un anno fa abbiamo formato questo team. -
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai sera quando Lucy, Natsu e Happy rientrarono dall'ennesima missione. Erano partiti il giorno prima. Il compito era semplice, sconfiggere un mostro che rendeva impossibile la vita di una famiglia di una città vicina. Era stata Lucy a scegliere la missione tra le decine attaccate alla bacheca, la ricompensa era di 140.000 jewels.
A Natsu all’inizio era sembrato abbastanza strano che la sua nakama avesse scelto una missione con una ricompensa così alta, anche perché questo significavo anche un più alto livello di difficoltà. Tuttavia, ragionandoci su un attimo durante il tragitto di ritorno, anche grazie all’aiuto di Happy, era riuscito a sapere che Lucy era in arretrato di un mese sull’affitto.
Di conseguenza era abbastanza ovvio che avrebbero dovuto rinunciare alla loro parte di ricompensa anche questa volta.
A Natsu comunque non dispiaceva più di tanto. La casa di Lucy ormai era praticamente in comune con loro e, anche se non lo faceva notare alla ragazza, si era accorto da tempo che la loro presenza in fondo non la infastidiva, si era pian piano abituata a loro, ma le apparenze doveva comunque mantenerle.
Natsu sorrise al pensiero dei loro battibecchi mattutini.
Infondo, anche dopo tutti i guai passati, non avrebbe cambiato la sua vita per nulla al mondo.
Spostò lo sguardo da fuori dal finestrino a Lucy, seduta comodamente con le gambe accavallate e le braccia conserte sulla panca del treno di fronte a lui.
Grazie a Wendy riusciva a stare seduto tranquillo sul treno, anche se un po’ di nausea a volte gli saliva dallo stomaco, ma stava tornando a casa, avrebbe potuto sopportare tutto, soprattutto in un giorno come quello.
Arrivarono a Magnolia prima del previsto.
Il treno si svuotò pian piano e Lucy, non ancora completamente sicura delle condizioni sane del compagno, si cimentò nell’impresa di tirare giù i bagagli. Si allungava con le braccia verso l’alto, in punta di piedi, riuscendo ad afferrare la maniglia della valigia a stento.
Natsu, anche se ci provava con tutte le sue forze, non riusciva a distogliere lo sguardo dal corpo prosperoso della sua compagna, che sembrava ancora più slanciato di quanto non fosse nella realtà.
Happy, per sfortuna dell’amico, aveva notato quel piccolo particolare e gli si era avvicinato per sussurrargli qualcosa all’orecchio con voce maliziosa.
-Lei ti piace….. –
Natsu era avvampato di colpo, non aspettandosi minimamente un commento simile dall’amico, ne che quest’ultimo si fosse accorto di quanto stava succedendo.
-N..Non è vero! –
-Mi prendi in giro, vero? Guarda che non sono cieco. Sei proprio un pervertito Natsu. –
Natsu a quelle parole spalancò la bocca e sgranò gli occhi.
-Sembri proprio un pesce! –
-Happy, guarda che se ti acchiappo io… -
-Ehi voi due, volete alzarvi?! Siamo arrivati. Natsu, ti senti bene? Sei tutto rosso. –
Natsu si voltò subito verso la nakama, ma non fece in tempo a dire una parola che si ritrovò Lucy a due centimetri dalla faccia con il solo palmo della mano della ragazza a dividere le loro fronti.
-Eppure non mi sembra che tu abbia la febbre. –
-Lucy, io lo so che cos’ha Natsu! –
Happy sogghignava con aria malefica.
-Tu gli…. –
Happy non fece in tempo a finire la frase che Natsu gli tappò la bocca con la mano.
-Allora, andiamo? –
Natsu si alzò e, tenendo stretto Happy che stava praticamente soffocando per la stretta del compagno, scese dal treno. Lucy arrivò poco dopo con i bagagli.
-Whaa, non vedo l’ora di arrivare a casa e farmi una bella doccia. –
I tre si incamminarono verso il centro di Magnolia, tra i vicoli e le strade principali di quella grande, magnifica, festosa città che potevano chiamare casa.
Lucy era tutta contenta all’idea di potersi finalmente infilare sotto il getto fresco d’acqua della doccia. Un po’ meno di incontrare la padrona, anche perché non aveva ancora discusso con Natsu e Happy di un piccolo favore riguardante la ricompensa.
I suoi pensieri tuttavia furono interrotti da Natsu.
-Lucy, credo che avessi ragione. Non mi sento molto bene. Ti dispiacerebbe fare una piccola deviazione ed accompagnarmi un attimo in gilda? –
Addio doccia.
Lucy decise di fare questo favore al compagno, tanto la gilda non distava molto.
Tempo due minuti e si ritrovarono di fronde all’immenso portone spalancato della gilda.
-Ok, allora io vado. –
-Dai Lucy, ti prego, accompagnami, mi sento malissimo. –
-Ma se non avevi niente fino a poco fa! –
Suo malgrado decise di seguirlo.
Quando entrarono in gilda tuttavia non trovarono nessuno. Tutte le luci erano spente. Nessuna rissa, nessun litigio, nessun boccale di birra che volava sui tavoli. Tutto era in ordine. Il team così decise di scendere al piano inferiore, magari li avrebbero trovato qualcuno che potesse spiegargli la situazione.
Niente anche li. Tutti i tavoli erano perfettamente lindi, ordinati e vuoti, il palco era coperto da un sipario rosso fuoco.
- Ma che fine avranno fatto tutti? Sapevano che saremmo tornati oggi, potevano avvisarci. -
Lucy si sarebbe aspettata una qualche reazione da parte di Natsu, che invece se ne stava tranquillo e beato di fianco a lei. Le braccia incrociate dietro la testa.
- Boh, magari se ne sono dimenticati. -
- Se lo dici tu! Va beh, allora andiamo a casa, tanto qui non c`é nessuno. -
Lucy se ne stava giustappunto andandosene quando delle urla gioiose le giunsero alle orecchie da dietro.
- Buon Anniversario! -
Si rigirò di scatto. Dietro di lei, in piedi sul palco, se ne stavano tutti i componenti della gilda, capitanati in prima fila da Gray, Erza, Mira e il Master. Mira teneva in mano una torta alta e piena zeppa di panna sopra la quale troneggiava una candelina. Ma la cosa che attirava di più l’attenzione di Lucy era Erza con una bavaglia attorno al collo, cucchiaio in mano e bava alla bocca.
La ragazza era completamente senza parole. Non si sarebbe mai immaginata tutto questo.
- Natsu, cosa vuol dire? -
Il Dragon Slayer la guardava allibito.
- Ma come, te ne sei scordata? -
- Perché? Cos`è che dovrei ricordarmi? -
- Oggi è esattamente un anno che sei entrata a Fairy Tail. Un anno fa abbiamo formato questo team. -
Lucy non ci poteva credere. Come aveva fatto a scordarlo?
- Sai Lu-chan, l'idea è stata di Natsu. -
Ora era davvero allibita. Natsu che si ricorda una cosa del genere?! Era un evento irripetibile.
- É vero Natsu? -
- Certo, perché? -
Il ragazzo non fece nemmeno in tempo a finire la frase che Lucy gli saltò al collo, abbracciandolo stretto.
-Quindi la storia che stavi male era tutta una balla?! –
-Beh, si. Tu te ne volevi andare a casa! Dovevo trovare un modo per farti venire qui. –
-Grazie, grazie di cuore, non puoi nemmeno immaginare quanto sia felice. -
Il ragazzo restituì la stretta rosso in viso.
- Figurati. -
Era un abbraccio tanto dolce. Era strano, ma nessuno dei due si voleva staccare dall'altro.
- Ehi voi due piccioncini, qui stiamo aspettando solo voi. -
Mira aveva posato la torta su un tavolo li vicino. Wendy e Cana stavano uscendo da una porta con in mano piatti e posate per tutti. Lisanna invece portava i bicchieri.
Erano tutti elegantissimi. Le ragazze nei loro lunghi vestiti, da quelli più ampi a quelli più aderenti. I ragazzi in giacca e cravatta.
- Dai ragazzi, stasera offre la casa. -
Un esulto comune riempì la sala. Erano tutti emozionati.
Inutile dire che Lucy si sentisse un po’ a disagio con il suo top azzurro e la minigonna bianca sporchi e sfilacciati per il lavoro.
Avrebbe solo voluto avere un po’ di tempo prima di tutto questo per andare a casa, farsi una doccia e farsi bella.
Natsu al contrario sembrava perfettamente a suo agio anche con la giacca nera a una manica sola sgualcita, ma lei proprio non lo poteva sopportare.
-Natsu, puoi seguirmi un attimo? –
-Che c’è Lucy? –
Lucy non disse altro. Si limitò ad afferrarlo per la manica e trascinarselo dietro.
Si infilarono dentro a una stanza dietro al bar e Lucy chiuse la porta.
-Lucy, che stai facendo? –
-Cambiati! –
-Cosa? –
Lucy era leggermente rossa, cosa che non guastava in una situazione del genere. Era non poco imbarazzante dire a un ragazzo di spogliarsi davanti ai propri occhi.
-Ti ho detto di cambiarti. –
-E perché scusa? –
-Ma non vedi come sei conciato? –
-A me sembra normale. –
-Appunto! Di la sono tutti eleganti, non puoi fare brutta figura. È anche il tuo di anniversario oggi no?! –
Natsu rimase per un attimo interdetto. Guardava Lucy che evitava accuratamente di guardare lui, rossa in viso.
-Non ho niente con cui cambiarmi. –
-Chiedo dei vestiti agli spiriti. –
-No. –
-Natsu, o ti decidi a spogliarti o lo faccio io per te. –
Ora anche Natsu era rosso.
-E va bene. –
Si iniziò a spogliare davanti agli occhi esterrefatti della nakama, che si girò dall’altra parte con il cuore a mille e il viso in fiamme.
-Apriti porta della vergine. Virgo! –
La frase la sussurrò, con le braccia strette al petto.
-Vuole punirmi? –
-No, Virgo, niente del genere! –
Lo spirito stellare si accomodò su un barile li vicino accavallando le gambe in una posa molto sexy.
-Virgo, non è che puoi procurarci due vistiti degli spiriti. Devono essere per una festa. –
-Guardo tra gli abiti di Leo e Aries. Torno subito. –
-Grazie mille Virgo. –
-Poi mi punirete? –
-No. –
Tempo cinque minuti sarebbe tornata, ma nel frattempo, la situazione in quella stanza non sarebbe stata delle migliori.
Natsu era in mutande a solo qualche metro di distanza dietro di lei.
Non poteva girarsi, non poteva guardarsi attorno. Ma qualcosa doveva pur fare, così iniziò a parlare.
-Natsu, grazie ancora per tutto questo. Non me lo sarei mai aspettata. –
Aveva sentito dei passi per la stanza.
Sentii due braccia avvolgerla e si ritrovò premuta con la schiena contro il torace forte di Natsu.
-N…Natsu. –
-Che c’è? –
Il ragazzo aveva posato il mento sulla spalla di Lucy e lei non aveva potuto fare a meno di cercare di scappare alla sua stretta, ottenendo come risultato solo quello di girarsi tra le sue braccia, finendo per guardarlo dritto negli occhi.
-Buon anniversario Lucy. –
Natsu le aveva posato una mano sulla guancia e lei non riusciva a fare a meno di guardarlo negli occhi.
Senza nemmeno che se ne accorgesse, si stava pian piano avvicinando al viso di lui.
-Eccomi principessa. –
In un millisecondo Lucy si era liberata dalla stretta di Natsu e si era fiondata dall’altra parte della stanza.
-Ecco a lei signor Natsu. –
-Oh, grazie mille Virgo. –
Stava ridendo come al solito, con una mano portata dietro la testa.
Probabilmente non si era accorto di nulla. Beh, meglio così.
-Ecco a lei Hime. –
-Grazie mille Virgo. –
-Allora io vado. Tanti auguri signorina. –
Eravamo di nuovo soli come prima.
-Vestiti per favore. –
Da Natsu non ricevette alcuna risposta, ma dopo poco sentii la porta della stanza aprirsi e poi chiudersi.
Era da sola.
Non si sarebbe mai aspettata una reazione simile da lui.
Decise di cambiarsi anche lei e indossare il vestito azzurro sexy che Virgo le aveva portato.
Non si sarebbe neanche mai aspettata che Aries indossasse vestiti simili.
Forse sarebbe stato meglio che avesse iniziato a rivalutare le cose che si aspettava e che non si aspettava dalle persone.
Cercò di sistemarsi i capelli alla bella e meglio senza uno specchio. Sperava di essere almeno presentabile.
Uscì dalla porta un po’ in imbarazzo, sperando che nessuno la vedesse.
-Ciao Lucy, che ci facevi in quella stanza con Natsu? –
Inutile dire che la povera ragazza interessata diventò una statua di sale.
-Ciao Lisanna. Che ci fai qui? –
-Ero solo venuta a vedere dove eravate finiti. –
Non sapeva cosa dire.
-Comunque cos’hai fatto a Natsu? Aveva una faccia quando è uscito! –
-Devo raggiungere gli altri. –
Non la lasciò continuare, se ne andò prima che potesse aggiungere altro.
Arrivò in sala e vide che tutti erano accerchiati attorno al tavolo della torta e a Natsu.
Doveva raggiungerlo, doveva chiarire questa cosa. Evidentemente aveva sottovalutato un po’ troppo l’intelligenza dell’amico.
Non ci fu neanche bisogno che si facesse strada tra la gente, si aprirono lasciandola passare.
-Natsu, dobbiamo parlare. –
Ma il ragazzo non sembrava molto propenso ad ascoltarla ora, si rivolse agli altri.
 -Si può sapere cosa dovremmo fare? -
Senza nemmeno che i due ragazzi se ne accorgessero Gray si era posizionato dietro di loro e aveva posizionato una mano sulla schiena di ciascuno, per poi spingerli in avanti.
-Tagliare la torta logicamente. -
Lucy e Natsu si guardarono un attimo, poi vagarono con lo sguardo sui loro nakama. Erano tutti in cerchio attorno a loro, li stavano guardando in attesa.
I loro sguardi tuttavia avevano qualcosa di strano, avevano una nota di malizia. Poi capirono il perché.
Il coltello con cui tagliare la torta era uno solo e l`avrebbero dovuta tagliare assieme. Sarebbero sembrati proprio una coppia di sposini al ricevimento dopo il matrimonio.
Natsu tuttavia non sembrava essersi accorto di niente, in quanto afferrò la mano di Lucy e la mise proprio accanto alla sua, facendole sfiorare.
Le sorrise, innocente, tenero. Uno di quei sorrisi che faceva scogliere Lucy fino in fondo all'anima. Probabilmente aveva deciso che niente e nessuno avrebbe rovinato quel momento. Lo si poteva intuire anche dalla scintilla di determinazione che aveva in fondo agli occhi.
La prima fetta era stata tagliata, ma loro continuavano a guardarsi, perdendosi l`uno nello sguardo dell`altro, mentre Lucy cercava un modo di fargli capire che quanto successo prima era solo un malinteso.
Urla di festeggiamento si erano alzate per tutto il locale.
A interrompere quell`attimo di intimità tra gli occhi di Natsu e Lucy intervenne Gray che posò le braccia sulle spalle dei suoi due amici.
-Propongo un brindisi. -
Mira si avvicinò ai tre portando su un vassoio altrettanti bicchieri di champagne.
-A Natsu e Lucy, due tra i maghi più strani di Fairy Tail. -
I due ragazzi tutto si potevano aspettare a parte quella definizione che li portò a scoccare un’occhiataccia in direzione di Gray.
Risa ancora più forti presero tutti.
Lucy all`inizio protestò, non voleva bere, lei non reggeva l`alcol, ma questo non poteva dirlo così si mise a campare in aria scuse improbabili e insicure che alla fine, come era prevedibile, non funzionarono. Non solo fu costretta a bere tutto il contenuto di quel bicchiere, ma fu anche affidata a Cana e lei, si sa che quando si parla di bere, non si tira mai indietro, trascinando anche Lucy con se.
Tra ridere e scherzare si era fatta notte fonda. Molti si erano addormentati sbronzi fino all'osso sui tavoli. Quelli che ancora si reggevano in piedi barcollavano per il locale. Erano praticamente tutti sbronzi a parte Cana logicamente il cui compito era quello di svegliare gli altri e di accompagnarli a casa.
-Natsu. Natsu sveglia. -
Il ragazzo aprì gli occhi affaticati dalla sbronza.
-Cana, lasciami dormire. -
Aveva posato la testa sul tavolo, di nuovo.
Cana era stufa, ne aveva già svegliati cinque prima di lui e tutti avevano fatto la stessa sceneggiata.
-ADESSO BASTA. TUTTI FUORI DI QUI, ANDATEVENE A CASA VOSTRA! -
Quasi tutti si erano svegliati e, formulando lamentele e minacce, si erano diretti verso la porta.
Mancava solo Lucy, doveva avere proprio una bassa resistenza all'alcol.
Natsu era stranamente in piedi.
Cana era esasperata. Le restava da giocare un’unica carta, quella dalla speranza.
-Natsu, ti prego, pensa tu a Lucy. -
-E perché? Lasciala dormire. -
Gli occhi di Cana in quel momento iniziarono ad emettere scintille.
-Portala subito a casa! -
Era un tono che non ammetteva repliche, in quel momento Cana faceva quasi più paura di Erza.
-Agli ordini! -
Sbuffando si avvicinò alla sua nakama e la prese in braccio, poi si diresse barcollando verso l`uscita.
L'avevano fatta arrabbiare è vero, ma Cana non aveva il cuore di ghiaccio e vedere i suoi due amici in quelle condizioni andare a casa da soli non le piaceva.
-Natsu aspetta, vi accompagno. -
Natsu non si fermò, forse non l'aveva neanche sentita, così Cana fu costretta a corrergli dietro.
Arrivarono a casa di Lucy dopo varie soste. Forse aveva un po' esagerato alla festa con Lucy, pensò Cana. Non doveva farla bene così tanto.
La ragazza accompagnò Natsu e Lucy fino in camera della ragazza dove il ragazzo fece stendere la mezza morta sul letto, coprendola con il piumone.
-Domani avrà una di quelle nausee con i fiocchi. -
-Perché scusa? -
Cana lo guardo stupita.
-Ma come, non sai che dopo un sbronza si sta malissimo? -
Vedendo l’espressione sorpresa del ragazzo capì che la risposta era no.
-Va beh, lasciamo perdere. -
Si diresse verso la porta.
-Buona notte, allora. -
Natsu era dietro di lei, l'aveva accompagnata alla porta.
-A domani. -
-A domani Cana. -
Dietro Natsu, in piedi, stava Lucy. Si stava sfregando gli occhi.
-Stai bene Lu? -
-Una meraviglia. -
In verità non si sentiva bene per niente, aveva la testa che le pulsava e la vista annebbiata, che per quanto sfregasse gli occhi non migliorava.
Cana storse la bocca
-Va beh. Dormi, mi raccomando. Buona notte anche a te. -
La porta venne chiusa alle sue spalle.
-Ohi Lucy, perché ti sei alzata? Stai bene? –
-Mi sono alzata perché mi andava. E comunque sto una meraviglia. –
-Poco fa non sembrava. –
Senza dare il tempo al ragazzo di ragionare Lucy gli si era avvicinata pericolosamente, cercando di mantenere una rotta più o meno dritta verso di lui, anche se a volte barcollava a destra e a sinistra.
-Lu... Lucy? Che stai facendo? -
La ragazza si era parata di fronte a Natsu il quale era stato costretto a retrocedere fino a trovarsi con la schiena a muro.
Tra loro due in quel momento vi erano si e no cinque centimetri.
Natsu poggiò le mani al muro, aveva paura, paura della sua nakama, di quella luce che le vedeva negli occhi.
-Noi due dobbiamo parlare. –
Aveva la voce strana, come se non la controllasse.
-Possiamo parlare anche domani mattina Lu. Ora devi riposare. –
-No, non possiamo parlare domani mattina perché non riuscirei a dirtelo. –
Natsu si stava pian piano interessando alla situazione. Di che cosa doveva parlare con così tanta urgenza?
Il tutto però tornò allo stato imbarazzante di poco prima quando la ragazza si avvicinò al suo viso e, con la mano destra, iniziò ad accarezzargli la guancia.
-Lucy, smettila. –
-Perché? –
La ragazza glielo aveva sussurrato sulle labbra a meno di due centimetri di distanza.
Sentiva il respiro di lei entrargli nella bocca e si ritrovò istintivamente ad aprire di più le labbra.
-Perché non sai quello che stai facendo. –
A quel punto la ragazza posò la mano libera sul petto di lui e percorse le forme del suo torace con le dita.
-E se invece ti dicessi che so perfettamente quello che faccio? –
-Non ti crederei. –
-E invece è così. –
-Allora te lo chiedo. Cosa stai facendo Lucy? –
La ragazza piegò le labbra in un sorriso furbo e malizioso.
-Pensaci Natsu. –
Il ragazzo in tutta risposta le afferrò le braccia con le sue mani e gliele abbassò, spostandole da se.
- Smettila Lucy. Torna a lett... -
Non riuscì a finire la frase. Aveva mollato la presa sui suoi polsi quando pensava che fossero abbastanza distanti da lui, ma si sbagliava.
Adesso le mani della ragazza vagavano sul suo torace, risalendolo pian piano, fino a giungere al collo per poi ridiscendere.
-Andiamoci insieme. –
La sua voce era provocante, troppo, e Natsu non riusciva a credere di aver veramente sentito quelle parole uscire dalla bocca della ragazza.
-Non provocarmi Lucy. -
Tutto quello era troppo anche per lui e, senza che se ne accorgesse si era avvicinato a lei.
Adesso la ragazza si trovava con le spalle al muro, intrappolata dalla braccia di Natsu.
I loro visi erano vicinissimi, tanto che le punte del naso si sfioravano.
- Se no che fai? -
Lucy gli aveva portato le braccia intorno al collo, staccandosi dal muro e avvicinandosi a lui anche con il corpo.
Natsu sapeva che tutto quello era sbagliato e che la mattina seguente se ne sarebbero pentiti, ma non poté fare a meno di iniziare a percorrere con i palmi le curve generose dei fianchi di lei, per poi farle scivolare fin dietro la schiena.
Lucy, resasi conto di quel cambio di intenzioni da parte di Natsu strinse ancora di più la presa delle braccia attorno al collo del compagno e si alzò in punta di piedi in modo da arrivare alla sua altezza.
Si stava avvicinando sempre di più alla bocca di lui, che sembrava lasciarla fare.
Lucy chiuse gli occhi quando sentii le sue labbra sfiorare quelle dell’amico, che però rimaneva ancora inerme al suo gesto.
Poco dopo tuttavia sentì la presa di Natsu farsi più salda sui suoi fianchi mentre il bacio iniziava ad essere ricambiato.
Si staccarono un attimo a causa della mancanza d’aria e si guardarono negli occhi.
Entrambi sapevano che un confine era stato superato, lo leggevano l’uno negli occhi dell’altro.
La separazione durò solo pochi secondi in quanto fu Natsu questa volta a prendere l’iniziativa. Portò la mano sinistra dietro il collo di lei e riprese a baciare la ragazza con più ardore di prima.
Le loro labbra si cercavano reciprocamente. I cuori dei due ragazzi avevano preso fuoco a quel contatto e tutte le barriere erano cadute, bruciate da quell`attacco di sentimenti.
Le mani a percorrere il corpo dell`altro, cercandosi.
Lucy si era artigliata alla schiena di Natsu, mentre i due si dirigevano verso la camera da letto.
Sospiri, gemiti, sorrisi, baci, carezze. Tutto nello stesso istante.
Natsu fece stendere Lucy sul letto e lei lo trascinò con se, su di se.
I vestiti finirono velocemente a terra.
Le coperte ora non servivano più. I corpi dei due attaccati e la forza dei loro sentimenti li riscaldavano.
- Lucy, sei sicura? Potresti pentirtene domani. -
- Si, sono sicura. Sono sempre stata sicura di te. -
   
 
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