- Capitolo 1 -
- Shannon -
Era l’ultimo giorno di scuola e Shannon stava tornando a casa con le sue amiche, bagnata fradicia dopo i gavettoni di rito.
- Che bello non vedevo l’ora –
- Già, anche io! In ogni caso quella strega di lettere non s'è regolata a richiamarmi oggi mentre il resto della scuola festeggiava -
- Shannon dovevi aspettartelo; però, in effetti, ha esagerato, era la quinta volta che ti chiamava -
- Tanto è inutile, quella mi odia! Meno male che non la rivedremo più; era ora che si decidesse ad andare in pensione, è una cariatide! Io sono arrivata, per la festa poi mi faccio sentire io -
Dopo aver salutato le amiche, Shannon aprì il cancello del suo giardino e si avviò per il vialetto.
//Speriamo che la zia
non sia in casa, se mi vede così bagnata è la fine\\
- Dove stai andando signorina? –
//Ecco appunto! Quando si dice sfiga!\\ Shannon si girò e vide la zia con la scopa in mano.
- Ho appena finito di pulire e non ho intenzione di asciugare tutta l’acqua che stai spargendo ovunque. Io non riesco a capire voi ragazzi; ai miei tempi queste scemenze non esistevano! A me non sarebbe mai venuto in mente di fare una cosa del genere… -
- …ma d’altro canto non mi sarei mai messa un pezzo di metallo nel labbro! -
//Uffa! Ora ricomincia!
Sono due mesi che mi sono fatta il piercing e non si è ancora rassegnata\\
- Scusa zia ma sono uscita dal portone e mi è arrivata una secchiata; non ho potuto evitarlo -
-Tutte scuse! Almeno strizzati i capelli e levati le scarpe -
- E corri a cambiarti! -
- Sì zia -
//E’ una persecuzione!
Ha la mania della pulizia!\\
Shannon corse al piano di sopra, dov’era la sua camera e iniziò ad asciugarsi i lunghi capelli, rosso scuro, che aveva ereditato dal padre irlandese. I suoi genitori erano morti in un incidente d’auto quando era piccola; aveva così dovuto trasferirsi a Roma dai parenti della madre e lasciare Dublino. Ci tornava durante le vacanze con gli zii, per far visita ai suoi nonni paterni. Adorava quella città, anche se Roma non le dispiaceva poi così tanto; era grande, rumorosa e terribilmente trafficata, ma aveva per Shannon un fascino particolare.
E presto sarebbe stata libera da orari e restrizioni per godersela. Gli zii sarebbero partiti l’indomani per l’America, sarebbero stati via più di un mese e lei avrebbe avuto la casa tutta per lei.
//Non vedo l’ora che venga domani! Finalmente sarò in pace senza le continue allusioni al piercing, senza le lamentele per la musica troppo alta o per i ritardi; e poi darò una mega festa, ci saranno tutti\\
A questo pensava Shannon mentre si asciugava e si rivestiva per il pranzo.
- Shannon è pronto in tavola -
- Arrivo zia Marta -
La ragazza scese le scale di corsa ed entrò nella cucina.
- Va a chiamare tuo zio, è in garage e non sente nulla -
- Volo……..zio Michele è pronto -
- Eccomi non sono mica sordo! -
Dopo il pranzo Shannon uscì con le sue amiche, la sera passò e la mattina presto gli zii, con mille raccomandazioni, uscirono per recarsi all’aeroporto.
//Finalmente sola!
Però voglio dormire ancora un po’\\
Tornò a letto e quando si risvegliò per poco non le prese un accidente.