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Autore: WistonTheReverend    24/08/2012    1 recensioni
Una classe con un supplente normale. Non proprio. Il supplente sparisce e si sente una voce dire «Salve io sono un Dio: quale per voi? »
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era ormai mattina quando il telefono squillò nella grande casa nelle pianure di York. Uno squillo, poi un' altro fino a quando una voce di bambina rispose alla cornetta del telefono « Pronto?» disse la piccola fanciulla che fino a poco prima era nelle braccia del sonno «Buongiorno» rispose una voce calda« Potrei parlare con tuo padre? »La bambina rimase stupita da come era attratta da uomo dietro la cornetta e come quelle poche parole di povero significato l' avvolgessero come spirali. Un attimo di esitazione e un silenzio di due, tre secondi. La bambina si rese conto che era ancora a parlare con quel signore e ritornata in se rispose prontamente « Si trova a caccia e dovrebbe tornare verso l' ora di pranzo, posso lasciarli un messaggio dal signor...?» Si rese conto di stare a parlare con un estraneo di cui non conosceva neanche il nome. Curioso, pensò; era come se la sua mente avesse riconosciuto quella voce e quella figura dietro la cornetta anche se non la aveva mai né sentita né vista. Un riflesso naturale aveva associato quella voce a qualcosa di strano, inciso nel profondo del cuore. Le venne da chiedergli se in passato avesse già telefonato o fatto visita a suo padre ma si trattenne cercando di non essere invadente o scortese «Non c'è che lo avverti, sa benissimo chi sono, gli telefonerò io alle 12:12 precise. Spero che non mancherà ancora. Ci vediamo presto...» La bambina non ebbe il tempo di replicare che ormai era caduta la chiamata. Guardò il suo numero telefonico; era sconosciuto. Sperò solo che suo padre non fosse dentro a qualcosa di losco. Il professor Emissarium tornò presto dalla caccia. Il sabato precedente il secondo discendente della regina, il duca di York, insieme alla suo scalmanato branco di purosangue aveva catturato tutte le volpi nel raggio di venti miglia.«Poco male» pensò il professore. Aveva fatto una splendida passeggiata a cavallo e quel quadretto fatto dagli alberi con le foglie rosse e marroni gli aveva messo un buonumore che solitamente non gli apparteneva. I lunghi capelli biondi erano uniti in una treccia mentre la barba folta copriva il mento e una parte del viso. Ad un tratto però sentì un sibilo proveniente dai cespugli alla sua destra. Istantaneamente le sue orecchie si tesero pronte a cogliere il più piccolo fruscio proveniente dalla boscaglia. Un secondo di silenzio durante il quale il tempo si fermò e la natura arrestò il suo ciclo. Uno scricchiolio e un salto si poterono sentire chiaramente, un buffo coniglio saltò fuori. La sua innocenza era quasi ironica, non si era reso conto che il professor Emissarius avrebbe potuto facilmente colpirlo. Un attimo e il cacciatore aveva già puntato l' arma carica contro l' indifeso animale e poi il silenzio. Il battito del cuore, una foglia che cade, una farfalla che vola e un coniglio che mangia. Tlac. Tolte le munizioni dalla arma si avvicina al coniglio per accarezzarlo «Io uccido solo animali che uccidono altri animali». Tornato a casa depose l' arma inutilizzata e si avviò verso il salotto. La bambina gli venne subito incontro «Papà, papà! Un signore ha chiamato stamattina mentre eri a caccia e ha detto che lo avrebbe rifatto alle 12:12 precise.» Quelle parole gli aprirono la mente e in un tempo brevissimo capì chi doveva richiamare. Il telefono squillò per poco e l' uomo dalla voce lenta e bassa rispose «Pronto?». Anche se non era la prima volta che la sentiva la voce del suo capo lo stordiva sempre«Capo sono Emissarius. Avete un lavoro per me?». Rispose l' uomo «Si certo. Lo trovarai sicuramente divertente. Devi recarti a Masson Creek in Arizzona dove verrai assunto come supplente. Dovrai solo recarti lì e farmi da emissario spiegando ai ragazzi le regole del gioco. Al restò penserò. Ne sei capace? » Queste ultime parole furono pronunciate in tono di sfida. «Certamente.» rispose con una tranquillità quasi innaturale«non si preoccupi di niente. Dopo tutto sono l' emissario di un Dio, no? »
  
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