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Autore: Vany93    25/08/2012    3 recensioni
Questa poesie è una delle più particolari che io abbia mai scritto in quanto assomiglia a un racconto rimato :). Credo che l'intesità,qualche lacrimuccia potrebbe essere versata a mia parere, di un amore che non si mostra ma che da tutto se stesso è toccante. Poi la parte quando finalmente si lascia vedere e appare bello e povere con un pugnale ''dell'odio'' su un vossaio e dice *-*. Bhe non vi dico la fine se no che divertimento c'è a leggerla?. Amo profondamente il mito di Eros e Psiche e un po' mi ha ispirata oltre che un certo Demone... Grazie di cuore a tutti coloro che la recensiranno e l'aggiungeranno fra i loro preferiti ^_^.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raccolsi il frutto più dolce del mio giardino
Per tenerlo a me sempre vicino.
Non era una succosa mela
Ne il frutto per fare un buon vino;
Era rosso però come il sangue appena versato
E al col tempo bianco al pari della neve
Tanto che nessuno lo vide
Ma che placido si lasciò cullare dal mio sguardo
Colpendomi con il suo amoroso dardo.
Ma non bastò a farmi cedere…
Mi tentò dunque nelle afose sere
E mi catturò nella sua morsa, infine, in inverno
Quando il suo calore per me era confortante
Lo accettai con sollievo non più esitante.
Ma mai vidi effettivamente le sue vere sembianze
Lui si insinuava nella mia testa
Lasciandomi con ardore parole di festa,
Promettendomi un futuro che non era pieno di dolore
Ma colmo d’Amore.
Passarono inverni ed estati
E momenti tanto amati
Ed io decisi di contare le mie annate
1-2-3 anni
Senza sapere il viso di chi ami.
Decisi dunque di chiedere al buio
Perché non mi bastavano più
La sua voce e le sue carezze
Io ora pretendevo delle certezze!!!.
Tu impavido ti mostrasti con abiti cenci
Sporco d’amore
E malato di cuore.
Su un vassoio mi mostrasti il pugnale dell’odio
Dicendomi:Solo tu puoi farmi del male
E mi sfidasti a farti agonizzare
In una pozza cremisi da disprezzare.
Lo presi fra le mie tremanti mani
Luccicava come il desiderio più recondito
Una domanda senza risposta pendeva dalle tue lebbra
Mentre mi osservavi inerme sotto la mia morsa
Ma non aveva senso quella mossa.
Osservando i tuoi occhi
Chiari come il mare
Desiderai solo di poterti amare
Senza nessuna eccezione.
Volevo le tue labbra sulle mie
Guardando il tuo radioso viso,
Volevo sentirti ridere
Osservando il tuo sguardo divertito.
Decisi di spezzare il legame
Affinché non conoscessi più
Amore che sapeva di tristezza e dolore.
Non volevo che le ombre ti celassero ancora una volta
E ruppi il pugnale
E le ombre scomparvero in un battito d’ali
Liberandoti dalle catene del cielo
E con un bacio letale
Ti amai fino a volare. 

 

  
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