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Autore: SenzaFiato    25/08/2012    2 recensioni
«Tu sopporti la mia passione per i libri, e io le tue partite; io convivo con la tua barba ispida e tu con le mie gambe, non sempre perfettamente lisce; tu tolleri il mio amore per il salato, e io la tua mania dei dolci. L’amore è sopportazione reciproca?»
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’amore è sopportazione reciproca?

 

Maybe I know, somewhere 
Deep in my soul 
That love never lasts 
And we've got to find other ways 
To make it alone 
Or keep a straight face 

 

Le sfiorava il fianco, leggermente scoperto dalla maglietta, con la punta delle dita. All’inizio odiava essere toccata in quella parte del corpo: appena si accorgeva degli attacchi birichini delle sue mani, lei si irrigidiva e si allontanava. Sentendosi quasi offeso dalla sua reazione, un giorno le chiese spiegazioni, e riuscì a strapparle due parole: è grasso.
Allora, comprese che era un solo un altro dei suoi complessi, uno dei tanti che insieme stavano cercando di abbattere, giorno dopo giorno.
Sorridendole, si avvicinò e pose la sua mano proprio lì. Lei lo guardò, stizzita e un po’ imbarazzata.
Stava per rivolgergli epiteti poco carini- perché attaccare era il suo modo per difendersi-, quando lui le sussurrò qualcosa all’orecchio. E da quel momento “quei fianchi grassi e mollicci” diventarono delle semplici parti del corpo, un altro luogo in cui poter godere delle sue carezze.
Mentre l’accarezzava, lei gli stava raccontando del nuovo pezzo dei Muse, uno dei suoi gruppi preferiti.
«… perché il loro stile è decisamente cambiato. È un mix di rock, pop e» si fermò un momento prima di sputare quella parola «elettronica. »
Lui alzò gli occhi al cielo e poi li riportò su di lei. Aveva uno sguardo contrariato e si torturava il labbro inferiore. Era il suo modo per dimostrare quanto poco gradisse certi cambiamenti.
Stava parlando da circa dieci minuti, quando improvvisamente si interruppe e lo guardò fissò negli occhi.
«Allora è questo, l’amore?»
Lui cercò di capire a che si riferisse, ma non ci riuscì.
Gli capitava spesso, di perdersi nelle sue parole, nei suoi ragionamenti contorti.
«L’amore è sopportazione?» Gli chiese impaziente.
Ancora una volta la guardò confuso.
Sbuffando, continuò. «Tu sopporti la mia passione per i libri, e io le tue partite; io convivo con la tua barba ispida e tu con le mie gambe, non sempre perfettamente lisce; tu tolleri il mio amore per il salato, e io la tua mania dei dolci. L’amore è sopportazione reciproca? »
Il suo sguardo finalmente si illuminò e capì a cosa stava alludendo.
«Non è proprio così, perché…»
«Che significa “non è proprio così”? » La interruppe lei « sai che sono per il bianco o per il nero e non… »
«Se tu mi lasciassi finire, capiresti cosa intendo dire. » La redarguì lui, scompigliandole i capelli.
Lei, allora, mise il broncio ma si preparò ad ascoltarlo.

Perché riusciva sempre a capirla e darle le risposte che cercava.
«Non si tratta di mera sopportazione. Certo, all’inizio il tuo continuo blaterare sul nuovo fantasy in uscita non mi interessava molto, e ascoltavo solo per farti piacere.» Si fermò un secondo per vedere la sua reazione; poi, notando che non aveva tirato fuori coltelli o oggetti contundenti di altra natura, continuò.
«Poi, però, mi sono interessato, e ho imparato a conoscere e amare la tua mania dei libri. E non perché improvvisamente sono diventato un avido lettore, ma perché fa parte di te e ti rende quella che sei.».


But darlin', 
You are the only exception 

 

Rimasero per un po’ in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri.
Poi lei ruppe quella bolla di tranquillità. «Sei bravo con le parole, sai?»
Lui rise e le baciò la punta del naso. «E tu fai la migliore pizza margherita del mondo.».
Lei trattenne il respiro e si gettò tra le sue braccia, con gli occhi un po’ lucidi.

Aveva capito il suo discorso.
«Quindi,» esordì «vuoi venire in libreria con me, domani?».
O forse no.

 

 

 

**************

Prima di tutto ringrazio la mia beta, Ash Of Her_ e coloro i quali hanno letto. 
I personaggi non hanno nome e, in parte, è una scelta voluta: li ho immaginati come due ragazzi qualsiasi, in una città qualunque. Forse sarà più facile apprezzare la storia in questo modo.
Le parti in corsivo sono tratte da una canzone dei Paramore, The only exception.
Sono “entrata“ nel genere romantico, di recente, senza sapere bene come e perché; ma sono comunque allergica alle cose troppo sdolcinate, quindi troverete sembra una nota ironica e un certo realismo nelle storielle che scrivo.
Se avete qualche dubbio, sono a disposizione.
Grazie per l’attenzione e buone vacanze, a chi è ancora in ferie, e buon rientro, a chi si accinge a salutare l’estate 2012.

SenzaFiato

  
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