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Autore: Loris    25/08/2012    3 recensioni
Una persona cara a molti strutturati del SGMWH è morta, per colpa di un'incidente aereo. Come stanno reagendo Meredith e i suoi colleghi a questa nuova vita, sopratutto e a questa assenza?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Derek credeva sul serio che se avessimo passato qualche mese lontano da tutto e da tutti, sarei riuscita a dimenticare quell'incidente che mi aveva portato via tutto ciò che rimaneva della mia famiglia. Vivendo qui, in questa casa sul mare, sembrava che stessi vivendo la vita di qualcun'altro e non la mia. Passavo le notti a pensare e a ripensare perché quando la mia vita, una volta tanto, stava procedendo per il verso giusto, qualcosa o qualcuno era pronto a distruggerla, facendola tornare orrenda e dura da sopportare come sempre. Da molti poteva semplicemente essere definita "la vita"  ma se questa era vita beh avrei preferito chiudere gli occhi adesso e smettere di lottare per tutto. Ormai erano mesi che cercavo di mascherare il tremendo dolore che mi divorava ma non solo il dolore mi stava distruggendo, ma anche il pensiero che sarei potuta essere una sorella migliore, l'avevo lasciata andare senza prima farle sapere quanto per me fosse importante e quanto bene le volessi. Ma dovevo andare avanti per mia figlia e per mio marito, dovevo farmi forza ed andare avanti con la mia vita. 

Abituata ad alzarmi presto per via del mio faticoso ma gratificante lavoro, anche lì nella casa sul mare mi svegliavo presto, a volte le cinque altre volte le sei. Era la solita mattinata e come ogni mattina ormai da qualche tempo uscivo fuori in veranda ad ammirare l'alba con ancora i capelli in disordine e la sola vestaglia indosso, quel sole così lucente e così radioso mi ricordava molto il suo sorriso. Mi ero accorta che da un pò di tempo non riuscivo più a ridere o meglio non riuscivo più a ridere sul serio. Cercavo di non mostrare il mio dolore a Zola, ma sicuramente in questo ultimo mese non mi sarei di certo aspettata di ricevere il premio "migliore madre del mese". Odiavo il fatto che dovessi fingere che tutto stesse andando bene anche senza di lei, che la mia vita stesse proseguendo alla grande, quando in realtà mi mancava qualcosa, mi mancava forse la persona che tra altri bassi era una delle più importanti per me. Lì nella foresta quando accadde ciò che accadde non mi resi conto a primo impatto di cosa diamine fosse successo, del fatto che non l'avrei mai più rivista ne in ospedale o in casa oppure in qualsiasi altra parte.

Mentre ero davanti ai fornelli e preparavo un buon caffè che mi avrebbe fatto cominciare la giornata col verso giusto, udii dei passi avvicinarsi sempre più, era sicuramente Derek e socchiudendo qualche istante gli occhi, mi sforzai di mostrargli un bel sorriso per non farlo preoccupare. Negli ultimi tempi aveva fin troppi problemi a cui pensare ...
-Buongiorno- terminai voltandomi lentamente verso di lui, guardando la sua figura ancora in pigiama. Almeno qualcosa della mia vita era rimasta uguale, mio marito. Anche se con una particolarità che lo rendeva in qualche modo più virile: una fasciatura molto spessa alla mano destra. -Come al solito la prima ad alzarsi ...- commentò lui sorridendo, mentre lentamente si avvicinava al tavolo della cucina. Si sedette mentre poggiando i gomiti sul tavolo mi ricordò. -Oggi ... devo fare fisioterapia, spero non te ne sia dimenticata..- mi informò con una minima dose di entusiasmo. -Certo.- proseguii -... porterò con noi anche Zola, dopotutto non mi va di lasciarla ad un'estranea ...- dissi infine, sospirando, ripensavo a quando Zola rimaneva a casa con la persona che adesso non era qui con me e non lo sarebbe stata più. -..Ti capisco.- disse Derek continuando -Ma allora?! Questo caffè?- cercava di farmi sorridere anche se neanche Zola riusciva più a farlo ormai da tempo, neanche mia figlia riusciva a rendermi felice. Fingendo un sorriso, mi avvicinai al tavolo con due tazze piene di caffè, ma mi fermaì all'improvviso, rimanendo di sasso. Non so cosa fosse successo al mio interno ma il finto sorriso sul mio volto scomparì all'istante, come se non ci fosse mai stato. Sospirai più volte posando le tazze velocemente sul lavello e così cominciai a parlare a sfogarmi, seppure il mio tono di voce fosse titubante. -Non riesco. Non riesco Derek .. Giuro, sto cercando di reprimere tutto questo dolore... che .. che .. mi sta divorando, ma non riesco più a fingere che tutto vada bene, ma non riesco più a vivere la mia vita ... Non riesco più a fare nulla, non riesco più a mangiare .. a dormire serenamente, non riesco più a pensare ad un futuro ... Derek ti prego, aiutami ... mia sorella è morta e non credo di esserle stata abbastanza accanto .. non .. non credo di essere stata una brava sorella e ciò mi .. mi .. Era fatta, avevo vuotato il sacco, dopo alcune settimane che questo ridicolissimo teatrino aveva preso vita cioè dal suo funerale. Portaì le mani al volto piegandomi in due, mentre sedendomi sul pavimento pulito e lucidato lasciai che la mia schiena scivolasse sul mobile nuovo della cucina. Cominciai a piangere, tantissime lacrime salate mi rigavano il volto, con violenza e senza sosta. La sedia su cui era seduto Derek venne quasi sbalzata via. Percepii subito le braccia di Derek attorno a me. Da sempre mi sentivo protetta dalle sue braccia, al sicuro da ogni male, ma questa volta sembrava che nulla potesse placare il mio dolore. Era difficile da accettare, speravo con tutto il cuore che un giorno sarei potuta tornare ad essere la solita Meredith di sempre, ma non ne ero tanto sicura .. almeno in quel momento, non lo ero. -Andrà tutto bene, vedrai .. insieme riusciremo ad uscirne .. sei stata un'ottima sorella e lei lo sapeva, sapeva quanto le volevi bene .. lo sapeva..- le parole di Derek non riuscirono del tutto a placare il mio ininterminabile pianto. Scostando le tue mani dal volto, guardai per un secondo gli occhi di ghiaccio di Derek, lucidi e colmi di lacrime. Portai poi le mie braccia attorno al suo collo, lo strinsi a me più forte che potevo ricominciando a piangere e a singhiozzare. In quel momento riuscii soltanto ad esclamare una parola composta da cinque lettere, ricche di sentimento ma anche di amarezza. -Lexie ... Lexie ...- Ripetevo più volte, mi sembrava di non aver fatto abbastanza per lei e non avrei mai potuto avere una seconda possibilità, mai, per farle capire quanto davvero fosse importante per me ...
 
 
Please tell Meredith I love her and that she is a good sister ... [Alexandra "Lexie" Caroline Grey]
 
 
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Ed eccoci qui, dopo questa "celebre" citazione di Lexie siamo alla fine di questo prima capitolo (di una lunga serie, si spera xD) della mia primissima FanFiction. Mi auguro con tutto il cuore che vi sia piaciuta e che continuerete a seguirmi
p.s. recensionatemi!
  
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