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Autore: Leyton_Nenny    25/08/2012    3 recensioni
Nate.
Hai scelto.
E non hai scelto me.
E io sono così stanca di lottare.
L' oblio è diventato così attraente.
Forse lo è sempre stato.
Dicono che morire sia come dormire un sonno eterno.
Allora l' oblio è davvero invitante, Nate.
Almeno in quella notte eterna sarai mio.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jenny Humphrey, Nate Archibald | Coppie: Jenny Humphrey/Nate Archibald
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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Nickname: Leyton_Nenny
Titolo storia: Nero come la morte, rosso come l' amore.
Rating: giallo
Genere: Malinconico, Introspettivo, Romantico
Avvertimenti: Contiene materiale oscuro, quindi occhio!
Fandom Scelto: Gossip Girl
Pairing: Nate e Jenny
Note dell'autore: In corsivo ci sono i pensieri di Jenny, i ricordi in tempo reale. Il resto è tutto un flusso di coscienza. E' ambientata appena dopo l' episodio in cui Jenny mente dicendo a Nate che Serena non ha chiamato e quindi non le ha lasciato alcun messaggio e Nate dice di credere a S invece che a J. J quindi capisce che Nate vuole Serena e non lei.




















 


Guardai l' acqua davanti a me: nera, come la pece. E come il cielo che si estendeva sopra la mia testa.
Nera, come il mio volto, col trucco colato per le lacrime.
Nero, come il cuore a cui avevano strappato l' ultima scintilla d'amore.
Nero, come ogni cosa.
Nero, perchè non c' era nemmeno più la speranza.
Il mare sembrava così invitante, così dannatamente vicino.
E le onde che s' infrangevano sugli scoglio sembravano una melodia.
E mi chiamavano.
Sentivo il loro richiamo come Ulisse, legato all' albero maestro della nave poteva sentire quello delle sirene.
E l' oblio non era più così pauroso.
Anzi, suonava invitante.
Dannatamente invitante.
Risuonava di pace.
Risuonava... di lui.
Tolsi le calze: nere, si abbandonavano all' acqua color petrolio, e scomparivano lentamente.
In alto, la luna pallida osservava la scena.
Nessun suono, tranne quella melodia.
Alzarsi? Era diventato troppo faticoso.
Era diventato troppo doloroso.
Meglio riposarsi, porre fine agli affanni e a ogni dolore.
Poi una voce: “Jenny! Ma che stai facendo?”
L' acqua mi era arrivata al bacino: era fredda.
Ma nessun freddo era paragonabile all' inverno che portavo dentro.
Nate.
Non posso voltarmi, non posso esitare.
Nate.
Hai scelto.
E non hai scelto me.
E io sono così stanca di lottare.
L' oblio è diventato così attraente.
Forse lo è sempre stato.
Dicono che morire sia come dormire un sonno eterno.
Allora l'oblio è davvero invitante, Nate.
Almeno in quella notte eterna sarai mio.
Almeno il mio sogno non s' interromperà più con la sveglia che suona.
E la realtà si confonderà con l' illusione.
Ma posso sognarti Nate, capisci? Posso averti nel mio sogno eterno.
Mi domando perchè la bella addormentata si sia voluta svegliare.
Non capiva che tutto ciò che poteva desiderare si trovava proprio lì, nel suo sonno eterno?
Ma lei si è svegliata, lei è stata coraggiosa.
Io invece voglio solo dormire questo sonno eterno.
“Jenny, che stai facendo?”
Mi fermasti, e mi costringesti a guardarti.
Cosa volevi vedere? Volevi appagarti un po' del mio cuore gocciolante di sangue?
Solo quello colorava quella notte, solo il mio sangue poteva brillare in mezzo a tutto quel nero che mi avvolgeva.
“Lasciami stare!”
“Ma cosa vuoi fare, Jenny? Cosa stai cercando di fare?!”
“Non sono affari tuoi!”
Quando mai lo sono stati eh, Nate? Quando mai ti sei preoccupato per me?!
“Jenny...”
Mi lasciasti andare. La tua mano scivolò lentamente lungo il mio corpo, sfiorandolo lentamente.
E mille aghi mi trafissero il cuore.
Rosso e nero, nero e rosso.
Il mio sangue misto all' oscurità della notte.
Ma si vedeva solo il nero, il mio sangue era troppo poco brillante, troppo poco pieno di vita.
Avevi tolto ogni voglia di vivere anche ad esso.
E io avevo perso tutto.
Ogni piccolo frammento di me, ogni piccola scheggia.
Tutto nero.
Annegava tutto in quel mare insieme a me.
E forse stava annegando già nel mare di sofferenza che mi portavo nel petto.
Forse anche il cuore, così rosso del sangue che ancora gli rimaneva, annegava nel nero del mio dolore.
Nel nero della mia anima.
Nel nero del mio amore.
Un gesto, un lieve sibilo e le tue braccia strinsero il mio corpo, costringendolo contro il tuo.
“Lasciami andare.”
Ma tu non mi ascoltasti. Rimasi così a stringermi.
“Non sono tuo padre, è vero. E non sono nemmeno tuo fratello. Ma per me sei importante, Jenny.”
“Sciocchezze.”
Hai scelto, Nate. Non c' è altro da capire.
E io non faccio più parte di quella scelta.
Non mi hai ascoltata, non mi hai capita.
Ti sei limitato a guardarmi.
E il rosso mi annegata.
E piano piano, è diventato sempre più rosso, sempre più scuro.
E ora tutto sta annegando nel nero.
Anche io sto annegando nel nero.
Prigioniera del mio amore.
Prigioniera di me stessa.
“Non posso spezzarti.”
L' hai già fatto, Nate. L' hai già fatto.
Hai continuato a spezzare me e il mio cuore.
E ora non potrai più curarlo.
Non potrai più salvarmi da questo nero.
Nemmeno il rosso del tuo amore potrà riuscirci.
“Jenny, guardami quando ti parlo.”
“Non c'è niente da vedere, niente di cui parlare.”
C'è solo il nero che avvolge tutto. Come fai a non vederlo, Nate?
“E invece c'è!”
Mi voltasti con forza, costringendomi a guardare i tuoi occhi.
I tuoi occhi azzurri Nate. L' unica luce che in quella notte poteva placare tutto quel nero.
E dare vita a il rosso che era sepolto da qualche parte dentro di me.
“Mi hai spezzato il cuore, Nate. Non c'è altro di cui parlare.”
“Impara a piegarti, Jenny.”
“Cosa vuoi dire?”
“Impara a non spezzarti subito. Impara a piegarti davanti agli ostacoli.”
Ostacoli? Come se quello fosse semplicemente un ostacolo.
Come fai a non capire, Nate? Mi hai guardata negli occhi, mi hai detto che volevi Serena.
Non c'è altro di cui parlare, nient' altro da analizzare.
Ma tra un po' ci sarà: tra un po' avrai gli ultimi pezzi del mio cuore.
“Lasciami stare, Nate!”
“Non posso.”
Le lacrime rigano il mio volto.
E tutto diventa più nero.
“Ti amo, Jenny. Ma non sono pronto a farmi spezzare di nuovo.”
E il rosso esplode, illuminando il nero.
“Impara a piegarti, Nate.”
“Solo se starai con me.”
Nero come la morte, rosso come l' amore.
Amore e morte, sempre uniti.
Sempre incatenati una danza sfrenata.
Sempre pronti a giocarsi un cuore a dadi.
Sempre in competizione.
Nero come la morte, rosso come l' amore.
E io sceglievo subito: rosso come l' amore.
“Siamo troppo giovani per essere spezzati.”
Non è vero che il nero assorbe tutto.
Alle volte, vince il rosso.






Mi sono riletta tutta la storia mentre mettevo l'editor.
E okay, non è arrivata prima o chissà cosa, ma ha vinto il premio giuria. 
E sinceramente ne sono fiera, perchè davvero mi piace un sacco.
Cioè mi piace la malinconia che sono riuscita a fare uscire da Jenny, quindi io mi ritengo soddisfatta.
E non è una cosa che mi sentirete dire spesso.
-J

  
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