'' Jessica,sveglia! Veloce! O non riuscirai a prendere il treno per la scuola! '' - disse la voce acuta della mamma che cercava di far svegliare la figlia - '' Forza,è il tuo ultimo anno di scuola superiore. Arriva in orario almeno il primo giorno! ''.
Jessica,Jess per gli amici,si svegliò malvolentieri,ma felice di dover trascorrere solo un ultimo anno nella sua scuola. Scese per la colazione mentre la mamma correva indaffarata per prendere tutto ciò che le serviva per il lavoro e la salutò dandole un bacio sulla fronte e uscendo di casa in fretta e furia. Appena finita la colazione Jessica si lavò e si vestì stranamente troppo felice,secondo lei. Come ogni primo giorno di scuola si fermò davanti allo specchio guardandosi attentamente.
' L'ultimo anno. Manca poco. Dai il meglio di te,trascorri tutto al meglio e corri a scuola,qualcosa di grande ti aspetta quest'anno ' - pensò.
E seriamente aveva un presentimento,qualcosa di grande e bello sarebbe successo.
Scese di casa con lo zaino sulla spalla e si diresse verso la fermata del treno,non era cambiato nulla in tre mesi: i soliti ragazzi della sua scuola e quelli delle altre scuole limitrofe,la solita sporcizia e l'intonaco giallo sporco che si staccavano dalla parete. Entrò nel treno spensierata,quando inaspettatamente il cellulare vibrò. Lo prese e lesse il mittente del messaggio: la sua migliore amica Rose.
' Ti avevo detto che forse non avrei partecipato a quest'anno scolastico.. E ora ti accerto che è tutto vero. Ho cambiato scuola. Scuuuuusa! Mi dispiace! Non ce la faccio proprio. Ovviamente continueremo a sentirci,vero? Spero tu trovi un ottima compagna di banco. Ma non sostituirmi eh! '.
E in quel momento cadde nello sconforto. Rose era l'unica vera amica,l'unica con cui aveva condiviso tutto nella vita.
' Pazienza,mi siederò vicino a qualcun'altro.. Almeno farò amicizia. ' - pensò speranzosa.
Arrivò in classe e vide che un solo banco era libero:quello in fondo all'aula vicino a un ragazzo nuovo,aveva sentito che sarebbe arrivato.
Aveva dei lucenti capelli biondi e una maglietta con scollo a V bianca che faceva intravedere i muscoli del petto. Jess era abbastanza intimorita dal ragazzo,per qualche strana ragione. Ma mentre pensava a cosa fare il ragazzo alzò lo sguardo dal libro di testo e la guardò.. Intensamente.
' Aspetta un attimo.. I suoi occhi grigi. Risplendono di viola? Com'è possibile? Non ne ho mai visti così in vita mia. Wow ' - pensò.
Si accorse che lo stava guardando molto intensamente perchè il ragazzo iniziò a ridere con un po' di perfidia. Non sapeva che fare. Aveva già iniziato male,ma il ragazzo spinse la sedia fuori dal banco per intimarla a sedersi visto che era l'unico posto restante. Il ragazzo aveva ripreso a leggere il libro.
'' Mi chiamo Jessica,Jess per gli amici! '' - disse tutto di un fiato.
Il ragazzo le rivolse uno sguardo profondo con gli occhi che diventavano sempre più viola ma che improvvisamente si rabbuiarono diventando completamente grigi e freddi
'' Daniel ''.
Si capiva che dal suo tono non volesse entrare in confidenza,quindi Jess si rassegnò e ascoltò il solito discorso di benvenuto del professor Smith che era appena entrato in classe con il suo solito completo di giacca e cravatta e la valigetta piena di scartoffie.
Finalmente suonò l'intervallo,un grande sollievo per Jess visto che avrebbe potuto allontanarsi da Daniel,il ragazzo misterioso. Mentre si accingeva per andare al bar per prendere una barretta un ragazzo la fermò. Andrew. L'irresistibile belloccio della scuola di cui tutte,inclusa lei,avevano una cotta. Questo ragazzo era alto e muscoloso con capelli ramati e gli occhi celeste ghiaccio penetranti. Lei arrossì appena lui la salutò.
'' Ehi Jess. Ti ho spaventata troppo? '' - rise - '' Stai andando al bar vero? Ti andrebbe di accompagnarmi? ''.
'' Certo! ''.
Jess non esitò ad accettare l'invito,pensava fosse un sogno,loro si conoscevano solo per il corso di inglese condiviso e più sorpresa e imbarazzata diventò quando lui le cinse la vita attirandola a sè. Tutti la fissavano gelosa,però uno sguardo risaltò su tutti. Quello grigio e severo di Daniel che li scrutava attentamente. Lei non ci fece caso e passò i suoi dieci minuti più belli della sua vita con il ragazzo dei suoi sogni,quello che avrebbe sempre voluto incontrare,organizzando un'uscita per studiare insieme.
Quando suonò la campanella della fine dell'ultimo giorno,Jess uscì pimpante dalla scuola spiegandosi il perchè dei buoni presentimenti avuti la mattina a casa propria. Mentre stava attraversando la strada felice come non mai vide uno scooter sopraggiungere all'improvviso che si dirigeva verso di lei. Si vide davanti a sè tutta la vita che scorreva,quei 17 anni di vita triste finchè quando un'ombra violetta sopraggiunse e la scagliò fuori dalla portata dello scooter.
E' vero,aveva un taglio sul braccio,ma la misteriosa ombra violetta l'aveva salvata. Tutti le corsero incontro e con la coda dell'occhio vide il suo salvatore che le rivolgeva un'occhiata viola acceso solo per un istante prima di scomparire.