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Autore: coldfingergurl    25/08/2012    8 recensioni
Ti piacerebbe sul serio rimanere a casa questa volta, vorresti davvero riposare e provare a rimetterti in sesto, ma un nuovo concerto è alle porte e non puoi deludere nuovamente le fans. Potrebbero prenderti per uno che ignora le prove, che fa ricadere tutta la fatica sulle spalle degli altri quattro e potresti perdere il loro supporto, come sta già succedendo. L’abbandono od il venire visto con occhi diversi non ti da fastidio, non è quella la ragione principale delle tue preoccupazioni, è il pensiero di stare affondando te stesso e gli altri quattro in una specie di buco nero. [OT5]
Genere: Angst, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Hyung… Jonghyun-hyung?”

La voce di Taemin ti scuote da quel torpore confortevole che ti ha avvolto fino a quel momento, da quando hai chiuso gli occhi per sentirli meno pesanti ed hai appoggiato la testa sul dorso della mano facendo vagare lo sguardo per tutta la cucina.
Non ricordi da quanto hai abbandonato il letto ed il suo calore, da quando hai scritto per l’ennesima volta che avevi sonno e volevi dormire, per il tuo cervello (sempre troppo attivo ultimamente) è passato meno di un’ora e tutti gli avvenimenti si sono accalcati nella tua testa. Testa ancora addormentata, evidentemente.

“Hai fatto colazione, Taemin-ah?”

“Non ancora, Kibum-hyung sta ancora dormendo e stavo pensando di prepararmela da solo. Tu vuoi qualcosa?”

Scuoti la testa in segno negativo, non hai molta fame quella mattina e l’unica cosa che vorresti fare è dormire e lasciarti cullare da Morfeo, lo stesso che ti ignora quando sospiri frustrato sul materasso. A volte sei così nervoso a causa dell’assenza di sonno che non riesci a smettere di rigirarti nel letto, di mandare messaggi su Twitter e di stressare tua sorella, che invece dorme senza troppi problemi. 
 
Guardando il più piccolo del gruppo destreggiarsi goffamente in cucina (certe cose non cambiano proprio), un sorriso solca il tuo volto stanco e più scavato del solito. Dalla stanchezza non riesci nemmeno a mangiare ad orari normali, ormai ti cucini cose nel cuore della notte sperando che nessuno ti veda perché, beh, Kibum ti farebbe una paternale degna del suo ruolo di umma ed è la cosa di cui hai meno bisogno.

“Dovresti tornare a letto, hyung.”

“Abbiamo del lavoro da fare oggi. Non posso poltrire ancora.”

Taemin scuote la testa portando lo sguardo verso la porta della camera di Minho, che è appena uscito dalla sua stanza.
Vedete raramente il più alto in quel periodo e, nonostante manchi a tutti, la sua assenza pesa su di te come un macigno.
Minho è quello con cui scherzi maggiormente, quello che riesce a tirarti su di morale prendendoti in giro sulla tua altezza, o mancanza di tale. E’ quello che ti fa sentire meno sbagliato quando tutte le persone che ti supportavano sembrano averti girato le spalle per una stupida performance.

“Hai una faccia orrenda, scimmia.”

“Grazie di avermelo fatto notare, rana.”

Come se non lo sapessi anche da solo di avere un aspetto orribile, fortuna che il trucco delle noonas riesce sempre a farti sembrare meglio di come sei; senza il loro tocco magico e la matita che per gran parte ti copre tutto il sotto dell’occhio, sembreresti uno zombie.
Lo sguardo dei due ragazzi più piccoli si ferma su di te a lungo, forse per analizzare le tue occhiaie oppure, semplicemente, per cercare di capire quale problema stia passando nella tua mente.
In verità hai pensato più volte di parlarne con Taemin, in fondo c’entra anche lui nel casino che sta succedendo, ma non hai mai trovato il coraggio di far pesare qualcosa del genere sul maknae (in fin dei conti è compito tuo proteggerlo).

“Possiamo chiedere a manager-hyung di farti rimanere a casa oggi, non credo sia il caso di-“

“Non preoccuparti, Minho-ah, sto bene.”

Non è per niente vero e lo sai benissimo.
La stanchezza prima o poi ti farà cadere durante una coreografia.
Ti farà prendere male una nota, provocando reazioni spiacevoli nella gente.
La privazione di sonno ti farà stare male, non solo mentalmente, quando arriverai a non dormire neanche quelle quattro ore con cui sei andato avanti fino ad ora.
Ti piacerebbe sul serio rimanere a casa questa volta, vorresti davvero riposare e provare a rimetterti in sesto, ma un nuovo concerto è alle porte e non puoi deludere nuovamente le fans. Potrebbero prenderti per uno che ignora le prove, che fa ricadere tutta la fatica sulle spalle degli altri quattro e potresti perdere il loro supporto, come sta già succedendo.
L’abbandono od il venire visto con occhi diversi non ti da fastidio, non è quella la ragione principale delle tue preoccupazioni, è il pensiero di stare affondando te stesso e gli altri quattro in una specie di buco nero.

“Vado a parlare con Jinki-hyung.”

Quando provi ad alzarti per evitare che quella rana faccia di testa propria, un giramento di capo quasi ti fa cadere per terra: se non ci fosse stata la sedia davanti a te, saresti caduto come una pera cotta.
Purtroppo devi dare ragione agli altri due, non sei in grado di fare niente in queste condizioni, neanche di cantare, e a quel modo sì che rallenteresti il gruppo.

Noti un leggero tremolio delle mani e sospiri sconsolato, stai davvero raggiungendo il limite fisico. Come faranno i tuoi compagni a sopportare il doppio dei tuoi impegni? Sei sempre quello che fa di meno, anche se passi le giornate a scrivere testi su testi, puoi prenderti tutte le pause che vuoi se ti stanchi ma… ma loro no.
Ricordi ancora quanto fosse stanco Kibum quando doveva dividersi tra il musical ed il tour in Giappone, eppure ha sempre tenuto duro facendo finta di nulla. Non come te.

“Pensiamo a tutto noi, fila a dormire hyung.”

Il tono di Taemin, minaccioso a quel modo, ti fa sorridere.
Pensare a quel ragazzino che ti minaccia con quella faccia da bambino e quel tono di voce tutto serio, è un contrasto divertente.
Minho ti guida verso camera tua, che condividi con il maknae, e gli abbozzi un sorriso grato prima di spogliarti e sdraiarti sul letto.
Fissi il soffitto per qualche minuto, minuto che sembra durare all’infinito, ed avverti dei bisbigli provenire dal corridoio… Jinki e Kibum devono essersi alzati. 

“Dovrebbe mangiare.”

“Ma non ha fame…”

Quello che si preoccupa del tuo nutrimento è Kibum, chi altri si metterebbe a gridare cose di quel genere? In più è l’unico che riesce a farti mangiare anche quando hai lo stomaco in subbuglio, il rapper ha un talento naturale in fondo: quello di rompere le scatole all’infinito. Fondamentalmente fa parte del suo fascino e apprezzi il più piccolo anche per quella sua natura rompiscatole.

La porta di camera tua si apre dopo qualche istante di silenzio, quando ti stavi praticamente per addormentare, rivelando la testa castana del leader.
Sul viso gli appare un sorriso quando ti vede ancora sveglio e poi si avvicina al tuo letto, salutandoti affabile come al solito.
Jinki è il leader che tutti vorrebbero avere, quel tipo di persona a cui tutti danno ascolto e rispettano, persino uno come Kim Kibum.

“Kibum-ah ti sta preparando la colazione, dice che la lascerà in cucina nel caso ti venisse fame.”

“Non dovrebbe preoccuparsi per me, nessuno di voi dovrebbe, sto bene.”

Il più grande aveva scosso la testa alla tua frase, sa che stai mentendo perché ti conosce bene e riesce a captare ogni bugia che gli dici.
Il tuo insistere a dire che stai bene, ad atteggiarti come uno a cui non interessa minimamente di quello che dicono in giro, non fa altro che convincere il più grande che qualcosa sotto c’è. Che non stai poi così alla grande come vuoi far credere.
Stai tentando disperatamente di credere alla balla, piena di lacrime trattenute a stento e di domande che non avranno mai risposta e  speri, inevitabilmente, che anche i tuoi compagni possano crederci almeno quanto te.

“Beh, volevo solo dirti di non morire di fame o Kibum rischierà la crisi isterica…”

Annuisci alle sue parole e poi mugoli qualcosa di incomprensibile mentre sistemi il cuscino sotto la tua testa. Non vorresti dire al più grande di togliersi dai piedi e lasciarti dormire, ma è quello che ti esce dalla bocca, seppur con parole più delicate, e lo senti ridacchiare prima di augurarti una buonanotte e dirti che sarebbe andato tutto bene.
Ha capito quello che mi sta succedendo, vero?
Perché un buon leader capisce sempre quando qualcosa angustia uno dei suoi compagni.
La maggior parte della gente può crede che Lee Jinki sia quello stupido del gruppo, quello che arriva tardi alle cose e che non sa stare in piedi, ma non si rendono conto che quella parte è una farsa, che il suo cadere in continuazione fa parte del suo essere “Onew”. Jinki è totalmente un’altra persona e tu lo preferisci decisamente di più.
 
 







“Posso rimanere con lui? Fino a quando non si risveglia.”

Era la voce di Kibum quella? Perché non era andato a lavoro?
Ricordi di averli sentiti uscire tutti, uno dopo l’altro, quella mattina. Ti sei addormentato dopo ore, forse, nel silenzio completo e di sicuro non hai visto nessuno degli altri quattro rientrare (tanto sai bene che ti avrebbero controllato non appena messo piede al dormitorio).
Kibum?
Vorresti chiamarlo, ma c’è qualcosa che ti blocca dall’aprire la bocca e pronunciare il suo nome. Non sai cosa sia, avverti solamente qualcosa di opprimente ai lati del  viso, qualcosa che copre le tue labbra ed il tuo naso. 
Non riesci nemmeno ad aprire gli occhi e ti senti perso come in un incubo, come uno di quelli che facevi da piccolo quando la paura di non farcela, di non poter raggiungere il tuo sogno e quindi di deludere tua madre e tua sorella (tuo padre non ha mai approvato la tua scelta di vita) si faceva più grande. Anche per quei pensieri non riesci a dormire ultimamente, ti ritrovi a rispondere agli UFO come se niente fosse alle tre del mattino, mangiare alle quattro, oppure scrivere cose senza senso su Twitter… tutto perché hai paura di deludere le aspettative della gente.
Non importa quanto amore stai mettendo nelle tue esibizioni, quanta anima metti in ogni pezzo di canzone che canti, quanto la tua pelle viene macchiata da nomi e nomi di fansite che ti sostengono, la gente sembra non apprezzare più.
Sembra incolparti di qualcosa al di fuori della tua portata, qualcosa che non decidi del tutto tu.
I tuoi compagni almeno capiscono, loro sanno cosa si prova ad essere nei tuoi panni; anche loro hanno avuto la loro dose di odio, giusto? 

“Ricorderà cos’è successo?”

Cosa avresti dovuto ricordare?
Perché Kibum sta parlando come se non ci fossi o non potessi sentirlo? Riesci a capire tutte le parole che pronuncia, non sei mica stupido!
Key-ah! 
Continui a ripetere il suo nome, ma non esce nessun suono da te e la cosa inizia ad essere frustrante, cosa puoi fare per attirare la sua attenzione?
E poi, con chi sta parlando?
Con un manager?
Tutto quel vociare ti sta dando noia, vorresti gridare, far capire alle persone attorno a te che stai bene, che puoi ricordare quello che è successo…
…ma cos’è successo di preciso?

Jonghyun è disgustoso! 
Jonghyun-oppaaaa, perché hai fatto questo al piccolo Taemin ; ~;?
Doveva farlo con Key-oppa *sigh*, traditore.

Oh, quelle frasi ti tornano in mente adesso, così come tutto quello che è successo nei minuti successivi.
Quando Onew e gli altri ti hanno lasciato solo, hai provato a dormire convinto di poterci riuscire visto la stanchezza che avevi addosso.
Ti sei rintanato tra le lenzuola, il condizionatore lasciato acceso da Minho, probabilmente, ed hai sperato con tutte le tue forze che il sonno ti portasse via per un paio d’ore, che i pensieri ed i dubbi sul tuo lavoro ti lasciassero in pace almeno per un po’ ma poi… poi hai aperto di nuovo gli occhi e ti sei messo a controllare la tua mail, visto che tua sorella ti aveva avvisato di averti mandato un progetto speciale e delle foto di Roo. 
Così hai aperto il tuo computer, uno di quelli che ti hanno regalato per il compleanno, e sei capitato a leggere i soliti commenti sulla tua performance.
Credevi di aver innalzato una specie di muro, hai pensato che le loro parole non potessero più farti male e forse un po’ è così, ma di sicuro sono riuscite a toglierti nuovamente il sonno.

C’erano delle pillole nascoste in bagno, non sai chi le ha messe là dentro in verità, e le hai prese per riuscire a dormire.
Hai pensato: “Cosa vuoi che sia? Una volta posso anche prenderle.” e ti sei scolato tutto il flacone senza rendertene conto.
Erano a malapena dieci pasticche, possibile che ti abbiano fatto così male?
Perché non ricordi di essere stato male, non ricordi di brividi di freddo o di mancamenti di forze, se ci ripensi… se ripensi a quel momento, provi solamente la sensazione di aver chiuso gli occhi e di esserti addormentato normalmente.

“Jjong…”

“K-Kibummie…”

Quando il suono del suo nome echeggia nella stanza, avverti la stretta di una mano sulla tua ed aprì lentamente gli occhi. Ti trovi la faccia preoccupata di Kibum davanti e quasi sorridi nel vedere il suo bel volto rigato dalle lacrime, gli occhi rossi ed un’espressione preoccupata.
Kim Kibum può fare finta di non interessarsi alle persone, può dire che gli SHINee per lui sono solamente membri di gruppo, ma tu sai (come gli altri) quanto quel ragazzino testardo tenga a voi tutti.

“Mi hai fatto preoccupare, razza di idiota! Cosa ti dice il cervello, eh?!”

“ ‘Bum…”

Non so neanche cosa sia successo di preciso.
Lo senti sospirare prima di vederlo avvicinarsi a te e posare un bacio dolce sulla tua fronte, come quelli che danno le madri ai propri figli. 
Key è sempre stato così, può sembrare duro ed odioso, ma sotto sotto è una persona dolce e capace di grandi dimostrazioni d’affetto. O almeno, con te è stato così fin dall’inizio.
Non sa quanto sei grato di avere un amico come lui e forse non se ne renderà mai conto, ma ti va bene così, ti sei sempre vergognato a dimostrare amore tramite parole.

“Il medico dice che devi riposare…”

“M-mi hai… mi hai trovato tu, vero?”

Quando lo vedi annuire, il tuo cuore si spezza in due e senti un gran dolore prendere possesso di te. Sapere di essere la causa della preoccupazione e della tristezza di uno dei tuoi amici, compagni di gruppo, ti lacera dentro ed è come se una miriade di lame ti trafiggessero facendoti sanguinare da ogni poro.
Non è colpa tua, non resisti proprio in certe situazioni e così ti metti a piangere stringendo ancora di più la mano di Key.
Mi dispiace tanto, Kibum-ah.
Lo sa, giusto? Riesce a capire quanto sei dispiaciuto per averlo fatto preoccupare, per averlo costretto a subire la visione di te disteso chissà dove (probabilmente non sei nemmeno riuscito a raggiungere il letto dopo).

“Almeno  non è stato Taeminnie, eh?“

Gli abbozzi un sorriso, stanco e tirato, e lui sposta una ciocca di capelli dalla tua fronte.
Ti sussurra di dover andare a chiamare un medico per dirgli che ti sei svegliato, ma non vuoi che se ne vada. Non vuoi rimanere nuovamente da solo.

“Tornerò più tardi, Jjong, per ora hai bisogno di riposare sul serio e di ricevere la visita di un medico.”

Sospirando, ti arrendi al suo volere e gli stringi un’ultima volta la mano. Kibum ha sempre avuto la pelle morbida e calda, delle volte ti ha ricordato quella di tua sorella e l’altro ragazzo si è sempre mostrato annoiato da quel paragone, forse perché cela il fatto che si prenda cura di sé come fa una ragazza.
 
Appena il rapper si stacca da te, l’assenza del suo calore ti fa mettere il broncio come un bambino, cosa che fa scoppiare il più piccolo a ridere; ti prende persino in giro quando è colpa sua se non sei felice in questo momento!

“Fa’ il bravo, a cuccia!”

Ridacchiando, ti lascia il cellulare sul comodino e poi ti bacia una guancia, accarezzandoti la base del collo, che è uno dei tuoi punti deboli.
Lo vedi uscire e ti metti ad osservare la stanza d’ospedale dove ti trovi in quel momento.
Il muro bianco, i macchinari attaccati al tuo corpo e quella stupida mascherina che Kibum ti ha rimesso alla bocca, saranno le uniche cose che ti terranno compagnia, vero?
Oh beh, almeno hai sempre il cellulare se ti venisse la malsana idea di utilizzare qualche Social Network.

Come se quell’aggeggio ti avesse letto nel pensiero, la suoneria per la ricezione dei messaggi inizia a squillare ed allunghi la mano per prendere il telefono. 
Hai un messaggio da parte di Kibum:

“Non importa quanto le persone ti critichino, Jjong, pensa a tutte quelle che ti sostengono da anni e che non ti volteranno mai le spalle. 
Me compreso~! Yah, non provare mai più a farmi morire giovane e bello, capito Kim Jonghyun?!”

Il sorriso a trentadue denti che ti esce una volta letto quello stupido messaggio è qualcosa che ti mancava, così come il sapere di avere sempre qualcuno a guardarti le spalle.
Qualcuno pronto a sostenerti ad occhi chiusi, senza preoccupazioni.
Ti eri dimenticato di non essere da solo, di avere una famiglia su cui contare, di avere degli amici, che sono anche le persone con cui lavori, che si prendono cura di te. 
La gente là fuori può commentare tutto quello che vuole, può dire quanto sei disgustoso, quanto per te la musica non conta sul serio, ma in fondo al tuo cuore sai che non è vero.
Sai che non fai niente di male se non  seguire quello che ti dicono. 
La musica per te è come l’ossigeno, qualcosa di cui non puoi fare a meno, e ti piace sperimentare ogni suo lato e sfaccettatura perché è così che si comporta un artista: sperimenta. Sperimenta e cerca sempre nuove soddisfazioni, nuovi orizzonti da esplorare per poter, così, migliorare.
E adesso sai pure che nei momenti più bui della tua carriera, nei momenti in cui ti senti mancare l’aria a causa delle critiche, il resto degli SHINee rimarrà sempre con te.




A.N: I commenti che ho messo, quelli che passano nella testa di Jonghyun quando si ricorda tutto, purtroppo sono le cose che ho letto in giro per internet. 
Ovviamente la performance a cui mi riferisco è "Internet War" ed i problemi di insonnia di Jonghyun ormai mi intasano Twitter tutte le sere, giusto per dire che il dinosauro non sta tanto bene in questo periodo ed è un dato di fatto D: (ovviamente in base a quello che scrive lui, lol).
Oh, la storia è un attempted suicide, ma non è stato volontario come gesto... non se n'è proprio reso conto.
   
 
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