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Autore: taisa    09/03/2007    11 recensioni
Vegeta si è sacrificato per le uniche tre persone importanti nella sua vita. E loro come reagiranno?
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FOR YOU

FOR YOU

*

Il suo enorme libro fu rinnovato di un nuovo nome, l’ennesimo, dopo una sfilza infinita di molti altri.

“Paradiso” dichiarò all’anima che gli sostava davanti timbrando la riga con il nome di essa.

Lesse il nome successivo sgranando gli occhi, distolse lo sguardo osservando l’anima che sostava ai piedi della sua abnorme scrivania “Vegeta!” esclamò riconoscendo subito il Saiyan.

Sapeva che era morto, a re Enma non sfuggivano questi dettagli, ma il modo in cui era trapassato andava oltre ogni immaginazione.

“Salve” rispose ironico l’uomo alzando lo sguardo verso il gigante che lo stava ancora squadrando esterrefatto.

Enma lesse nuovamente il suo libro cercando di convincersi di quel che vi era scritto “Così…ti sei fatto esplodere…” mormorò parlottando tra sé.

Vegeta ghignò alzando le spalle “Capita” rispose lapidario socchiudendo gli occhi.

Ancora incredulo dallo strano comportamento del Saiyan si ritrovò nuovamente a fissarlo, quasi la persona in piedi davanti a lui non fosse la stessa segnata sul suo quaderno.

“Cosa state aspettando…” esordì ora il principe alzando lo sguardo verso il gigante “…mostratemi la via per l’inferno!” dichiarò senza perdere quell’aria strafottente che aveva anche in vita.

*

Non aveva perso la sua camminata a testa alta, la deflagrazione nella quale aveva perso la vita non gli aveva tolto il suo orgoglio, la sua fierezza.

Lui era…è il principe dai Saiyan, e come tale non avrebbe mai chinato la testa di fronte a nulla…era stato così in vita e sarebbe stato così anche tra il fuoco e le fiamme degli inferi.

Un passo dopo l’altro avanzava tra le anime che in quel fiume di magma “vivevano” già da molto tempo.

Occhi spenti, di chi un tempo aveva compiuto azioni che ora stava pagando con la dannazione della propria anima.

Gente che aveva ucciso e sterminato, proprio come lui…ma al contrario di quei patetici individui lui non avrebbe permesso di logorare il suo orgoglio, in vita era andato troppe volte infranto.

Sentiva gli sguardi addosso, tutti osservavano l’arrivo del principe senza popolo, ed alcuni fremevano dalla rabbia per la sua comparsa, evidentemente a spedirli nei meandri di quel posto sperduto era stato proprio lui.

“Vegeta” lo richiamò una voce sconosciuta.

L’uomo fermò il suo cammino girando solo leggermente la testa, quel che bastava per osservare la persona che lo aveva chiamato.

La figura di una piccola vecchietta gli apparve seduta su un’enorme sfera di cristallo.

“Chi sei?” chiese notando immediatamente la mancanza di quel classico anello dorato che avrebbe dovuto ornare il capo dell’anziana.

“Sono la sibilla Baba…e faccio da tramite tra questo mondo e la Terra” si presentò la donna avvicinandosi sulla sua sfera galleggiante.

Ah, già! Ora se la ricordava…era la vecchia che aveva riaccompagnato Goku durante il suo breve soggiorno terrestre.

“Mpf…anche all’inferno vengo perseguitato dagli amici di Kakaroth?!” rispose con ironia socchiudendo gli occhi ed incrociando le braccia.

L’anziana lo fissò per alcuni istanti “Cosa vuole una vecchia sibilla da me?” chiese l’uomo aprendo leggermente un solo occhio.

La donna abbassò lo sguardo “Si tratta di Majin-Bu…” cominciò catturando l’interesse del Saiyan che si voltò completamente a guardarla “Quel mostro, è ancora vivo” dichiarò infine tornando a guardare l’uomo.

“Che cosa?!?” sbottò il principe sgranando gli occhi e stringendo i pugni.

Fece un passo verso di lei afferrandola indelicatamente per il bavero “Come sarebbe a dire che è vivo?! Mi sono fatto esplodere per trascinarlo negli inferi con me! Non può essere sopravvissuto!” ringhiò innervosito.

“Il tuo sacrificio l’ha solo fatto a pezzi, ma non sei riuscito a disintegrarlo” spiegò appoggiando le mani sul polso dell’uomo che dopo l’ennesimo grugnito la lasciò andare facendola cadere dalla sfera.

Baba si alzò spolverandosi la veste nera e tornando all’oggetto appoggiandovi entrambe le mani, da dietro il vetro osservò l’uomo che le sostava davanti.

Vegeta strinse i pugni osservando il vuoto ai suoi piedi, le viscere si stavano contorcendo, e il suo sangue stava ribollendo.

Tutto ciò era terribilmente avvilente!

Rabbia e frustrazione si impossessarono di lui…ancora…possibile che anche da morto dovesse provare simili sensazioni?

Non le aveva già assaporate abbastanza da vivo?

Sembrava che tutto gli remasse contro…tutte le sue decisioni, tutte le sue scelte, i suoi sogni e i suoi desideri si erano sempre dissolti in un fallimento.

Ogni volta che aveva cercato di ottenere dei risultati essi si erano sempre rivelati controproducenti.

La cosa più snervante era però un’altra, se nella vita i suoi pensieri erano sempre stati puramente egoistici il desiderio che lo aveva portato alla morte era altruista e per una volta sincero…possibile che neanche il suo sacrificio per le persone che…amava…era andato a buon fine?!

Digrignò i denti talmente forte da rendere perfettamente udibile lo scricchiolio della sua mascella.

I pugni erano talmente serrati da produrre un vistoso tremolio…

Dannazione…dannazione!

DANNAZIONE!!!!!

“Vuoi vedere quello che succede sulla Terra?” lo riportò alla realtà la voce dell’anziana.

Rimase fisso per alcuni istanti, normalmente avrebbe risposto che non gl’interessava, che non poteva fregarsene di meno di ciò che succedeva su quell’insulso pianeta, ma questa volta “Sì” fu la sua risposta…

*

Il santuario di Dio era gremito.

Goku aveva teletrasportato tutti lì per metterli al riparo dal terribile mostro rosa che stava minacciando il globo terreste.

“Se sapessimo dove sono Tenshinan e gli altri potremmo portare qui…anche loro…” brontolò Crilin appoggiandosi un pugno al fianco mentre con l’altra mano sorreggeva la figlia.

Chichi si guardò attorno scrutando con attenzione i presenti…il defunto marito c’era, ma dei suoi figli nessuna traccia… “Ma dove sono Gohan e Goten?” domandò apprensiva.

Bulma compì lo stesso gesto, constatando a sua volta che entrambi i componenti della sua famiglia erano assenti “Anche Trunks e Vegeta…” aggiunse a sua volta preoccupata.

Crilin sussultò, così come i presenti a conoscenza dei fatti…qualcuno avrebbe dovuto dir loro la triste verità, e Goku si prese la responsabilità di farlo.

Si fece coraggio, quindi iniziò a parlare “Prima o poi devono sapere la verità, perciò gliela dirò ora…” cominciò attirando su di sé l’attenzione.

“Goten e Trunks sono salvi…ma Gohan e Vegeta sono morti…” ammise subito “Sono stati uccisi da Majin-Bu…” concluse scioccando tutti i presenti.

Il mondo crollò addosso alle persone a loro care, ed ognuno ebbe una differente reazione.

Per Chichi il colpo fu molto duro, la perdita di un figlio, sommata a quella del marito, le fecero perdere i sensi svendono tra le braccia del padre e soccorsa subito da Goku stesso.

Videl sussurrò il nome del suo amico, compagno di classe, e forse qualcosa di più, mentre una piccola lacrima scese silenziosa sul suo volto.

Anche Bulma dovette lottare con una lacrima, che però si fermò accanto al bulbo oculare.

Si morse il labbro inferiore con il cuore in gola, aveva appena perso suo marito… “Vegeta…non è possibile…NON E’ POSSIBILE!” urlò al vento, mentre Yamcha accorse in suo sostegno afferrandole comprensivamente le spalle.

Il momento di dolore generale fu interrotto infine dall’annuncio telepatico del mago Babidy…

*

La Fusion…la tecnica che secondo Goku avrebbe salvato il pianeta dall’ennesima minaccia.

Per applicare tale tecnica erano necessarie due persone con forze spirituali e caratteristiche fisiche simili.

La scelta, in mancanza di altri guerrieri che potessero attuarla con lo stesso Goku, era ricaduta sui due piccoli Saiyan, gli unici in grado di adoperarla.

Per farlo però, i due bambini si sarebbero dovuti allenare affinché riuscissero ad utilizzarla in modo corretto.

Quando fu annunciato il loro risveglio, dopo il colpo inferto da Vegeta allo scopo di allontanarli dal campo di battaglia, Goku, seguito da Piccolo, decise di andargli incontro.

“Goku” lo fermò la voce di Bulma costringendolo a voltarsi “Sì, dimmi cosa c’è?” chiese comprensivo.

L’amica si morse nuovamente il labbro “Gli dirai quello che è successo riguardo a Gohan e Vegeta?” chiese guardandolo seria.

Il Saiyan ricambiò lo sguardo, ed annuì “Sì, anche perché me lo chiederanno” rispose ovvio sapendo che i due piccoli erano con uno dei defunti prima di risvegliarsi al santuario.

Bulma deglutì a fatica “In questo caso…vorrei venire anch’io” disse pensando che la sua presenza potesse essere in qualche modo di aiuto al figlio quando gli sarebbe stata annunciata la morte del suo adorato padre.

Goku ci pensò su un attimo, la morte di Gohan sarebbe stata annunciata al piccolo Goten da lui stesso, e benché fosse poco più di un estraneo era pur sempre suo padre, ma Trunks non avrebbe avuto l’appoggio di un genitore.

“Va bene, vieni pure” acconsentì rispendendo il cammino.

“Ti ringrazio” mormorò la donna prima di seguire l’amico.

*

“Dove stiamo andando?” chiese curioso Goten guardandosi attorno, quel posto non lo aveva mai visto, e lui avrebbe volentieri esplorato quel luogo.

Goku non rispose continuando a camminare seguito a ruota da Piccolo, provocando il broncio al bambino.

Trunks osservò la schiena dei due uomini, e con la coda dell’occhio si voltò a constatare la presenza della madre.

Si bloccò in mezzo al corridoio con aria seria stringendo i pugni “Dov’è il mio papà?!” chiese serio.

Aveva una brutta sensazione a riguardo, suo padre si era comportato in modo piuttosto strano l’ultima volta che lo aveva visto, e il fatto di non trovarlo lì avvalorava ancora di più la sua teoria.

“Lo saprai appena saremo arrivati” annunciò severo Goku continuando il suo percorso.

Il bambino puntò i piedi “NO! Io voglio saperlo adesso! Dov’è il MIO PAPA’?” ripeté risoluto.

Questa volta il Saiyan adulto fu costretto a fermarsi, si voltò verso il ragazzo ed incrociò i suoi occhi azzurri, dello stesso colore della madre, ma identici a quelli del genitore scomparso.

Goku ripensò a quel giovane che per la prima volta gli annunciò di essere il figlio del suo defunto amico, in quella occasione la somiglianza con il suo sguardo fu la prima cosa che notò.

Le mani materne si appoggiarono sulle spalle del bambino che si voltò a guardarla.

Bulma strinse i denti cercando di assumere l’atteggiamento più tranquillo che conosceva “Fai quello che ti dice tesoro” lo esortò.

Trunks osservò il suo sguardo, poi osservò quello serio dell’uomo, sospirò poco convinto e si decise a seguirlo.

Goku cercò lo sguardo dell’amica in un silenzioso grazie, e proseguì fino a condurre i bambini in una stanza abbastanza ampia nella quale svolgere gli allenamenti.

Una volta giunti lì si fermò in mezzo alla stanza e Piccolo lo imitò.

Goten e Trunks si fermarono davanti a loro, il primo con aria ingenua, il secondo imbronciato e preoccupato.

Bulma invece sostò accanto alla porta, lei voleva solo essere un supporto per il piccolo Trunks.

“Ora dimmi che fine ha fatto papà!” ordinò nuovamente in un atteggiamento estremamente paterno.

Goku strinse per un secondo i denti, incrociò ancora una volta gli occhi della donna, ed infine tornò a guardare i due piccoli “Ascoltate molto attentamente…” esordì infine “…per sconfiggere il nuovo nemico dovrete imparare ad usare una nuova tecnica…” “Non hai ancora risposto!” lo interruppe bruscamente il Saiyan dai capelli lilla.

“Gohan e Vegeta…purtroppo sono stati sconfitti da Majin-Bu…e sono…morti” spiegò infine gelando l’atmosfera nella stanza.

A differenza delle donne, che avevano affrontato la notizia cercando di mantenere più contegno possibile, Goten e Trunks erano dei bambini.

Come tali le lacrime cominciarono inesorabilmente a scorrere sui loro volti “Non è vero! Papà non può essere sconfitto!” piagnucolò Trunks, mentre, la madre, strinse i pugni cercando almeno lei di trattenere qualsiasi forma di pianto.

Sentire nuovamente quella notizia le spezzò maggiormente il cuore, ma per il bene di suo figlio non doveva darne alcuna dimostrazione.

“Waaahh! Il mio fratellino è morto!” lagnò invece Goten, terribilmente legato al fratello maggiore.

Entrambi avevano appena perso i loro punti di riferimento, i loro maestri, i loro eroi, i loro idoli.

Perché questo era Gohan per Goten, e Vegeta lo era per Trunks…

“Basta piangere! Non è il momento! Ora dovete imparare una nuova tecnica per sconfiggere il nemico! Avete capito?!”urlò inflessibile Goku riportando l’ordine e la compostezza nei due bambini.

Il Saiyan addolcì leggermente lo sguardo, gli dispiaceva essere così duro, ma doveva farlo “Mi dispiace, ma dobbiamo cominciare immediatamente ad allenarci, prima che Babidy scopra questo posto!” concluse meno severo.

Trunks diede un’ultima occhiata di sottecchi alla madre, che raggiunto il limite di sopportazione, e constatato l’inizio dell’allenamento, si allontanò della porta.

*

Decise di raggiungere gli altri, per lasciare al figlio la possibilità di allenarsi.

Uscì osservando gli amici alle prese con un gioco di carte.

Si accomodò su gradini che conducevano all’ingresso del palazzo ed appoggiò lo schiena su uno dei pilastri.

“Ehilà Bulma…ti va di unirti a noi?” le chiese Muten facendole cenno si avvicinarsi.

La donna dissentì col capo “Non ora” rispose solamente osservando un pacchetto di sigarette abbandonate a pochi centimetri da lei.

Yamcha sbirciò la sua espressione, la conosceva piuttosto bene, e non fece fatica ad immaginare il suo stato d’animo.

Stava soffrendo, non lo avrebbe mai ammesso a nessuno, era troppo orgogliosa per farlo, ma stava sicuramente male.

Da quando aveva ricevuto la notizia non aveva ancora pianto, il suo unico sfogo era stato fin ora quell’urlo gridato a chi non poteva più sentirla.

Le sue viscere dovevano essere un vero e proprio groviglio di nodi, il dolore la stava sicuramente logorando dall’interno.

“Secondo voi riusciranno a sconfiggere Majin-Bu con la tecnica di cui parlava Goku?” chiese improvvisamente Crilin soprappensiero pescando una carta dal mazzo.

Muten compì lo stesso gesto ed osservò la carta appena pescata “Mmm…bisognerà vedere se riescono ad adoperarla” rispose un po’ scettico.

Bulma afferrò il pacchetto di sigarette e se lo rigirò tra le dita.

“Ma dai…se lo dice Goku sicuramente funzionerà!” esclamò sicuro e speranzoso Yamcha osservando il mazzo che aveva in mano.

Oolong buttò un carta al suolo “Secondo me non ci riusciranno mai, se nemmeno Veg…” si bloccò ricordandosi solo in quel momento della presenza dalla moglie del Saiyan alle sue spalle.

Tutti gli sguardi furono per lei lasciando cadere un silenzio generale.

Bulma alzò il capo osservando uno a uno i volti di tutti “Cosa c’è?” chiese apparentemente scendendo dalle nuvole.

“No nulla…tutto bene” si affrettò a rimediare Crilin sperando che la donna non avesse sentito le parole del maiale trasformista.

Si alzò con tranquillità, si sistemò meglio la gonna del vestito rosso e si allontanò dagli scalini sulla quale sedeva.

“Do…dove vai ora?” borbottò nuovamente Crilin osservando i suoi movimenti.

Bulma fece due passi in avanti, si voltò leggermente e sorrise “Vado a fare un giro” rispose con tranquillità, poi tornò ad allontanarsi.

Oolong sospirò contento di non averla fatta grossa “Per fortuna la sta prendendo bene” disse convinto.

Yamcha guardò l’amica allontanarsi, no…non la stava affatto prendendo bene…lo sapeva…sapeva perfettamente che quello era un sorriso falso, il sorriso che sfoggiava quando soffriva.

“Ehi! Dove sono le mie sigarette?” chiese al vento Muten non trovando più il pacchetto da nessuna parte.

*

Raggiunse un luogo isolato, dove non c’era nessuno.

Aprì la mano osservando il pacchetto che aveva afferrato senza troppo pensare.

Lo aprì afferrando una sigaretta ed appoggiandola tra le labbra, estraendo anche l’accendino inserito diligentemente all’interno dal legittimo proprietario.

La accese tirandone una prima boccata.

Era da tanto che non fumava lontano dai laboratori, in genere solo lì si concedeva di avere il gusto di tabacco in bocca.

Solo lì poteva permetterselo, perché a Vegeta l’odore di fumo dava fastidio…gli dava fastidio sentire quel sapore quando le loro labbra si sfioravano, gli dava fastidio sentire quell’odore sulla pelle di lei che sostituiva quello più delicato e rilassante che emanava di solito.

Per questo non fumava mai in casa…per lui…

La sua calma apparente cedette.

I suoi occhi si bagnarono velocemente, i suoi zigomi conobbero il sapore del sale…pianse a dirotto…

Presa alla sprovvista si rannicchiò su sé stessa appoggiando le mani sugli occhi per coprire il suo dolore, mentre il suo stomaco cominciò inesorabile a contorcersi, a rigirarsi come un calzino.

Strinse maggiormente le ginocchia a sé nel vano tentativo di fermarsi, di smettere di piangere.

La mano che reggeva ancora la sigaretta si avvicinò tremolante alle sue labbra per assaporarne l’ennesimo tiro.

Le lacrime sgorgarono a fiumi, una dopo l’altra ricaddero al suolo senza dar possibilità alla donna di fermarle.

Quando il loro scorrere si fu calmato Bulma si alzò buttando la sigaretta a terra e spegnendola con un piede.

Si strinse nelle spalle e guardò l’orizzonte, le nuvole, il cielo…

“Bulma” la chiamò una voce famigliare.

Si passò velocemente una mano sugli occhi nella speranza di eliminare i segni della sua tristezza, e si voltò a controllare chi l’avesse chiamata.

“Goku…non dovresti insegnare ai ragazzi la nuova tecnica?!” domandò osservando l’amico.

L’uomo la guardò in volto notando immancabilmente il colore rosso dei suoi occhi “Goten e Trunks avevano fame…sono andati a mangiare qualcosa” spiegò avvicinandosi a lei.

Si fermò afferrando la cintura con entrambe le mani “Tu piuttosto…come ti senti?” le chiese preoccupato.

Bulma sorrise, mentre sentiva un nodo in gola stringersi “Sto benissimo” mentì voltandosi nuovamente verso lo scorcio di cielo davanti a sé.

L’amico fece un altro passo in avanti “Non si direbbe” ribatté sincero scrutando la schiena della donna.

Si strinse maggiormente nelle spalle “Secondo te come mi sento Goku?” chiuse gli occhi pronunciando quella semplice frase con evidente fatica avvalorata dalla voce tremolante con la quale la pronunciò.

“Ho…ho appena perso mio marito…come credi che sia?” continuò, mentre le lacrime ricominciarono lentamente a percorrere il suo candido viso.

L’uomo la guardò senza dire nulla.

Bulma s’inginocchiò improvvisamente a terra abbassando gli occhi nuovamente carichi di quella tristezza che tanto cercava di nascondere “Mi sento uno schifo…appena…appena poche ore fa stavamo discutendo per…” scosse la testa nel tentativo di ricordarsi il motivo dell’ultima lite “…non ricordo neanche…e ora…ora lui…non…c’è…più…” singhiozzò.

Goku fece un altro passo verso di lei, erano amici da una vita ormai, ma raramente l’aveva vista piangere.

Le appoggiò una mano sulla spalla “Se può consolarti, lui…lo ha fatto…per voi” spiegò dolcemente.

La donna sgranò gli occhi e si voltò incredula verso l’amico “Cosa stai dicendo?” gli chiese alzandosi e guardandolo fisso negli occhi “Cosa vuol dire?” insistette.

Goku la guardò serio “Majin-Bu non lo ha proprio sconfitto…Vegeta si è sacrificato per salvare voi” confessò conoscendo la versione raccontatagli da Piccolo.

Bulma abbassò il capo chiudendo gli occhi “Quello stupido…” mormorò tra sé.

Fece un passo in avanti fermandosi ad un soffio dall’amico, gli afferrò la maglia arancione ed appoggiò la testa sul suo torace “Se lo incontrerai nell’aldilà digli…che è uno stupido…” singhiozzo sentendosi decisamente meglio, per quel che poteva in una situazione del genere.

“Mamma” la chiamò il piccolo Trunks giunto anch’egli in cerca della madre.

Bulma si staccò dall’amico d’infanzia e si voltò verso il figlio “Trunks tesoro” lo chiamò con un sorriso.

Si avvicinò al bambino fino ad essere abbastanza vicino, si chinò di fronte a lui, e il piccolo Trunks non poté fare a meno di notare gli occhi rossi della madre.

Non aveva bisogno di molta fantasia per capire che aveva pianto, e nemmeno per capire il motivo che l’aveva spinta a farlo.

Bulma abbracciò il figlio, lo stinse forte a sé quasi avesse paura che anche lui potesse sparire da un secondo all’altro “Andrà tutto bene piccolo mio…andrà tutto bene” lo rassicurò parlando oltretutto a sé stessa.

“Non permetterò che quel mostro ti porterà via da me” gli sussurrò ancora trattenendo altre lacrime.

Trunks si lasciò andare all’abbraccio materno annuendo “Devo esserti sempre devoto” ricordò a sé, mentre le ultime parole del padre gli tornarono alla mente nitide e chiare.

Bulma si staccò osservando il bambino “Hai detto qualcosa?” gli chiese non avendo percepito la natura delle sue parole.

La figlio scosse la testa “Nulla mamma…non ho detto nulla” smentì pensando che suo padre non avrebbe mai accettato che quel discorso fosse in alcun modo diffuso.

*

Perfetto…ora si sentiva un vero schifo!

Perché accidenti a quella domanda non aveva riposto un dannatissimo “No”?

Perché aveva accettato di osservare cosa stesse succedendo sulla Terra…PERCHE’?!

“Qualcosa non va Vegeta?” gli chiese la vecchia sibilla.

L’uomo ringhiò “Fatti gli affari tuoi!” sbottò seccato dandole le spalle.

Baba osservò la schiena dal Saiyan “Vuoi ancora continuare a guardare?” gli chiese infine.

Silenzio… “Sì” rispose nuovamente a sorpresa.

Vegeta continuò ad osservare gli avvenimenti terrestri fino a quando la vecchia sibilla fu costretta a richiamare Goku nell’aldilà…poi fu il suo turno a tornare sul pianeta Terra…

*

FINE

*

*

Era da un po’ che ci pensavo, e finalmente sono riuscita a trovare un modo per metterla giù, spero non vi sia dispiaciuta…

  
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