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Autore: redbowtie    26/08/2012    4 recensioni
Semi spoiler 2x11!
"Non era più molto lucido quando girò le chiavi nella macchina e mise in moto. Non ebbe bisogno di pensare a dove andare, nella sua mente in quel momento c'era solo a un nome: Derek. "
oneshot 1296 p. | sterek | verde,
buona lettura.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Like I can’t even breathe.








"It's called hypervigilance, the persistent feeling of being under threat."

"Maybe it’s not just a feeling though, right, it’s… it’s like it’s a panic attack.
Y’know, like I can’t even breathe."





Era notte fonda quando Stiles si rigirava nel letto per la millesima volta, incapace di dormire in modo decente ormai da mesi.

La luce della luna entrava dalla finestra. Una luna alla quale mancavano ancora pochi giorni prima di completarsi, prima di tornare a splendere piena al centro del cielo.

Pochi giorni prima che Scott si trasformasse di nuovo, che sentisse il bisogno di uccidere qualcuno.

Provò ad immaginare che sensazione si provasse a trasformarsi in un lupo mannaro, ad essere forte, sicuro. Pensò a come dovesse essere non avere più paura, non dover costantemente cercare di tenere sotto controllo il battito del cuore troppo irregolare.

Poi pensò a Derek e alla sera in cui Scott si era trovato nella sua traiettoria. Cosa sarebbe successo se non fossero usciti di casa quella notte? Come sarebbe stata la sua vita se Derek non avesse mai morso il suo migliore amico?

Quando raggiunse la cucina non sapeva più chi incolpare per la confusione nella sua testa. Prese una bottiglia di liquore da uno scaffale dove li teneva suo padre e cominciò a vuotare un bicchiere dopo l'altro.

Non era più molto lucido quando girò le chiavi nella macchina e mise in moto. Non ebbe bisogno di pensare a dove andare, nella sua mente in quel momento c'era solo a un nome: Derek.

Una volta arrivato alla casa semidistrutta scese dalla macchina sbattendo lo sportello e facendo più rumore di quanto non dovesse.

Derek lo guardava da lontano, non avendo idea di cosa avesse in mente quell'idiota, ma percependo chiaramente l'odore di alcool che emanava.

« Hei-làà! Derek, dove sei? Non mi accogli a casa tua? E' così che si tratta un vecchio amico? »

Non ricevendo alcuna risposta il ragazzo si trascinò fin sull'entrata e cominciò a cantare a squarciagola, sperando di attirare così la sua attenzione.

« I threw a wish in the well don't ask me, I'll never tell I looked to you as it fell, and now you're in my way I'd trade my soul for a wish, pennies and dimes for a kiss»

« Ma porca – » Il più grande digrignò i denti mentre andava a raggiungere Stiles, pronto a prendelo a pugni e fargli passare la voglia di cantare.

« Cosa sei venuto a fare? »

« Sentivo la tua mancanza e ti sono venuto a trovare, semplice..»

Derek si fece più vicino, con aria minacciosa e stringendo un pugno chiuso nell'altra mano.

« Che cosa vuoi? » Scandì la parole più lentamente stavolta, cercando di capire se quel ragazzo fosse davvero stupido.

Stiles fissò lo sguardo nel vuoto, non sapendo per un momento cosa dire o fare. Tutti i pensieri che si affollavano nella sua mente prima di mettersi a letto si stavano riversando su di lui come acqua ghiacciata. Si sentì particolarmente solo, indifeso e stupido lì seduto nel pianerottolo senza sapere cosa fare.

« Voglio sapere come fai » Per la prima volta si mostrò per come era realmente: scosso, sopraffatto e spaventato.

« Se è il morso quello che desideri, prego, non mi costa nulla. Anche se mi sento in dovere di avvertirti, non credo sopravviverai... » Non era serio mentre pronunciava queste parole, e fu forse il suo tono di scherno ad innescare la molla che fece scattare l'altro.

« COME FAI A NON IMPAZZIRE? » Stiles respirava affannosamente adesso, come se un peso non gli permettesse di respirare correttamente. Si era alzato, e urlava come se non riuscisse più a trattenersi.

Lo sguardo di Derek si fece più serio, ma si limitò a fissarlo non sapendo bene che cosa dire, nonostante capisse benissimo cosa intendesse.

« E' una guerra continua! Un continuo correre, urlare, rischiare la pelle! Non dormo più da mesi, non ricordo neanche quand'è stata l'ultima volta che ho detto la verità a mio padre! Sono costretto ad incatenare il mio migliore amico ad ogni luna piena per evitare che mi sbrani. Lo stesso migliore amico che rischio di vedere morto un giorno sì e uno no, ad essere fortunati! Vivo con la paura costante che quale mostro mutante venga ad ucciderci! Niente di tutto ciò è normale, non è così che dovrebbe essere la vita di un adolescente, lo capisci questo?! »

« Sono felice per te che non sia tu a dover sfuggire ai cacciatori allora. »

« Ci sono dentro tanto quanto voi! Solo che io non ho gli artigli, niente zanne nè corse nei boschi ad ogni luna piena. Non posso difendermi, non posso difendere nessuno! Pensi sia divertente stare a guardare la gente morire? Voglio aiutare anch'io! Avanti, muoviti! » Teneva la maglietta alzata, scoprendo il punto in cui ricordava si trovasse la ferita di Scott, ma tremava ancora. Bastava poco a capire che erano parole dettate dalla paura mista ad un senso di impotenza.

« Torna a casa, Stiles. »

Derek voltò le spalle al ragazzo, pronto a sparire così come era apparso.

« Sapevo che non avresti capito, certo, il lupo grosso e cattivo, l'alpha, cosa vuoi che sia un po' di adrenalina per lui? Quattro lotte corpo a corpo e va tutto bene, tanto ci sei abituato, no? »

Nonostante non fosse ancora del tutto lucido Stiles si pentì immediatamente di aver parlato.

Derek lo fulminò con lo sguardo e a Stiles sembrò di vedere un accenno di canini scoperti mentre si avvicinava pericolosamente a lui e lo acchiappava per il bavero della maglietta per poi sbatterlo al muro.

« Ouch. Senti, non so– »

Derek lo tenne ben fermo contro il muro mentre avvicinava il proprio volto a quello del ragazzo, senza nessun accenno di volerlo lasciare andare.

Adesso il viso di Derek era a pochi centimetri dal suo, così vicino da poter sentire il respiro dell'altro sulla sua pelle. Stiles provò a distrarre lo sguardo, ma non riuscì a liberarsi dei suoi occhi, che lo tenenevano più ingabbiato di quanto non facesse il suo braccio, poggiato strettamente contro il suo petto.

« Pensi sia divertente vedere sterminata tutta la tua famiglia? Essere solo? Lottare per tenersi in vita ogni singolo momento della giornata? No, non sai di cosa stai parlando, non sai cosa voglia dire vivere come uno spettro, attaccarsi all'odio come unica risorsa! Vivere di rabbia, ora dopo ora, anno dopo anno. »

Improvvisamente Stiles sentì la sbornia andare via tutta in una volta, ricordava a stento cosa ci faceva lì, sentiva la testa scoppiare e il cuore battere più veloce del solito contro il suo petto.

E sicuramente Derek con tutti i suoi supersensi da lupo mannaro l'avrebbe avvertito.

Stiles maledisse le bottiglie di liquore di suo padre, la benzina che permetteva ancora al suo rottame di muoversi e sopratutto se stesso.

Derek lo guardò con uno sguardo diverso, incuriosito, poi lo lasciò andare di botto, facendolo precipitare per terra.

« Ouch. »

« Torna a casa. »

Stiles si rimise in piedi e si diresse verso la macchina senza avere il coraggio di guardarlo in faccia. A tutti i problemi di prima adesso si aggiungeva anche questo, ma che diavolo era andato a fare a casa sua? Mentre Stiles tornava a casa, combattendo con l'istinto di prendere una pala e sotterrarsi per risolvere tutti i suoi problemi, dentro casa Derek non capiva.

Non capiva quale fosse esattamente il problema di quel ragazzo e soprattutto non capiva perché gli aveva parlato di sé. Come era riuscito quel ragazzino iperattivo a tirargli fuori quelle parole sulla sua famiglia?

Dopo un'ora si stava ancora chiedendo perché non riuscisse a togliersi dalla testa quello che era appena successo, ma decise di lasciare perdere, c'era qualcosa di più urgente da fare. Se voleva togliersi dalla testa Stiles, avrebbe dovuto prima eliminare il suo odore da casa sua.

Fu una notte particolarmente lunga per Derek.






nda: buongiorno/sera/notte a tutti e grazie per aver letto questo piccolo sfogo.
Già. Perché è questo quello che succede quando si hanno troppi Sterek feelings (e nessuna capacità di esprimerli propiamente).
Ma va bene! E' la prima fanfiction che pubblico dopo circa un anno di blocco, spero non sia troppo atroce.
Fatemi sapere! (:


redbowtie

   
 
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