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Autore: Aliens    26/08/2012    2 recensioni
Anno 2090, nel mondo resuscita l'incubo nero del nazismo. Il nuovo Reich, il Quarto, ha tutte le caratteristiche per non affondare come il primo.
Ed è in questo Quarto e Sanguinario Reich che la storia inizia, lontano dai cicli e dai Dejà-vù.
La storia dei rimorsi che si bagnano nel rosso cupo del sangue, la storia di un odio così profondo da sprofondare nella passione sfrenata, nel malinconico strugimento che due nemici provano quando qualche sadico li ha fatti incontrare. La storia di due Titani che collidono inevitabilmente.
I due titani sono Alexis Marie Goldman, figlia di un ufficiale SS senza scrupoli che odia il Reich, e Tom Kaulitz, dispotico Raichführer arrivato da Auschwitz. E sono loro le vittime del gioco più pericoloso del mondo: L'Amore
«Non è mai stato nel mio carattere cercare le cose facili, Bloody Mary» le confessò «E così ho deciso di giocare con te»
«Hai intenzione di ricattarmi, Herr Kommandant?» chiese lei «O hai intenzione di perdere?»
«Se ci fosse la provabilità che succedesse, Fräulein, non comincerei affatto» le disse con dolcezza «Ma è bello illudere l’avversario».
Genere: Commedia, Erotico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU, Lemon, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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PROLOGO

Maria Schneider

 

 

La storia si ripete continuamente.

È un ciclo che solo la fine del mondo potrà cessare.

Un circolo vizioso fatto di guerre, alleanze e tiranni…

Un circolo in cui la pace non è mai esistita, la cui utopia ha accecato tanti.

Siamo nel duemilanovanta e dopo la grande crisi iniziata nel lontano duemilasessanta con l’evidente indebolimento delle grandi potenze europee e mondiali, un uomo, Richard Bouer, esponente della Estrema Destra Tedesca prende in mano le redini di un paese che si vede abbandonato dal suo precedente Cancelliere.

Per alcuni, più acuti degli altri, il dejà-vù è lampante quanto inquietante.

Richard salì al potere nel Gennaio del duemilasessantadue fondando un nuovo partito. Un partito il cui nome fece gelare l’intera popolazione mondiale.

Neuer Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei più comunemente detto Partito Neonazista o NNSDAP.

Il solo nome dava un brutto presagio a chi, arrivato alle urne quel freddo dicembre, firmava la sua condanna a morte spinto dalla forte propaganda.

Una condanna che si era palesata con l’avvento delle nuove forze della Schutzstaffel (SS) –che avrebbero fatto impallidire persino Himmler- e l’abolizione della normale Polizia a favore della nuova e temutissima Gestapo al diretto servizio della SS. L’introduzione di questi due fantasmi neri dal passato aveva fatto capire a tutti che il nuovo Cancelliere aveva intenzione di terminare ciò che era stato bruscamente interrotto dagli Alleati nel millenovecentoquarantacinque.

Nel novembre duemilasessantatre Bauer aveva invaso parte dei paesi Europei raccogliendo una vittoria dopo l’altra instituendo, senza grandi indugi, l’antico Reich decaduto dandogli di nuovo lustro.

Quarto Reich, il più longevo, il più potente, il più spietato.

Bouer puntava alla perfezione, all’esaltazione completa dei superlativi che lo comparavano al suo Maestro defunto ancor prima che nascesse.

Ed è in questo Quarto e Sanguinario Reich che la storia inizia, lontano dai cicli e dai Dejà-vù.

La storia dei rimorsi che si bagnano nel rosso cupo del sangue, la storia di un odio così profondo da sprofondare nella passione sfrenata, nel malinconisco strugimento che due nemici provano quando qualche sadico li ha fatto incontrare. La storia di due Titani che collidono inevitabilmente.

 

 

***

 

 

 

 

L’uniforme era quasi un biglietto da visita nel Reich, specialmente se era quella di un Ufficiale SS.

Ancora di più se le mostrine sul colletto dimostravano a tutti che eri lo Standartenführer1 di un reggimento SS.

Le mostrine nere e argento parlavano da sole: intoccabile.

Fu quello il motivo per cui Halbert Lang richiamava su di sé timore e, soprattutto, silenzio mentre varcava la porta del Ritz Hotel di Berlino.

Il passo sicuro di chi sa di essere in alto –non in alto come vorrebbe ma abbastanza in alto da essere temuto da qualcuno di potente- e dell’uomo che sa di dirigersi verso il piacere dei sensi.

Halbert Lang era entrato per il semplice motivo di essere stato invitato da una delle donne più belle che avesse mai visto a Berlino.

Con passo marziale si avviò verso la Reception.

La donna –una polacca- vestita elegantemente, alzò lo sguardo verso di lui scattando sull’attenti, come presa da una scossa elettrica. Halbert non la guardò nemmeno mentre quella, occhi bassi, mormorava un servile «Posso esserle utile?»

Helbert annuì con cipiglio duro «Sì» assentì brusco «Vorrei sapere dove soggiorna la Signorina…» infilò le mani in una delle tasche della divisa estraendone un bigliettino stropicciato.

Lo aprì tra le mani e lesse il nome scritto in un’elegante e rotonda scrittura da donna.

 

Maria Schneider

Rotz Hotel, 23:00

 

Ripiegò il foglietto e se lo infilò nella tasca «Maria Schneider, la signorina Maria Schneider» disse infine.

La polacca annuì e premette qualche tasto sul computer guardando lo schermo con interesse.

Sorrise quando trovò quello che cercava «Sì, è alla 483, la devo annunciare alla signorina?» chiese la donna con zelo.

Helbert scosse la testa e si congedò girandosi verso l’ascensore.

Non sapeva che quella sarebbe stata la sua ultima notte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 Standartenführer: Grado SS che sta ad indicare il Comandante di Reggimento.


   
 
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