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Autore: Com Amely Mason    26/08/2012    0 recensioni
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO DELL'AUTORE:

 

Buonasera, gentili lettori e lettrici. Come storia è un po' delirante, quindi per non tediarvi troppo a lungo, magari sarà una OneShot. Magari. Per capirla dovete immergervi completamente nei sentimenti. Forse, nella serie di coordinate a metà testo troverete richiami a canzoni, film, poesie. Sono stati appositamente abbinati per creare un senso di frastagliato. La vita non è una  semplice poesia, è un infantile decoupage di ritagli. Enjoy your reading.

 

 

Erano in piedi, l'uno di fronte all'altra. Erano vestiti a diversi strati, perché fuori faceva freddo, poiché l'estate non arrivava a ghermire le pendici di quello spettacolare ghiacciaio.  Lui chiuse gli occhi. Non che ce ne sarebbe stato bisogno, non avrebbe comunque avuto bisogno di quegli occhi a cui il cellophane non era mai stato tolto. Quegli occhi che gli davano un aria di candore, oltre i suoi tratti scuri e la sua pelle schiarita. Lei lo guardò, assorta nei dubbi. Piano piano, quasi non fossero loro, cominciarono a spogliarsi. Sapeva, lui, di non dovere dimostrare fretta, o tutto le splendido apparato che la sua mancanza gli donava sarebbe miserevolmente crollato su se stesso. Lei.... lei. Ogni vestito che le passava tra le dita rievocava un episodio della sua vita. Tanti i vestiti, tanti gli episodi, rifletté  tristemente più tardi. Lasciare casa, perdere il faro, trovarsi in un altro mondo, essere attaccati alle spalle, cadere in mano ai briganti, veder arrivare il principe azzurro, vedere il bello trasformato nella bestia, andare via quando i piedi chiedono dove, ricominciare una nuova vita, cadere nella stessa trappola, essere liberati dagli angeli, rialzarsi ammaccati ma non distrutti, tornare a camminare con le proprie gambe, costruirsi sulle proprie forze, imparare dagli errori...

dovevano essere vestiti ben pesanti, perché si riscosse in tempo.

Occhio non vede, cuore non duole. Il sorriso un po' troppo aperto sotto quegli occhi che sembravano poter vedere solo gli angeli. Lei tornò in se stessa. Cosa andava cercando? Cosa l'aveva portata lì? Non avrebbe avuto alcun senso tuttavia. Raccolse gli abiti che si erano accasciati a terra come delusi di ciò in cui credevano,e li strinse forte al petto, mentre le lacrime cominciavano a sgorgare macchiando la maglietta stampata. Quelli che soffrono davvero non lo dicono mai, e nemmeno un cieco, che dicono affini gli altri sensi trovandosi in mancanza di uno, può sentire qualcosa che nemmeno le altre persone sentono. Non se non ha un cuore puro.

Aprì la porta finestra e lasciò cadere il giubbotto dal balconcino. Il rumore le fece sobbalzare dalla posizione in cui era rimasto, e sul suo volto si disegnò una smorfia rabbiosa. Scavalcò il parapetto in legno e lei, che soffriva di vertigini, si buttò. I polsi le schioccarono riassorbendo il colpo della breve caduta. Quando rialzò lo sguardo, trovò la giacca sospesa davanti ai suoi occhi, accanto ad una mano guantata che le porgeva aiuto. Si trovò dinanzi un sorriso disarmante del colore delle tempeste. Lei, fu colpita come da un fulmine. Come dopo una lunga equazione, aveva rianalizzato la sua intera esistenza per trovare poi, infine, quasi per caso, la soluzione. Forse la meno probabile, ma la più ovvio. Chi garantiva novità se non chi non aveva passato.

Sentì il parapetto scricchiolare. Lui, cercava qualcosa che spesso nemmeno gli occhi che vedono possono cogliere.

 

 

  
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