PROMETEO
Non cresce erba sulle cime del Caucaso: solo un’incessante cascata di roccia, dovunque mi giri.
La noia rode più di qualsiasi altra violenza che possano infliggere a vivente.
Gli dei hanno grande fantasia nel punire.
Ma l’infliggere questo a me, che come in volo precedevo tutti nel pensiero, infliggermi la visione di un paesaggio eternamente senza vita è il degno capolavoro degli dei.
Osai compiere il gesto più estremo, e ora sono incatenato e immobile. Perché osai portare il sapere agli uomini, e di elevarli a dei.
Illuminare i miseri e trascinarli via dalla loro pena è il peccato più empio che si possa compiere, e Prometeo sconta così il suo amore per l’uomo.
L’oscurità muore e l’alba illumina i monti. Un’aquila appare all’orizzonte: inizia un nuovo giorno.