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Autore: Eleanor_Devil    26/08/2012    3 recensioni
Sulfus, un adolescente, cade sul fiume durante una gita in barca con i suoi amici. Una ragazza strana e misteriosa lo salva. Non sapendo chi lei è, Sulfus la chiama di Ninfa della Cascata...ma chi è lei veramente? Perchè non parla e fugge ogni volta che lo vede?
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kabalé, Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La Ninfa della Cascata
 
Capitolo 17 – Faccia a Faccia com le Paure del Passato
 
“Non ci posso credere!” esclamò Sulfus, lanciando una rivista contro il tavolo del salotto, dove molti altri si trovavano. Si alzò dal divano e andò avanti e indietro nella stanza, cercando di calmarsi, era stanco di tutto questo...”Io dovevo processare tutti loro!”
 
“Sulfus calmati, per favore” disse Seraph vedendo lo stato di nervi in cui suo figlio era. Erano tutti riuniti nel salotto, era la mattina dopo il ballo di Anno Nuovo che era accaduto sulla casa del presidente e diciamo che la mattina per i Zolfanello non ha cominciato della migliore manera, almeno per Sulfus...
 
“Come vuoi che mi calmi, mamma?” disse il ragazzo “Come vuoi che io mi calmi quando queste persone scrivono e pubblicano tutti queste bugie e barbarie su Raf?!” afferrò una delle riviste “ ‘Falsa ragazza finge di essere la figlia scomparsa degli Eryn e ingana la famiglia Zolfanello per avere accesso alla loro fortuna’ ?! Come vuoi che mi calmi dopo aver letto questo!” lanciò di nuovo la rivista sul tavolo.
 
“E non credi che è questo che vogliono? Farti impazzire? Per te cercare di processarli, di fare un scandalo che poi andrà a finere sulle altre riviste?” disse Edan
 
“Tuo padre ha ragione, devi calmarti” affermò Seraph, ma il ragazzo semplicemente non riusciva a farlo, anche se sapeva benissimo che i suoi genitori avevano ragione...era quello che i papparazzi volevano, per lui cercare di processarli, per lui fare un scandalo, queste rivisti vivevano per questo, per gli scandali sulla vita delle famiglie più ricche e la sua famiglia da anni che era tormentata con questa situazione, bugie e più bugie...era stato per questo motivo, per causa di queste riviste che Sulfus aveva mantenuto il suo rapporto con Kabalè anche se non l’amava più...solo voleva che la sua famiglia avesse un po’ di pace...
 
Il ragazzo sospirò e si lasciò cadere sul divano, mettendo le mani sul viso, ma poi senti due mani sulle sue spalle, si voltò e guardò in faccia Raf che gli sorriva come se stesse cercando di calmarlo. Lui sospirò e afferrò entrambi le sue mani.
 
“Mi dispiace davvero per quello che sta succedendo...” lei scosse la testa e continuò a sorridere, come se stesse dicendo che non era colpa sua “Ma ancora non so come sono riusciti ad avere accesso alla zona del balcone...”
 
“Sulfus non pensarci adesso, è inutile per te ti torturare con questo. Quello che tu devi fare è ignorare quei bastardi and vivere la tua vita normale” il ragazzo sospirò e annuì, ancora con mano su quella di Raf, entrambi si alzarano dal divano e uscirano da casa. Perché Raf aveva ricordato cose quando camminava su luoghi o faceva cose che aveva fatto nel passato, Sulfus aveva deciso che continuarebbe ad usare questo metodo.
 
I due di loro arrivarano a una radura, non c’era niente più che alcune alberi senza foglie e neve “Era qui” mormorò Sulfus, mettendo un braccio intorno alla vita di Raf, tirandola un po’ su di sé, tuttavia lei non aveva capito quello che lui voleva dire.
 
“La tua casa era qui” continuò, camminò un po’ più avanti dov’erano alcune rovine coperte di vegetazione “Dopo l’incendio, questo è quello che rimasto della tua casa...” Raf fissò il luogo in cui le rovine erano, Sulfus camminò verso un lato delle rovine, c’era un piccola collina che portava a un fiume “E qui è dove ti ho visto per l’ultima volta, siamo scappati da lì” disse mentre indicava un buco su una delle pareti delle rovine. La ragazza dai capelli biondi fissò i luoghi che gli erano appena stati mostrati...ma era tutto molto confuso per lei...molti flash apparvano e scomparvano nella sua testa, una dopo l’altra, e a differenza di ciò che è accaduto nel giorno precedente, lei non riusci a vedere niente che la sua mente li mostrava...la ragazza poi mise le mani sulla testa e chiude gli occhi.
 
Sulfus notò l’afflizione in cui la sua ragazza era e mettendo le sue mani sulle spalle, cerco di capire che cosa stava succedendo “Raf? Raf, che c’é?”
 
A differenza delle altre volte in cui riusciva a calmarsi, questa volta non fu così. La ragazza si liberò della stretta del ragazzo e scappò via, correndo sulla radura, ancora con le mani sulla testa. Sulfus, non appena si riprendi dalla sorpresa, corri verso di lei. Ma Raf ormai era già lontana e fini perdendola di vista.
 
~*.*~*.*~
 
Raf continuò a correre nella radura, non vedeva dove stava andando. Fini inciampiando su una piccola roccia che era nascosta tra la coltre bianca, cadde e rotolò un po’. Aprì gli occhi ma rimane nel stesso posto che era, cercando di riprendere il fianto.
 
In quel momento un’ombra la coprì, pensando che fosse Sulfus, la ragazza alzò lo sguardo e scoprì quanto si era sbagliata...
 
~*.*~*.* ~
 
Sulfus arriva al mezzo della radura dove credeva di aver visto la sua amata andare, anche lui cercando di riprendere il fianto, ma non si fermò di guardare intorno, cercando di vedere Raf ma non vedi nessuno segno di lei. Ma poi qualcosa attirò la sua atenzione, qualcosa che brillava nel mezzo della coltre bianca. Il ragazzo non esitò ad avvicinarsi e quando lo fece, vide il piccolo carillon d’oro. Già, l’aveva restituito a Raf pocho prima di lei lasciare l’ospedale e perché la cadena si era rotta dall’ultima volta che la ragazza l’aveva usato, Sulfus aveva sostituto con una nuova cadena.
 
Ma era di nuovo qui, sepolto nella neve, perso e lontano dalla sua proprietaria...il ragazzo dai capelli scuri afferrò l’oggetto e si guardò attorno di nuovo...vide allora traccie, di due scarpe diversi e sembrava che stavano andando verso la città...Sulfus aggrottò la fronte...aveva una brutta sensazione...
 
~*.*~*.*~
 
“Sai, è un vantaggio per me il fatto che non puoi parlare ragazzina” disse la voce di un uomo mentre lui trascinava la povera e spaventata Raf “Così nessuno ti potrà sentire urlare e rende le cose più facile per me” la giovane ragazza cercò di liberarsi dalla stretta di suo rapitore ma lui la teni più forte, lei non sapeva dove la stava prendendo, ma subito capi quando entrano sulla porta posteriore di una vecchia stalla.
 
L’uomo era nessuno altro che Edwin Rosso...Raf doveva ammettere che lo sguardo che lui le dava, le faceva paura e la faceva anche pensare ancora di più a quello stava per farla...il colore indaco degli occhi dell’uomo fissavano la bionda con odio e disprezzo.
 
Raf si alzò il più veloce che poteva dal pavimento e cercò di correre fuori dalla stalla o almeno di fare qualcuno vederla e venire ad aiutarla. Ma Edwin subito l’afferrò per i capelli e la costringe a tornare indietro “Non pensi che mi scapperai, non questa volta, non di nuovo” l’afferrò per entrambe le braccie con forza “Hai già interferito abbastanze volte nei miei piani, ragazzina. Dovevi aver morto in quella notte, dovevi aver morto in quell’incendio insieme ai tuoi genitori!” la gettò a terra
 
Si inginocchiò davanti a lei e con una mano prendi il viso “Sai...ti dirò i miei piani...dopo tutto morirai qui e ora, quindi non c’è un problema. Fin dall’inizio che avevo in mente di mettere mia figlia insieme a Sulfus Zolfanello, ero rovinato e la fortuna dei Zolfanello era l’unica cosa che poteva aiutarmi ad uscire dal buco che mi era messo ma prima dovevo avvicinarmi a loro...avevo tutto pianificato quando la tua famiglia è apparsa in città e guarda chi l’avrebbe mai detto, tuo padre era il migliore amico di Edan Zolfanello. Voi siete diventati un grande ostacolo per me e molto di più quando ho visto come tu e Sulfus erano vicini l’uno all’altro, così sarebbe molto difficile di fare la mia Kabalè avvicinarsi a lui...e così ho creato un piano...”
 
Raf spalancò gli occhi “E’vero, sono io il responsabile per l’incedio che ha ucciso i tuoi genitori 11 anni fa! Era tutto pianificato, solo ho avuto bisogno di entrare in casa vostra attraverso una finestra e impostare fuoco sulle tende, presto il fuoco si sarebbe spandito per tutta la casa. Ho scoperto che gli Eryn avevano un passaggio segreto e sapevo che salvare tu e Sulfus sarebbe la priorità dei tuoi genitori, così ho aspettato e quando vi ho visto uscire, appena visto che Sulfus era lontano dalla casa, kaboom...ho fatto esplodere la casa, una esplosione in cui tu eri nel mezzo. To ho visto sdraiata sul pavimento e senza muoverti, così ho pensato che eri morta...poi solo dovevo fare in modo che Kabalè si avvicinasse a Sulfus...ma mia moglie ha scoperto che io ero stato la causa della morte degli Eryn e così ho dovuto eliminarla, ho fatto tutto per sembrare in incidente...anni dopo mia figlia e Sulfus hanno assumito il loro rapporto, tutto stava andando come aveva previsto...ma mentre gli anni passavano, ho cominciato a notare che Sulfus stava più lontano e perdeva i suoi sentimenti per mia figlia e presto l’avrebbe lasciata, così ho agito e ho spandito la voce che Sulfus aveva intenzione di sposare presto mia figlia, sapevo che lui farebbe tutto per mantenere il nome della famiglia e così ha mantenuto il suo rapporto con lei.”
 
Con l’altra mano, afferrò di nuovo i capelli della ragazza, causando un enorme dolore attravesare il corpo della ragazza “Ma poi hai apparso tu e hai rovinato tutto, di nuovo! Hai fatto Sulfus innamorarsi di te e così lui ha lasciato mia figlia, il mio piano era rovinato! Ho cercato di accusarti di aver rubato la collana della mia defunta moglie, inviando ad un uomo per entrare nella tua stanza e metterlo fra le tue cose, ma ancora non so come ha fatto la polizia a trovare le prove che eri inocente” Raf spalancò gli occhi di nuovo...ma allora Edwin non sapeva che era stata sua figlia a mostrare le prove che mostrava che lei era inocente “Di nuovo eri nel mio cammino e sono arrivato al limite, come si dice: “Se vuoi una cosa ben fatta, allora devi esseri tu a farlo” la tua fine è arrivata ragazzina, adesso dormirai con gli angeli”
 
Raf mordi la mano che afferrava il suo viso e cercò di attacare l’uomo, graffiando il suo viso, lui urlò dal dolore ma poi spinge la ragazza che colpì la testa su uno dei pilastri di legno dalla stalla, la ragazza cadde sul pavimento priva di sensi. Edwin la fissò con odio e prendi dalla sua tasca delle manette, si inginocchiò di nuovo, afferrò la mano della ragazza e la prendi con le manette sul pilastro “Non uscirai mai da qua...”
 
Poi spandi delle benzina sul pavimento della stalla...una volta fatto, di diresse verso l’uscita e accendendo un accendino, lo gettò a terra...no ci volle molto tempo fino a quando la stella era piena di fiamme...Edwin chiude le porte della stalla e scompare dallo scenario...
 
~*.*~*.*~
 
Sulfus aveva seguito le traccie che aveva visto nel bosco e quelli l’avevano guidato verso la città...ma dove troveria Raf nel mezzo di tutte queste persone...non aveva altra scelta che chiedere alle persone se l’avevano vista. Ad ogni persona che chiedeva il ragazzo cercava di discrevere Raf il meglio che poteva, anche se tutte le risposte erano sempre le stesse: non l’ho vista.
 
Il ragazzo cominciava a disperare e fu allora che vide la nube nera di fumo che si alzava in aria e l’odore a qualcosa che brucciava. Improvvisamente senti qualcuno tirando un po’ la sua camicia e guardò giù, vedendo un bambino “Signore stai cercando una ragazza dai capelli biondi e gli occhi azzurri? Una ragazza che è sempre con voi?”
 
Sulfus sentì un’onda di sollievo nel suo corpo “Sì, è vero, l’hai vista o sai dov’è?”
 
“Si l’ho vista ma devi venire con me” il bambino afferrò la mano di Sulfus e i due corsono verso il luogo dove il bambino diceva che aveva visto Raf. Non ci volle molto tempo ad arrivare alla stalla in fiamme...”Lei è lì, ho visto un uomo portandola lì e quando sono andato a chiedere aiuto, la stalla era già in fiamme”
 
Sulfus spalancò gli occhi mentre fissava le fiamme “No...” mormorò, era completamente paralizzato! Voleva andare dentro quella stalla e salvare la sua amata ma qualcosa non li permetteva, il suo corpo non rispondeva più alle ordine della sua mente...pensava di aver superato la paura del fuoco, ma dopo tutto si era sbagliato...
 
“Sulfus!” senti qualcuno che lo chiamava, il ragazzo si voltò e si trovò faccia a faccia con Kabalè che correva nella sua direzione
 
“Kabalè...?”
 
“Ho visto le fiamme e sono venuta a vedere che cosa stava succedendo...che ci fai qui?” chiede la ragazza
 
“Io...Raf...lei...”
 
“Raf? Che c’è di malo?”
 
“Lei...è dentro la stalla”
 
Kabalè spalancò gli occhi color ambra appena senti questo, fissò la stalla dove molte persone gettavano secchi d’aqua per cercare di eliminare le fiamme ma invano, le fiamme erano troppo forti. Poi Sulfus sembrò uscire dalla sua trance e un’ sguardo determinato sostitui quello di paura...
 
“Vado a prenderla...” mormorò
 
“Cosa?! Sei matto?!” urlò Kabalè
 
“Forse sí...ma non posso lasciarla lì...”
 
“I pompieri stanno arrivando, sicuramente riusciranno a salvarla!”
 
“Tu non capisci!” urlò lui, sorprendendo la ragazza “Devo farlo! Devo salvarla! 11 anni fa l’ho lasciata scappare tra le mie dita, non ho potuto salvarla! Non posso permettere che accada di nuovo!”
 
“Eri solo un bambino Sulfus, non potevi fare niente!”
 
“Esatto, ero un bambino ma ormai non lo sono e farò questo!” improvvisamente afferrò uno dei secchi e invece di buttare l’acqua nelle fiamme, la lasciò cadere su se stesso, sapeva che la probabilità di si bruciare mentre era bagnato erano più bassi, si tolse la giacca e corre verso le fiamme, entrando do dove prima c’erano le porte della stalla.
 
Le persone non volevano crederci a quello che stava accadendo “Ma che cosa sta faccendo?!” “E’ matto!” “Morirà!” “Non riuscirà mai ad uscire da lì!” dicevano loro...
 
~*.*~*.*~
 
Raf aprì gli occhi ma a malapena riusciva a vedere niente o respirare bene, si guardò intorno e vide con orrore le fiamme che la circondavano, i suoi occhi colore del mare si spalancarano con la paura, shock e terrore. La paura del fuoco la stava torturando di nuovo e ormai l’aveva paralizzato...poi si accorse delle manette che la prendevano contro il pilastro, e allora capi che non c’era via d’uscita...
 
Si tirava indietro ogni volta che le fiamme si avvicinavano a lei, sempre di più...
 
“Raf!” senti qualcuno chiamandola, mom riusciva a capire chi...”Raf!!”
 
Sulfus...?’ pensò la ragazza appena riconosci la voce del suo amato...’Che ci fai qui...?’
 
‘È venuto a salvarti, ormai dovresti sapere che non rinunciarà mai su di te’disse una voce, una voce che Raf non riusci a riconoscere
 
‘Chi sei...?’
 
‘Sono io, lo Spirito del Lago, ma in questo momento devi trovare la forza e il coraggio di aiutarlo a trovarti’
 
‘Ma io non posso...non posso parlare...’
 
‘Certo che puoi, devi solo trovare il coraggio di affrontare la paura. Ricorda che è stata la paura a toglierti la voce, sarà anche la paura che ti la darà...’
 
‘Ma io non posso farlo...’
 
‘Certo che puoi! Ma devi farlo ora prima che sia troppo tardi!’
 
‘Io...’
 
‘ORA!’
 
Improvvisamente la bocca della ragazza si aprì e...”SULFUUUUSSSSS!!!!” urlò con tutte le sue forze in modo che il suo amato la sentisse...
 
~*.*~*.*~
 
”SULFUUUUSSSSS!!!!” il ragazzo dai capelli scuri senti la sua voce che lo chiamava e capì subito dov’era, mettendo le braccie davanti al viso, Sulfus attraversò le fiamme, aprendo cammino per trovare la sua amata...
 
“Raf!” esclamò, correndo verso di lei
 
“Sulfus...” mormorò mentre le lacrime cominciarano a correre nel suo viso, il ragazzo spalancò gli occhi appena la sentì parlare
 
“S-Stai parlando...”
 
(Per questa scena mi sono inspirata su una musica di fondo e vi consiglio di ascoltarla, apparttiene al film del Re Leone: To Die For, ma ascoltate solo la parte che comincia nelle 2:17)
 
Lei annuì “Sí...ma non importa...ora devi uscire da qua”
 
“Io non vado senza di te!” esclamò
 
“Devi farlo, non c’e modo per me di scappare!” disse, rivolgendosi verso le manette che la prendevano...ma Sulfus non di diede per vinto e cercò di rompere il ferro delle manette, ma invano, non riusciva a farlo! “Non serve niente!” esclamò Raf, le fiamme si avvicinarano alla coppia...
 
“Io non vado senza di te” ripeté il ragazzo, mettendo le sue mani sul volto della amata, cercando di asciugare le lacrime che ancora correvano “Siamo sulla stessa barca...ti ho perso una volta, non ti perderò di nuovo...”
 
“Ma non c’è modo di scappare...non c’è modo di io scappare, ma tu puoi, salva te stesso mentre è ancora possibile!” entrambi tossirano a causa del fumo e poi un pilastro cadi dietro di loro, avvicinando più le fiamme
 
“No...io non ti lascio qui...se questa è la fine...allora andremo insieme...” disse Sulfus, accettando la dolorsa verità ma senza nemmeno pensare di lasciare il suo amore da sola...le sue labbra si uniscono su quelle della ragazza in un bacio disperato...poi si abbracciarano e attendono che arrivasse la fine...
 
Tutto per loro diventò buio fino a quando non potevano sentire o vedere qualsiasi cosa...
 
~*.*~*.*~
 
Luce...una luce bianca era quello che i suoi vedevano...ma ancora vedeva tutto sfocato...dov’era? Cos’era successo...? Ah giusto...l’incendio...le fiamme...e senza via d’uscita...ma poi vide due ombre che apparavano sopra di lui, sembravano che stavano mormorando qualcosa ma non riusciva a capire molto bene...
 
“Si sta svegliando, finalmente” disse uno di loro
 
“Sono così sollevata” disse l’altro
 
“Sulfus ci senti?” parlò la prima ombra
 
“Mamma...?” mormorò il ragazzo, ancora mezzo confuso...
 
“Si tesoro, sono io” sentì una mano sul viso
 
“Dove sono...?” chiese mentre la sua visione cominciava a migliorare, solo ora si rese conto che si trovava in una stanza d’ospedale, circondato dalla sua famiglia e Kabalè...”Che cosa è sucesso...?”
 
“Non ti ricordi di niente?”
“Mi ricordo...vagamente...la stalla in fiamme...sono entrato e...”
 
“E non hai mai uscito...” completò Kabalè
 
“Raf...dove...dov’è? Lei sta bene?” chiede il ragazzo quando si rese conto che il suo amore non c’era
 
“Calmati Sulfus” disse il padre
 
“Solo voglio che mi dicano dov’è e se sta bene!” disse il ragazzo
 
“Calmati tesoro, lei sta bene” assicurò la madre “Lei è sulla stanza accanto”
 
“E’stato un vero miracolo, quando i pompieri sono arrivati la stalla era ormai piena di fiamme, non c’era modo per voi due sopravvivere, una volta che hanno eliminato le fiamme, sono andati lì dentro e voi erano bene, oltre alcune bruccie ma stavi bene” disse Kabalè, dopo aver sentito questo nemmeno Sulfus riusciva a capire com’era possible che loro due avevano sopravissuto...
 
“Io...io voglio vederla” mormorò il ragazzo
 
“Sulfus, meglio farti vedere dal medico prima” disse Edan
 
“Voglio vederla adesso...” insistiò il ragazzo, la madre annuì e con l’aiuto di lei e Kabalè, le due portarano sulla stanza accanto, dove gli era stato detto che Raf si trovava. Non appena la porta si aprì, Sulfus vide la sua amata ormai sveglia e chi quando sentì la porta aprirse, alzò la testa, un sorriso illuminò il suo viso quando vide il ragazzo davanti a lei.
 
Sulfus, non appena la vide, trovò le forze e liberandosi dalle braccie di sua madre e ex-ragazza, corsi verso di Raf, entrambi si abbraccirano, più felice che mai dopo aver visto entrambi erano sani e salvi...
 
“Stai bene...” mormorò il ragazzo
 
“Sto bene” rispose la ragazza, sorprendendo il ragazzo, chi a malapena si ricordava che lei aveva recuperato la sua voce
 
“Ancora non riesco a credere che puoi parlare”
 
“Il medico ha detto che è raro ma che alcune persone sono in grado di recuperare le loro voci” spiegò Seraph, Kabalè di diresse verso di loro e mise una mano su quella di Raf
 
“Raf...voglio scusarmi...per tutto...che mio padre ti ha fatto...e te e la tua famiglia...” disse Kabalè in tono sofferente...
 
“Tuo padre...?” mormorò Sulfus, guardando entrambi che annuirano
 
“Dopo che voi sono stati trattati...i medici hanno visto che lei aveva qualcosa sulle unghie, sembrava pelle e perché quel bambino aveva detto che ha visto una persona a portarla dentro la stalla e poi uscire, la polizia pensò che fossi la stessa persona che ha causato l’incendio nella stalla...quando i resultati sono arrivati...beh...la pelle era di mio padre, è stato mio padre ha causare il fuoco nella stalla e che vi ha quasi ucciso...poi Raf si svegliò e disse alla polizia tutto quello che sapeva...che era stato lui a causare l’incendio di 11 anni fa e anche...quello che ha ucciso mia madre...perché...lei aveva scoperto i suoi piani...” lacrime correvano sul viso della ragazza
 
“Kabalè...mi dispiace davvero...” momorò Sulfus, mettendo una mano su quella della ragazza
 
“Non importa...ciò che è fatto è fatto e ormai sta avendo quello che merita...non lo considero più mio padre, non lo considere niente...solo spero che marcisce in prigione per sempre...” mormorò la ragazza, guardò la coppia e sforzò di sorridere “Spero solo che voi due saranno felici...vi lo meriti dopo tutto quello che è accaduto...”
 
“Anche tu meriti di essere felice, Kabalè...sei una brava ragazza, troverai qualcuno che ti ami” disse Raf, la ragazza annuì prima di usciere della stanza, lasciando sola la coppia
 
“Raf...” comincio Sulfus “Che cosa ci ha salvati...? Non avevamo via d’uscita...”
 
“E’stato lo spirito del lago...” mormorò la ragazza, lui spalancò gli occhi
 
“Lei?”
 
Raf annuì “Ha...ha detto che il nostro amore era puro e un’amore come il nostro non si trova così facilmente...quindi deve essere conservato...e così creò una barrera protettiva intorno a noi e ci ha protetto dalle fiamme...”
 
“C-Capisco...”
 
“Sulfus...”
 
“Si?”
 
“Mi ricordo...mi ricordo di tutto...quello che è sucesso 11 anni fa dopo l’incendio...”
 
“T-Ti ricordi? E...che cosa è sucesso...?”
“Dopo l’esplosione, sono stata portata dal fiume...in un posto dove nessuno riusciva a vedermi, avevo colpito la mia testa su una roccia e ho svenuto. Quando mi sono svegliata di nuovo, non ricordavo nulla e non era nello stesso posto, ero sdraiata contro qualcosa di morbido e peloso, ho guardato e ho visto la femminile Alfa che mi copriva con la sua coda così non avrebbe freddo e il corpo faceva da cuscino, ho avuto paura e mi ho allontanato da lei ma poi vide gli altri. Ho cercato di urlare ma non ho potuto...poi lo spirito apparve e mi disse solo che ero al sicuro, ma dovevo sopportare il mio mutismo, lei non mi ha mai detto la causa...ma ora capisco perché...il trauma di vedere i miei genitori morire in quel’incendio...è stato sufficiente per togliermi la voce...e così ho passato la mia vita con i lupi, fino al giorno in cui stavo camminando sulla foresta e ho visto la tua barca. Poi ti ho visto cadere in acqua e scompare...e era come se il mio cuore mi diceva che tu eri importante e che dovevo salvarti...così mi sono buttata nella acqua e ti ho portato in superficie, ma la barca era già lontana, così ti ho preso su quell posto dove ti sei svegliato...”
 
“Wow...incredibile...” mormorò Sulfus
 
“Non dimenticherò mai quello che i lupi e lo spirito hanno fatto per me...mi hanno portato indietro quando non avevo più nessuno, mi hanno creato come se fossi le loro figlia...per me, saranno sempre la mia famiglia, ho voglio restare con te ma non volglio separarmi di loro...” disse la ragazza mentre appoggiava la testa sulla spalla del ragazzo
 
Lui le baciò la testa “Ho la soluzione perfetta...”
 
TBC...  

Il prossimo capitolo sarà l'ultimo e sarà mooolto tenero!! ^-^
 
  
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