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Autore: Brika    26/08/2012    2 recensioni
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A parlare era stato un ragazzo dai lineamente tipicamente americani, i capelli castano scuro, corti e ben pettinati in una piccola cresta, gli occhi grandi e di un penetrante marrone scuro, il tutto corredato di una smagliante sorriso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Logan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Erika fece un brutto incubo: sognò che, dopo essere uscita dall’ospedale, aveva cercato di chiamare Logan, ma lui non voleva più saperne niente di lei, ora che stava bene ed era uscita dall’ospedale e, davanti ai suoi occhi, strappò il biglietto che gli aveva dato.

Si svegliò di soprassalto nel buio della sua stanza, ma dalla luce che filtrava dalle tapparelle, potè notare che oramai era giorno e dal russare che proveniva dalla poltrona potè anche capire che l’orario delle visite era oramai iniziato. Si girò lentamente verso la persona addormentata e vide il volto familiare di Logan che dormiva tranquillamente. Dal comodino vicino al suo letto proveniva anche il dolce profumo caramelloso del cappuccino.

Si alzò lentamente, prese la coperta a fondo del suo letto e coprì il ragazzo, baciandogli la fronte, per poi rimettersi a dormire, stringendogli la mano, con la consapevolezza che non l’avrebbe mai lasciata.

Ad un certo punto, uno strano rumore svegliò la ragazza, che sorprese Carlos che fotografava qualcosa, e quel qualcosa erano lei e Logan che dormivano. Si alzò di soprassalto facendo spaventare Carlos e svegliando Logan.

“Che succede Erika?! Stai bene?”

“Io si, ma Carlos ancora per poco, se non cancella quella foto!” rispose la ragazza mentre uno sguardo crudele si dipingeva sulla sua faccia.

“Ma siete così teneri!” piagnucolò Carlos, mostrando la fotografia.

“Effettivamente non è male, siamo carini. Ma non posso dirlo, mi prenderebbe per stupida!” pensò la ragazza proprio mentre Logan disse:

“Effettivamente non è brutta, forse un po’ sfuocata, ma è carina. Facciamo proprio una bella coppia!” disse, sfoderando un sorriso a 32 denti, che rivolse a Erika. Lei fece per rispondere, ma s’interruppe vedendo Carlos fiondarsi sul comodino e agguantare la fotografia di suo cugino.

“Perché hai dato a Erika la foto di James da piccolo?! Sai che non vuole che la gente lo veda così. Se lo scoprisse tu saresti morto!”

“Ma io non le ho dato niente – poi, rivolgendosi a Erika – dove hai preso questa foto?”

“Io… l’ho presa a mia madre… e poi… non siete voi, non potete essere voi. Questa è la foto di mio cugino e dei suoi amici. Mia zia l’ha spedita a mia madre tanti anni fa…”

“E tu cosa sai di questa zia e di questo cugino?”

“Non molto… Forse è meglio se andate… Sta arrivando mia madre. Ci vediamo”

I due ragazzi uscirono frettolosamente dalla stanza e Logan non si accorse di aver dimenticato il telefono sulla poltrona. Quando Erika se ne accorse era troppo tardi… oramai il ragazzo era troppo lontano.

Presa dalla curiosità, aprì la rubrica e digitò il suo nome, ma non trovò nessun contatto.

“Magari si è sbagliato e lo ha scritto con la –c-” pensò; digitò il nome, ma di nuovo niente, nessun risultato.

La ragazza scoppiò a piangere, proprio mentre Alessia entrava nella stanza. Corse subito ad abbracciare l’amica, senza chiedere spiegazioni: sapeva che se l’amica avesse voluto parlarle lo avrebbe fatto. E infatti…

“Io… lui… non gli piaccio!” sighiozzò.

“Come fai ad esserne certa?! Te lo ha detto?!” indagò Alessia.

“No, anzi, dice che siamo una bella coppia… Ma sicuramente di amici! Pensa che non si è neanche salvato il mio numero! Io l’ho fatto subito, appena mi ha dato il suo” rispose disperatamente Erika, che intanto continuava a stringere il telefono del ragazzo che la faceva tanto felice, ma anche tanto triste…

“Magari ti ha salvata sotto un altro numero. Hai provato a chiamarlo?”

“No, mi basta già questo, magari mi ha salvata sotto una cosa tipo: la stupida dell’ospedale… o qualcosa del genere…”

“Dai, non dire cavolate! Mi hai anche detto che pensa che siate una bella coppia… Dai, dammi sto telefono e fammelo chiamare… Sotto che nome lo hai salvato? Perché ho cercato Logan e non ho trovato niente…”

“Il più perfetto ragazzo del mondo”

“Ok… lo sto chiamando”

“Tieni, non voglio guardare” Erika porse il telefono all’amica e chiuse gli occhi. Il telefono cominciò a diffondere una canzone:

Love me love me, say you’re gonna love. I know you’re ready to go

“Erika, mi dispiace…”

 

 

 

Spazio autrice:

Sono tornata dopo tantissimo tempo, ma l’ispirazione era completamente passata e poi mi sono concentrata sui One Direction… quindi chiedo tantissimo perdono. Spero di poter continuare a scrivere con una certa frequenza.

Recensite in tanti e ala prossima,

Brika [:

   
 
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