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Autore: xuehua    27/08/2012    6 recensioni
Koi No Yokan, parola giapponese che indica la sensazione provata da due persone al loro primo incontro che i due finiranno per innamorarsi. Se il progetto mew non fosse mai esistito, Ryo e Ichigo avrebbero mai potuto incontrarsi?
"Iniziarono a spogliarsi, era come una sorta di danza, una danza nel sole dell'alba.
Era come ritrovarsi.
Come ritornare a casa.
Come rivedersi dopo tanti anni.
Ichigo non aveva paura.
Ryo non aveva più paura."
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Koi no Yokan

Wish you were here - next to me


Il cuore gli batteva all'impazzata mentre attendeva che il volo proveniente da Tokyo delle tre del pomeriggio atterrasse: avevano atteso questo momento, cercato di immaginare come si sarebbero sentiti, ma nessuna previsione si avvicinava nemmeno minimamente alla realtà, Ryo non credeva che il suo cuore potesse battere a quella velocità. Ogni annuncio lo faceva sobbalzare, ma mancavano almeno venti minuti prima dell'arrivo dell'aereo su cui si trovava Ichigo: i suoi genitori erano arrivati già da due giorni - avevano anticipato la loro partenza -, mentre la ragazza sistemate le ultime cose si era preparata per partire per New York con l'idea, questa volta, di non dover tornare. Alla tachicardia si aggiungeva anche un sonno notevole: proprio quella notte Haruka aveva deciso di non aver voglia di dormire, perciò era stato sveglio fino alle tre di notte, fin quando la bambina non si era addormentata.
Dopo un'attesa sfibrante finalmente annunciarono l'arrivo del volo. Improvvisamente Ryo sentì le mani stranamente sudate, provava l'agitazione che si è soliti sentire prima di un evento importante. Attraverso le grandi vetrate vide il volo atterrare, i passeggeri scendere e portati a recuperare i loro bagagli, nella zona degli arrivi, dove si diresse, dove ogni passo lo portava sempre più vicino a lei. Passò un altro quarto d'ora prima che vide le prime persone uscire e dirigersi da vari conoscenti, o semplicemente andare a prendere un taxi; dopo i primi istanti di smarrimento, finalmente, incontrò lo sguardo di lei, uno sguardo che avrebbe riconosciuto tra mille. Gli sorrise, con le labbra e con gli occhi, un po' lucidi: Ichigo si avvicinò a piccoli passi, un po' impedita nei movimenti dai due bagagli che aveva appresso.

Finalmente si ritrovarono l'uno di fronte all'altra, come la prima volta: Ichigo si tuffò in quegli occhi color del cielo, una quantità di sensazioni incredibile fece capolino nel suo cuore, tristezza, paura, ma anche gioia, soprattutto amore. Si fissarono, immobili, fin quando la piccola folla creata dalla gente presente sullo stesso aereo di Ichigo scemò. Ryo le accarezzò delicatamente una guancia, dove si era posata una piccola lacrima.
"Non ti lascerò" le sussurrò "Non ti lascerò più".
La fece avvicinare e la avvolse in un abbraccio: il suo profumo, quello che si era portato dentro fino a quel momento non era più un ricordo, era vero, lei era lì, loro erano lì, insieme; la sentì sussultare tra le sue braccia, Ichigo non riusciva più a trattenere le lacrime, non riusciva più a contenere la gioia che sentiva dentro. Alzò lo sguardo, Ryo la guardava con una dolcezza che fino a quel momento non aveva mai conosciuto.
Ichigo si avvicinò ulteriormente a lui e posò le sue labbra su quelle di Ryo.
Ci sono momenti per cui vale la pena aspettare anche tutta la vita: quello era sicuramente uno di quelli, un istante la cui bellezza non viene scalfita dal tempo che passa, dalla distanza, dalla tristezza, sono quei secondi, minuti, che vivono latenti dentro di noi, come il nostro più intimo segreto, per poi giungere con tutta la loro forza e trascinarci, trascinarci nella vita. Quel momento lo avevano atteso entrambi, come quei giorni in cui esci di casa e l'inverno è finito*.

Si allontanarono, abbastanza per guardarsi ancora negli occhi: parlare era inutile, tutto quello che avevano da dirsi giaceva lì, sul fondo delle loro iridi, uno di quei silenzi importanti, che si ricorda tutta la vita.
La vita ricomincia adesso, pensò Ichigo appoggiandosi al petto di lui, si sentiva ancora fremere e il cuore balzava ancora nel suo petto, indomabile. Quante volte avrebbe voluto averlo accanto in quel modo? "Avrei voluto averti qui, qui accanto a me, sempre" sussurrò.
"Mi dispiace per tutto quello che è successo" disse affondando il viso tra i capelli rossi della ragazza "Adesso sono qui, accanto a te, e non ho intenzione di lasciare il mio posto". Si allontanò, percorse con la mano il filo della collana che le aveva regalato e che Ichigo portava sempre al collo. "Te l'ho promesso".


.   .   .
 

Rivedere sua sorella le mosse qualcosa dentro: lei e Ryo erano arrivati giusto in tempo per salvarla dalla tempesta di domande dei genitori; Ichigo l'aveva presa in disparte, mentre Shintaro e Sakura giocavano entusiasti con la piccola Haruka - che ebbe una simpatia immediata per Ichigo.
Abbracciò Meiko - lasciando Ryo in pasto ai suoi genitori -, stringerla di nuovo a sé le diede una gioia immensa.
"Sono contenta che tu sia tornata" le disse Meiko "E complimenti per l'ammissione... Ma, piangi?". Accarezzò i capelli della sorella, quante volte lo aveva fatto? Quante notti insonni aveva passato a consolarla, ad accarezzarle i capelli, a ripeterle che tutto sarebbe andato bene?
"E' che sono felice" riuscì finalmente a dire la ragazza asciugandosi le lacrime.
Meiko le sorrise. "Dai, su, fammi un sorriso".
Ichigo obbedì, le sembrò di aver passato quell'anno lontana dalla sua vera casa. "Com'è bella Haruka" disse infine.
"E' anche una monella dalle capacità notevoli soltanto a pochi mesi" commentò l'altra "Stanotte ha tenuto impegnato a lungo Ryo".
Ichigo rise all'idea, non si immaginava Ryo sveglio nel bel mezzo della notte a cercare di far dormire una bambina. "Come fate con lei?".
"In realtà ieri notte è stato un caso eccezionale, perché ho avuto problemi al lavoro e ho chiesto a Ryo di portarla da lui... Ovviamente non viviamo insieme. Però adora Haruka, così come lei adora lui...". Entrambe spiarono Ryo con i genitori nell'altra stanza. "Sai, Ichigo, all'inizio non riuscivo a non amarlo, ma ero perfettamente consapevole che lui non potesse amarmi. Sapevo che ti stava aspettando... Mi sono sentita in colpa così tante volte, c'erano giorni in cui era davvero giù... Per questo alla fine ho lasciato tutto andare, era inutile rimanere appigliata al mio sentimento. Ti ha aspettata, ogni giorno, capisci?". Fece una breve pausa, osservò come Ichigo continuava a guardarlo. "Bisogna amare davvero per saper aspettare qualcuno... Quindi non preoccuparti, potrete stare tranquillamente insieme...".
Ichigo le prese le mani tra le sue. "Grazie".
"Solo, ogni tanto avrai una marmocchia tra i piedi". Le fece l'occhiolino. "E' importante che stia con Ryo".
"E comunque non devi prendertene cura da sola!" commentò la sorella.
Le due ragazze rientrarono nel salotto, Ichigo prese la piccola Haruka tra le braccia. "Un po' assomigli alla zia!" commentò.
"Tu non eri così carina da piccola" commentò scherzosa Sakura.
"In effetti..." continuò Shintaro, dando man forte alla moglie.
Ichigo fece loro una linguaccia.
 

.   .   .
 

"Sai Ryo..." la voce di Ichigo era appena un sussurro: il suo corpo giaceva abbandonato a contatto con quello di Ryo, mentre le dita delle loro mani si stringevano, intreccianosi; il respiro di lui sulla sua pelle leggermente sudata della nuca le faceva provare piccoli brividi. "la felicità... è meglio di come mi aspettassi". Fece una piccola pausa, il ragazzo la ascoltava, in silenzio. "Fino all'anno scorso non credo sarei mai stata capace di fare tutto questo per una persona", arrossì, Ryo le diede un bacio sulla guance purpuree "Non sarei stata in grado di sopportare la lontananza. Ora... ora mi sento più forte. Non ho più paura".
"Nemmeno io ho più paura" rispose il ragazzo dandole piccoli baci lungo il collo e la spalla sinistra.
"Di cosa avevi paura?".
"Di essere coinvolto" le diede un piccolo morso sempre sul collo, Ichigo finse un "ahi" di dolore, "Che i miei sentimenti venissero coinvolti". Ichigo si voltò verso di lui, stringendosi in un abbraccio. "Non avrei mai dovuto avere paura dei miei sentimenti e l'ho capito solo ora".
La ragazza gli diede un bacio sulle labbra, lui la riavvicinò immediatamente a sé approfondendo il bacio. Non avrebbero più avuto paura, non ora che si erano ritrovati, non ora che erano finalmente insieme, di nuovo. Fecero l'amore a lungo: insieme ai loro corpi mescolarono anche le loro vite.


.   .   .
 

Sakura e Shintaro erano in albergo, Haruka si era finalmente addormentata e la casa era avvolta da un piacevole e ricercato silenzio. In quel momento suonarono al campanello, Meiko aprì e si ritrovò di fronte un Keiichiro che sembrava aver corso le mille miglia.
"Hai corso?" gli domandò, nonostante la risposta fosse abbastanza ovvio.
"Mi hai scritto che era urgente" disse guardandosi intorno in casa, ma sembrava tutto tranquillo. "Hai risolto?".
Meiko gli si avvicinò e lo abbracciò. "No". Keiichiro ricambiò l'abbraccio, confuso, non capiva quale fosse il problema, si aspettava di trovare una Haruka strillante per chissà quale problema, ma era tutto perfettamente silenzioso?
"Che succede?" le chiese infine.
"Avevo bisogno di te".
Keiichiro le prese il volto tra le mani perché lo guardasse: le si avvicinò e posò le sue labbra su quelle di Meiko, trovando questa volta una risposta. Anche io ho bisogno di te.

*Alessandro Baricco, ho deciso di citare il mio scrittore preferito: è sempre riuscito a spiegare al meglio le mie sensazioni e, anche questa volta, in una situazione così, non sbaglia mai.


Spazio dell'autrice: 

Ebbene, eccoci al penultimo capitolo (già mi scende una lacrimuccia). Come avrete notato si tratta perlopiù di spaccati di vita di quella giornata, in cui si sciolgono i vari nodi sorti nel racconto: 1) Ryo e Ichigo si rivedono, e questa volta senza dover pensare a future partenze; 2) Ichigo e Meiko si ritrovano, chiarendo la situazione; 3) Ryo e Ichigo sono giunti ad una nuova maturità, superando le paure che li hanno sempre bloccati e costretti a vivere storie mediocri o comunque non sentite davvero (Ichigo e il povero Masaya che è stato appena citato, così come Ryo e Meiko); 4) Meiko decide di cedere e di lasciarsi andare ai suoi sentimenti per Keiichiro. 
In realtà si potrebbe dire che la storia è ora conclusa, ma nel prossimo e ultimo capitolo vi offrirò gli ultimi spezzati di vita quotidiana dei nostri protagonisti dopo quindici anni, spiegando come sono stati affrontati alcuni problemi, seguito da speciali ringraziamenti. Intanto ringrazio m_j, Cherry87, silvia the best, cyber_star, Scarlett_92 e vimar per le loro dolcissime recensioni... Spero che questo capitolo non vi abbia deluse :)

Ci vediamo al prossimo, ultimo capitolo :)
Un abbraccio,
xuehua

  
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