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Autore: SellyAngel    10/03/2007    3 recensioni
Questa fan fic è ambientata dopo le vicende di Zorc. I protagonisti, vale a dire Yugi, Tea, Joey, Tristan e tutti gli altri hanno ripreso una vita apparentemente normale. Un giorno però arriva nella loro scuola una misteriosa ragazza, la quale emana una strana energia, energia che solo Joey è in grado di avvertire e ciò gli causa grande dolore. Tutti credono che sia stato solo un'impressione del ragazzo, ma ancora non sanno quale incredibile ruolo avrà il giovane Wheeler per la salvezza del mondo dall'ennesimo pericolo...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joey Wheeler/Jounouchi Kazuya
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ore 8.00 del mattino... la campanella del grande orologio annunciava con modesto tintinnio l'inizio delle lezioni. Tra la folla di ragazzi e ragazzini un gruppo di quattro elementi spiccava, non tanto per le loro capigliature (decisamente originali) ma per l'enorme energia spirituale che le loro figure emanavano.
-Ehi Joey! Che hai? Perché quella faccia?- chiese il piccolo Yugi. Era il più basso del quartetto e aveva una faccia così innocente da farlo sembrare un bambino. I capelli tra il rossastro e il nero torreggiavano tra ciuffi di meshes bionde come l'oro. Ma era indubbiamente colui che emanava l'energia spirituale più forte e travolgente del gruppo.
-Perché sono furioso, ecco cos'ho!- rispose bruscamente Joey Wheeler. Era alto, affascinante, occhi castani, con un'indomabile chioma bionda e uno sguardo che sembrava dire: "Fate largo! Arrivo io!".
-E come mai?- domandò Tea. Capelli castani, occhi azzurri, sguardo che infondeva tranquillità e pace a chiunque che la guardava. Purtroppo non possedeva una grande energia spirituale...
-Come sarebbe a dire come mai?- chiese Joey quasi indignato. -Ormai avremo salvato il mondo un centinaio di volte, e cosa abbiamo ottenuto? Nemmeno un grazie!-. Si prese il tempo di entrare in classe e ragionare un po' su ciò che stava per dire. -Personalmente credo che la prossima volta che accadrà qualcosa dovremmo restare a guardare-.
-Vergognati! Ma lo senti che razza di discorsi fai?- sbottò Tristan. Aveva dei curiosi capelli che finivano con un ciuffo in avanti, e nonostante avesse quasi lo stesso sguardo di Joey, in quanto a forza spirituale era un vero vegetale.
Joey si tolse la cartella che portava sulle spalle e la sbatté stizzito sul banco. -Pensa ciò che vuoi, ma io vorrei avere la gloria che mi spetta!-.
-Ragazzi, sono io che ho traveggole o...- lo interruppe Tea indicando un banco in fondo alla classe. -... lì c'è un banco in più?-.
-E’ vero!- concordò Yugi. -Chissà, forse i bidelli si saranno sbagliati...-.
-Ragazzi, andate al posto, per favore- disse la professoressa d'inglese alle spalle di Yugi, con tono gentile.
-Ah, sì, subito...- rispose Yugi trasalendo dallo spavento, dopodiché andò a sedersi accanto a Joey.
-Allora...- iniziò a parlare la professoressa. -Prima di iniziare la lezione devo fare un annuncio: da oggi in poi avrete una nuova compagna di classe-.
"Mmm... ecco perché c'è quell'altro banco!" Pensò Joey dirigendo subito lo sguardo alla porta della classe.
-Prego, vieni pure...- invitò la professoressa.
Una sagoma affusolata cominciò a farsi avanti dal corridoio. Joey la guardò dal basso in alto e, appena la guardò negli occhi...
Dolore!
Un dolore lancinante cominciò a invadergli il corpo. Avrebbe voluto urlare a squarciagola, ma avrebbe fatto solo la figura del matto da legare, così tacque, cercando silenziosamente di fermare il tremolio del duo corpo.
-Lei è Celion Winged- disse la professoressa mettendo calorosamente una mano sulla spalla della ragazza. Questa aveva capelli di un colore molto strano. Era nero, ma le vivaci sfumature violacee lo facevano sembrare quasi viola. I penetranti occhi verdi smeraldo erano così taglienti che a guardarla sembrava pugnalare con lo sguardo.
-Celion viene da una città molto lontana, perciò siate gentili con lei, mi raccomando- continuò la professoressa. -Vuoi per caso fare un discorso alla classe?- chiese rivolta a Celion.
La ragazza prima la guardò con un misto d'odio e ribrezzo, poi distolse lo sguardo e disse: -Non ho tempo da perdere con certe cose!-.
La professoressa rimase di sasso. Cercò di controllarsi mantenendo il suo solito tono amichevole. -Oh... d'accordo... Va pure a sederti allora...-.
Con altezzosa grazia la ragazza dai capelli viola si diresse al banco in fondo alla classe mentre il piccolo Yugi la guardava estasiato.
-La miseria!- sussurrò. -Hai visto che schianto, eh Joey?-.
Nessuna risposta. Yugi voltò lo sguardo e vide Joey stringersi convulsamente il petto.
-Joey! Cos'hai? Stai tremando come una foglia!- urlò il ragazzino alzandosi di scatto.
-Ma che gli prende?- sussurrò Tristan tra sé e sé. Poi, senza esitazione si alzò sull'attenti anche lui.
-Professoressa!- disse. -Posso accompagnare Wheeler in infermeria? Sta male!-.
-Oh... ehm... d'accordo- rispose la donna.

In infermeria Joey stava bevendo un abbondante bicchiere d'acqua.
-Allora? Come ti senti?- chiese Tristan.
-Molto meglio, grazie...- gli rispose l'amico. -A quanto pare mi serviva solo un bicchiere d'acqua fresca...-.
-Ma si può sapere che diavolo ti è successo?-.
-Te lo giuro Tristan, non ne ho la più pallida idea... ma di una cosa sono certo! E' tutta colpa di quella ragazza... Celion! Appena l'ho vista ho avuto, come dire... un presagio. Ho visto dolore, morte, distruzione, proprio come quando... sei ne Regno delle Ombre!-.
Tristan era sconvolto. Era rimasto imbambolato mentre ascoltava Joey parlare di quell'oscuro presentimento, ma presto si riscosse ed accavallò le gambe apparentemente tranquillo.
-Ahh, ho capito... tu stanotte hai dormito poco...- rispose beffardo.
-Piantala Tristan! Quella tipa è strana, te lo dico io!- lo rimbeccò Joey.
-Adesso stammi bene a sentire!- disse Tristan alzandosi. -Tu ora rimani qui ti fai un bel paio d'ore di sonno- si diresse verso la porta. -Verrò a chiamarti io per l'ora di algebra, okay?-.
-O... okay...- rispose Joey distogliendo lo sguardo imbarazzato. “Acc... proprio quando dovrò essere interrogato!” Pensò.
Mentre Tristan usciva e si allontanava dall'infermeria, Joey continuò a guardare il pavimento su cui aveva fissato lo sguardo. "Certo che è incredibile! Vedo cose che gli altri non vedono e il mio amico neanche mi crede!" Si disse. "Che razza di situazione!”.

Ore 10,50. La campanella con il suo solito e modesto tintinnio annunciò, con felicità degli studenti, l’inizio della ricreazione. Tea si stiracchiò le braccia e si alzò. Fece per uscire dalla classe e andare a trovare qualche amica della sezione accanto, quando vide Celion Winged mangiare tutta sola al suo banco, così decise che sarebbe stato meglio farle sentire un po’ di calore da parte dei nuovi compagni.
-Ciao! Il mio nome è Tea Gardner- si presentò la ragazza. -Piacere di fare la tua conoscenza!- e le tese la mano.
Celion, che stava addentando un boccone del suo pranzo, lanciò un occhiata furtiva e tagliente allo stesso tempo, e la povera Tea, a quell’espressione non poté fare a meno di trasalire.
-Scusa tanto… Tea, ma non vedi che sono occupata?- rispose lei con tono calmo, ma accusatorio.
-Oh… ehm…- la poverina non sapeva proprio cosa dire. -Mi… mi dispiace… non volevo disturbarti…- e dopo un ultimo “scusa” la ragazza fece dietro front ed uscì velocemente dalla classe. “Ci mancava solo una snob per compagna!” Pensò furibonda.

Nel frattempo, Yugi e Tristan erano giunti in un’altra classe. Lì i ragazzi erano di un anno più grandi, ed era lì che studiava il loro amico Duke Devlin.
-Ehilà, Duke!- salutò Yugi con tono gioviale, mentre Tristan si limitò a sollevare la mano in segno di saluto.
-Ciao Yugi! Ciao Tristan!- disse il ragazzo. Era un tipetto che dall’aspetto emanava un certo alone di mistero. Aveva del kajal sugli occhi e su quello sinistro il trucco scendeva giù lungo la guancia. All’orecchio sinistro invece indossava un lungo orecchino che terminava con un dado da gioco. Aveva gli occhi verdi e penetranti, quasi come quelli di Celion e i capelli nerissimi legati in una coda di cavallo. Quando arrivarono Yugi e Tristan era nell’intento di aprire una lattina.
-Ehi! Che fine ha fatto il vostro amico dalla testa gialla?- domandò un po’ preoccupato, ben sapendo che il trio di ragazzi era a dir poco inseparabile.
-In infermeria, si è sentito male…- rispose il piccolo Yugi.
-Eh? E cos’ha avuto?-.
-Boh? Non si capisce…- disse Tristan allargando le braccia.
Mentre i due parlavano, Yugi notò un ragazzo appoggiato alla finestra con le braccia conserte. Aveva il volto corrucciato, gli occhi chiusi e i capelli di un bizzarro color verde acqua. Aveva i lineamenti delicati, ma che lasciavano trasparire una profonda tristezza.
-Non è che era un espediente per saltare le lezioni?- chiese Duke sghignazzando.
-Sicuramente! Aveva anche un’interrogazione prenotata di algebra, ahahah!- rispose ridendo Tristan.
-Ehi Duke!- li interruppe Yugi. -Chi è quel tipo? Non l’ho mai visto prima in classe tua…-.
-Chi? Lui?- chiese Duke voltandosi verso il ragazzo. -Oh, lui è arrivato oggi. Si chiama Maverick Winged-. -Hai detto Winged?! fece Tristan stupito.
-Sì, perché?-.
Intanto Yugi si era già diretto verso il misterioso ragazzo. -Ciao!- disse. -Senti, per caso tu conosci Celion Winged?-.
Il ragazzo dai capelli verdi apri finalmente gli occhi, rivelando un innaturale colore violaceo, per scrutare Yugi con il suo sguardo tagliente come un rasoio. -Naturale, è mia sorella- disse con non curanza.
-Ma che coincidenza! Lo sai che è in classe con me?-.
Maverick gli lanciò un occhiataccia che gli intimò di togliersi dai piedi. -Tanto piacere, tappetto- rispose infastidito. -Ora se non ti dispiace, vado a farmi un giro- e senza che Yugi gli avesse risposto prese e se ne andò.
-Ehi, fermati!- disse Yugi offeso. -Ti sto parlando!-.
-Lascia perdere Yugi, è inutile- gli consigliò Duke. -Ho provato anch’io a parlarci, ma è più asociale di un eremita-.
-Eheheh! Tale sorella, tale fratello!- aggiunse Tristan divertito dalla faccia furibonda di Yugi.
  
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