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Autore: Feel Good Inc    27/08/2012    5 recensioni
Ogni volta che Emma Swan si muove per entrare nel suo spazio vitale, la sua aura innesca una reazione chimica, l’ossigeno mescolato al suo profumo brucia come il fuoco e respirarlo crea assuefazione. Sorride lievemente, le mani serrate insieme sul pomo del bastone, gli occhi fissi sulla cascina, e per una volta non osa parlare per primo – lei non si fida di lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Broken chemistry ~

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché non avevo niente da fare.

 

 

« You trust him? »

« Yeah. A lot more than I trust you. »

 

 

Per qualche istante Emma Swan continua a guardarlo negli occhi, ed è un peso immane da sostenere, perché nelle sue ultime parole vibra troppo di Bae e troppo di Belle e troppo di una creatura dalla pelle indurita e il sorriso aguzzo il cui nome ha incusso terrore a molti, ma a nessuno quanto al signor Gold. Non trova nulla con cui rispondere, si limita a concederle un sorriso amaro – che le dà ragione; come potrebbe non darle ragione? – e allora Emma Swan si allontana e l’elettricità che è crepitata nell’aria per tutto il tempo in cui sono stati vicini, semplicemente, si spegne. L’uomo che qui e oggi si fa chiamare signor Gold si ritrova solo con se stesso, in una stanza piena di sorrisi estranei, e non è affatto piacevole e per un attimo si ritrova a rimpiangere di non averla toccata – se solo lei sapesse, se solo lei capisse. Ma il momento è passato, il signor Gold è di nuovo Rumpelstiltskin, e a Rumpelstiltskin non resta che voltare piano le spalle e lasciare la Salvatrice alla gioia che solo una famiglia può creare intorno a un’anima disperata.

 

 

Emma espira lentamente, sorridendo a Mary Margaret che si stringe forte Henry al petto, e poi la sua attenzione va a August che sta parlottando col suo fare affascinante con Ruby e allora per qualche istante non può fare a meno di rivedere con l’occhio della mente il sorriso triste che Gold le ha appena rivolto. Rabbrividisce e s’illude che sia colpa di uno spiffero. Soltanto ora, ora che se lo è lasciato indietro, ora che non è più costretta nella trappola del suo sguardo fermo e pieno di segreti, si rende conto di essere tornata a respirare; la verità è che ogni confronto con quell’uomo la fa restare come sospesa, senza fiato, e per un attimo si ritrova a rimpiangere di non averlo toccato – se solo potesse smascherarlo, se solo potesse capirlo. Ma anche questa volta si è presa troppo tempo, ha preferito lasciarselo sfuggire, fargli male e non restare lì a guardare. Si chiede se faccia bene. Ma quando osa lanciare un’occhiata sopra la propria spalla vede quelle di Gold superare la porta dell’appartamento, nel passo stanco di un’anima disperata.

 

 

Ed ora che avrei mille cose da fare,

Io sento i miei sogni svanire,

Ma non so più pensare a nient’altro che a te.

 

 

A mezzanotte si ritrovano alla cascina abbandonata dove lei l’ha arrestato una notte in cui le maschere sono state sul punto di disfarsi irrimediabilmente.

Sa che è lei prima ancora di vederla. Ha spento il motore a una distanza considerevole e si è avvicinata a piedi, affondando gli stivali in uno strato di fango che ha smorzato ogni rumore, ma a Rumpestiltskin – al signor Gold – non servono voci né suoni per riconoscerla. Ogni volta che Emma Swan si muove per entrare nel suo spazio vitale, la sua aura innesca una reazione chimica, l’ossigeno mescolato al suo profumo brucia come il fuoco e respirarlo crea assuefazione. Sorride lievemente, le mani serrate insieme sul pomo del bastone, gli occhi fissi sulla cascina, e per una volta non osa parlare per primo – lei non si fida di lui.

Ma Emma non parla. Gli viene vicinissima, il suo respiro è un tuono nella notte muta, ma non parla. E Gold non può fare altro che mostrare di aver riconosciuto la sua presenza, e si volta; vede la pozza di luce chiara che è il suo viso spiccare nitida nel buio circostante e vede i suoi occhi grandi, spalancati, ma non sente il bisogno di sapere se è sorpresa di averlo trovato qui durante la sua sorveglianza notturna o se piuttosto non riesce a spiegarsi di essere tornata nel posto in cui le maschere sono state sul punto di cadere – e poi trovarvi anche lui. Non vuole sentire, non vuole domandare; la vicinanza di Emma Swan rende l’aria così viva, finalmente, viva, che gli spettri del ragazzo precipitato nel gorgo e della donna scomparsa nella sua mantella e della creatura che li ha guardati andare via sentendo morire il proprio sorriso aguzzo diventano lontani, lontanissimi...

Ma lei non si fida di lui.

Si ritrova con la mano tesa verso il suo viso, le dita che quasi le sfiorano i capelli. Emma non si muove, continua a guardarlo come se non aspettasse altro, nient’altro che il suo tocco pur di capirlo, di capirsi, di sapere. Ma non è il momento giusto per toccarla, né lo sarà mai.

Gold sorride come le ha sorriso in casa della signorina Blanchard e si ritrae. Come è giusto che sia.

«Le auguro una buona notte, sceriffo.»

Per l’ennesima volta, Emma Swan resta a guardarlo allontanarsi.

 

 

Il giorno mi pento d’averti incontrata, la notte ti vengo a cercare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio dell’autrice

 

Nuova Golden Swan promptatami da mia mogliaH Ray08 come segue: ‘Chemistry. If you have chemistry, you only need one other thing. Timing.’ Non sono sicura di aver rispettato il prompt nel modo migliore, dearie, ma spero tanto che il risultato non ti deluda – e sì, nel caso tu te lo stia domandando, mi sono vagamente ispirata alla tua shot ambientata nella 1x19 perché la adoro da morire, duh

Ho integrato al prompt la lyric della stupenda Mi sono innamorato di te, di Luigi Tenco, perché semplicemente quel verso finale urla Gold/Emma da ogni sillaba. In un modo o nell’altro dovevo infilarcelo u__ù E ho omesso tutta la faccenda dell’innamorarsi volutamente, perché il mio Gold e la mia Emma sono i primi a non saper definire bene cos’è quella cosa che li avvicina. Lungi da me il finire del tutto anticanon.

E, ehm, ecco tutto. So che avrei potuto fare di meglio ma spero non sia proprio uno scempio, dai.

Aya ~

   
 
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