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Autore: Melmon    27/08/2012    2 recensioni
Questa fan fiction nasce dalle visione delle repliche del telefilm e dalla ingiustizia (secondo me) della morte del Chris del futuro morto non sapendo se era riuscita nella sua impresa.
A mio modo vi ho posto rimedio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Halliwell, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E’ il giorno della battaglia, un giorno cruciale per l’intero universo, mia madre è in ospedale per darmi alla luce, le mie zie e papà cercano, come me, di salvare Wyatt, il mio fratellone, che deve restare un angelo. La persona che crederà che non ci sia nulla di più importante del potere di chi lo possiede, è tranquillo nel box, fiducioso in me, neanche un mese fa hai tentato di uccidermi e ora io morirei per te.
Quando Gideon entra cerco di difenderti, non ci riesco, lui ti porta via ed io ho una ferita nell’addome, riesco solo a chiamare papà.
Ed eccomi in un letto ad agonizzare e sperare che non sia stato vano tornare qui, che il futuro sia salvo, che il mio fratellone sia già abbastanza forte da resistere quel che basta a nostro padre per trovarlo.
Le mie zie, ormai libere dall’incantesimo, sono a occuparsi di me, di tutte e due me.
Una squadra irrompe nella stanza, voglio portarmi in carcere per qualcosa che non ho fatto, ma non importa non ho molto tempo, chissà se basterà per rivedervi tutti?
Mio padre entra e il mio cuore è finalmente felice, lo sento parlare dolcemente, c’è amore nel suo tono ed è tutto per me.
- Non arrenderti figliolo.
- Neanche tu …
Sto scivolando via, il mondo sta scivolando via, come quando ho rischiato di non essere concepito.

Un’alta figura slanciata, i lunghi capelli corvini, mi fisso ancora una volta nell’alto specchio della mia camera, decido che è il momento. Mi sistemo rapidamente, nascondo il chiaro segno sul mio polso, ripiego il foglietto e lo conservo nella tasca dei jeans.

“Ascolta queste parole potente
e le speranza nella mia mente
portami dal mio eroe morente
perché possa portargli le ultime liete novelle.”

E’ un attimo, il dolore diminuisce e tutto intorno sembra quasi bloccato, tutto è rallentato, una figura si materializza all’altro lato del mio letto, mi sorride.
- Ciao.
- Chi sei? Che cosa sta succedendo?
- Non potevo lasciarti andare senza che tu sapessi che sei un eroe che tristemente cade in battaglia.
- Vieni dal futuro?
- Come te ma il mio compito è più semplice. Sono qui per dirti che andrà tutto bene, che la morte è la soluzione più adeguata anche se triste perché il tuo futuro, quello che conosci e da cui provieni, non esiste più; ci sei riuscito hai salvato il mondo e Wyatt.
- Grazie.
- Sono fiera di te, sei il mio eroe. Ci vediamo quando nasco.
Mi bacia una guancia mentre i suoi occhi sono pieni di lacrime.
Tutto ritorna alla normalità ed io scompaio da quest’universo mentre faccio ingresso in maternità.

Nascosta, osservo il mio eroe morire, trattenere le lacrime è difficile, mi trasferisco in maternità per un po’ di felicità. Un fagotto blu e il suo pianto mi ricordano che non è tutto finito, Wyatt e Leo entrano è il quadretto di quei quattro è una foto di famiglia che conosco bene.
Nascosta, mi asciugo le lacrime, mi sistemo il viso e recito un’altra formula.

“Ascolta queste parole potente
e le speranza nella mia mente
portami nel giorno gaudente
nel medesimo luogo e tempo.”

Mi ritrovo nel luogo giusto ma il tempo è sbagliato, devo aver fatto errori con la formula. Rapidamente mi trasferisco in soffitta, ripetendo a memoria la formula è capisco l’errore: questo è il giorno gaudente, sono stata presuntuosa nel credere che il giorno del mio diciottesimo compleanno lo fosse.
La formula deve già essere nel libro, per mia fortuna, devo trovarlo rapidamente.
Mi avvicino alla postazione è agisco, non avrò molto tempo.

“Faccio appello all’antico potere
perché ci aiuti nelle ore più nere
lasci che il libro ritorno al suo posto
e cerchi rifugio nel luogo preposto.”

Il libro appare immediatamente sfogliarlo è più difficile, non è quello che sono solita usare è molto più piccolo, mancano molte pagine, ne riconosco alcune, la formula ha una pagina diversa ma la trovo ma non riesco a leggerla, sono interrotta.
Dei passi si sentono sulle scale, ho poco tempo. Le streghe entrano e i loro colpi fendono l’aria, non rispondo, mi limito a schivarli, a pararli, amaramente scopro quanto sia potente la loro furia. Quando non riescono a essere bloccata, orbito dietro di loro, evoco a me il libro è corro al piano di sotto.

- FERMATELA!
- FERMA!
Mi fermo alla tua voce, non ero pronta alla tua voce.
- Sei l’angelo della mia morte.
- Metà in realtà …metà angelo e molte altre cose.
Istintivamente controllo che la piccola fenice rossa sul mio polso sia nascosta. Mi guardo intorno è ritengo di dover dare altre spiegazioni, volti che conosco mi guardano interrogativi.
- Provengo da un futuro più futuro del tuo, del vostro.  Ti prego, vi prego rimproveratemi quando potrete urlare il mio nome. Per fortuna quello che mi serve già c’è, è la metà della metà di quello che sono abituata a consultare ma l’ho trovato.
- Sei un Halliwell?
- E’ fiera di esserlo! La famiglia Halliwell sarà numerosa, rumorosa, non ci sarà privacy o pace, neanche un angolo per stare da soli, beh a parte il bagno, c’è tanto potere, forza e guerrieri contro il male. Questo ci permetterà di avere una vita a tratti normale. – sorrido - C’è tanto amore a casa Halliwell, la mia famiglia è cosi, è già cosi. Io ne sono fiera.
- Perché sei qui?
- Perché posso, è una risposta che mi farà guadagnare un mese in più di punizione, la verità lo bisbigliata all’orecchio di Chris prima che morisse, la verità è che dovevo farlo, per me ha un valore immenso.
Appoggio il libro sul tavolino e leggo ciò che mi serve.
- A tra un battito di ciglia.
- Ci vediamo quando nasci.

“Ascolta queste parola potente
e la speranza nelle mie mente
riportami da dove provengo
nel medesimo luogo e tempo.”

Sono di nuovo nella mia stanza, sul mio letto ad attendermi ci sei tu.
- Ben tornata.
- Scusa papà ma dovevo farlo.
- Perché?
- Lui doveva sapere. L’altro Chris non è potuto diventare mio padre, lui proveniva da un mondo ormai morto, non sapeva se c’èra riuscito. L’altro Chris ha sacrificato la vita per il mio Chris, per mio padre, dovevo dirgli che ero fiera di lui come sono fiera di te. Comunque vada non importa, questo vale tutte le punizioni possibili.
- Andiamo la numerosa e chiassosa famiglia aspetta la festeggiata per spegnere le candeline … Niente desiderio da esprimere!
- Non sei arrabbiato?
- Io ho vissuto con i suoi ricordi, sapendo che c’era riuscito. Non ti ho fermato, sono felice di quello che hai fatto. Sono molto fiero di te.
- I miei diciotto anni iniziano alla meraviglia!
- Poveri noi!


Le due formule tratte dal telefilm provengono dall’episodio 10 “Il segreto di Chris” della sesta stagione, Chris muore nel episodio 23 della stessa stagione.
  
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