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Autore: Mina23    28/08/2012    7 recensioni
Partecipante al Love contest - Di guerrieri, ninja e pirati indetto da Soly Dea. Salve a tutti, ecco a voi una piccola One-Shot dedicata a Gohan e Videl.
Estratto
[Gli occhi di lui, scuri e tenebrosi come la notte, si unirono a quelli di lei, chiari e trasparenti come il ghiaccio. Erano gli opposti, eppure si mischiavano talmente bene da non creare un contrasto, bensì una perfetta armonia.]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Autore (su EFP e sul forum):  normina, normina23
Fandom: Dragon Ball    
Titolo: 
È nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce
Personaggi/pairing:  Gohan/Videl
Citazione scelta: Dio ti ha dato stile e ti ha dato grazia e ha messo un sorriso sul tuo volto
Prompt scelto:  Luce
Genere:  Introspettivo, Romantico
Rating:  Verde
Avvertimenti: One-Shot
Introduzione:  Partecipante al Love contest - Di guerrieri, ninja e pirati indetto da Soly Dea. Salve a tutti, ecco a voi una piccola One-Shot dedicata a Gohan e Videl.
Estratto
[Gli occhi di lui, scuri e tenebrosi come la notte, si unirono a quelli di lei, chiari e trasparenti come il ghiaccio. Erano gli opposti, eppure si mischiavano talmente bene da non creare un contrasto, bensì una perfetta armonia.]

Note dell'autore (se ce ne sono):Salve popolo di EFP!Ed eccomi qui con un’altra One-shot, che partecipa pure ad un contest, pensate un po’! xD
Beh, spero vivamente che vi sia piaciuta, ci ho messo il cuore nello scriverla, davvero!
Essendo il mio primo contest spero di non arrivare ultima xD Beh, come sempre, aspetto vostri pareri a riguardo, spero di non aver scritto un obbrobrio! xD Un bacione graaaande a tutti! :**



È nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce.



Videl era lì, in un posto  di cui, fino a poco tempo prima, non ne conosceva nemmeno l’esistenza.
In un posto di cui serbava solamente il ricordo della sua morte, buia e spaventosa come solo la morte è in grado di apparire.
Videl era lì, tutto era stato ripristinato ed era come se non fosse mai successo niente, ma una cosa era diversa da prima: Gohan non era lì con lei.
Videl si guardò intorno, era disorientata e confusa e non riusciva a capire che fine avesse fatto il suo Gohan.
In cuor suo sapeva che lui fosse ancora vivo, sapeva che non l’avrebbe mai abbandonata.
Videl aveva sempre saputo che le loro vite fossero legate da un qualcosa di indissolubile, un qualcosa che non poteva essere scisso, nemmeno dalla morte.
Poi, tutto ad un tratto, la giovane umana senti una mano poggiarsi sulla sua spalla. In quel preciso istante era come se tutto nella sua vita si stesse ricollegando ad essa; quel tocco, così delicato ma anche così sicuro, le trasmise una scossa elettrica che la fece trasalire.
Videl si voltò verso quella mano e lì lo vide, in carne ed ossa, dinnanzi a lei.
Alto, forte ed autoritario come mai lo aveva visto prima di quel momento. Era bellissimo; il modo in cui la luce accarezzava i lineamenti del suo viso, risaltava ancora di più la sua mirabile figura.
Gli occhi di lui, scuri e tenebrosi come la notte, si unirono a quelli di lei, chiari e trasparenti come il ghiaccio. Erano gli opposti, eppure si mischiavano talmente bene da non creare un contrasto, bensì una perfetta armonia.
Quella luce, così bianca e pura, sembrava voler esaltare la sua bellezza. Quella luce eterna e paradisiaca  sembrava essere mandata da Dio; già, “Dio gli aveva dato la grazia e aveva messo un sorriso nel suo volto”, pensò Videl in quel momento.
Infatti, il giovane saiyan sorrideva, come se, con quel sorriso, volesse cancellare tutto il terrore provato nei giorni precedenti.
Quel suo sorriso, così caldo e sincero, che caratterizzava da sempre il tuo modo di essere, era talmente  luminoso da essere in grado di far luce nella vita di quell’umana tanto speciale per lui.
Videl avvertiva una strana sensazione attanagliarle lo stomaco, sentì il cuore batterle forte, quasi scoppiarle dentro il petto, e delle calde lacrime cominciarono a rigarle il viso.
Lui era vivo, era tornato da lei, proprio come le aveva promesso, quasi non riusciva a credere che, dopo tanto sperare, le sue preghiere si fossero avverate.
-Gohan..- Riuscì a pronunciare lei con un filo di voce, si avvicinò ancora di più verso di lui e, mentre le lacrime scendevano inesorabili lungo il suo viso, si avventò contro il suo petto, picchiandolo, perché era l’unica cosa che in quel momento era in grado di fare.
-…Cattivo! Sei cattivo! Ero così in pensiero per te!- Quelle parole uscirono dalla sua bocca senza che le potesse controllare, era come se le fossero scoppiate dentro al cuore e, in un modo o nell’altro, il suo corpo le stesse buttando fuori.
-Su, non fare così. Non c’è bisogno di piangere piccola…- Cercò di rassicurarla Gohan, ma quella frase, seppur sincera, non riuscì a frenare la foga delle sua lacrime.
Videl sentì le braccia del saiyan, forti e sicure come non mai, avvolgere il suo corpo inerme. Mentre quelle la stringevano dolcemente, sentì la rabbia dentro di lei scemare lentamente.
Quando finalmente il suo sfogo fu esaurito, stremata, si abbandonò completamente contro il suo corpo.
Gohan, con una tenerezza che gli straziò il cuore, fu pronto a sorreggerla e a stringerla come aveva sempre desiderato fare; l’amava, di questo ne era sicuro.
Amava la sua Videl, non l’avrebbe mai più lasciata sola, non avrebbe mai più permesso a qualcuno di farle del male, adesso che lui era con lei, nulla avrebbe più potuto separarli, nemmeno la morte.
Videl, in quel momento si sentiva in pace col mondo, stare fra le braccia di Gohan le dava un senso di appagamento mai provato prima, era come dissetarsi alla fonte d’acqua più pura dopo aver corso affannosamente  per chilometri.
Si sentiva al sicuro, finalmente, tra le braccia del suo eroe.
In quel momento, una frase echeggiò nella mente della giovane, una frase che le ripeteva sempre sua madre da piccola: “È nei nostri momenti più bui che dobbiamo concentrarci per vedere la luce.”
Già, proprio questo le sussurrava la sua mamma quando, da piccola, Videl piangeva o si disperava per qualcosa.
Era cresciuta con la convinzione che sua madre le avesse lasciato quella frase per un motivo ben chiaro; essa, appunto, l’aveva aiutata a superare la morte improvvisa della madre, ma non si era avverata del tutto, poiché nessuno aveva potuto colmare il vuoto che la madre le aveva lasciato.
Adesso, però, in seguito a quello che era successo, stava constatando, per la prima volta in vita sua, la veridicità di quelle parole.




  
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