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Autore: Milla Chan    28/08/2012    4 recensioni
-Stai bene, bambino?- chiese preoccupato, allungando la mano.
-Norge.- mormorò altalenante mentre indietreggiava di un passo.
-...Non ho capito.-
-Norge. Mi chiamo Norge.- disse di nuovo, questa volta un po’ più deciso.
-Norge!- ripetè Danimarca, più forte, e con un balzo inaspettato abbracciò forte l’altro bambino. –Adesso siamo amici!-
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Danimarca, Norvegia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ehi, bambino!-
 
Norvegia si nascose meglio tra i rami dell’albero, facendosi più piccolo che poteva e stringendosi le ginocchia al petto, alzando gli occhi al cielo.
 
-Tu fai le magie, vero?-
 
Continuò ad ignorare quella vocina sgradevole ai piedi dell’albero grande e nodoso, riducendo il respiro al minimo sperando di fargli credere che non ci fosse nessuno.
 
-Lo so che sei lì!-
 
Trattenne un sospiro di rassegnazione. Non sapeva niente di quel bambino, a parte che ogni tanto se l’era ritrovato a girare per i boschi (i suoi boschi!), che aveva una parlantina a dir poco irritante e che aveva gli occhi blu. Ma quelli li aveva notati per caso, eh, non era certo rimasto a guardarlo...!
 
-Perché ti nascondi su un albero?-
-E perché tu non mi lasci in pace?-
Il suo faccino sbucò finalmente tra le foglie e il fastidioso bambino a terra si illuminò, aprendosi in un enorme sorriso soddisfatto, nonostante il piccolo Norvegia lo guardasse imbronciato dall’alto della sicurezza dei suoi rami massicci.
 
-Ma le fai davvero le magie?-
 
Norvegia rimase a fissarlo e, dopo minuti interminabili di attesa, gli tirò una ghianda in testa, la quale rimbalzò con un rumore buffo.

-...Ahia!-
-Ops. Mi è caduta.- mormorò alzando le spalle, un po’ scocciato dal fatto che non se ne fosse andato neanche dopo il suo attacco letale.
 
-Per favore, bambino, mi serve una magia!- riprese l’altro, come se non fosse successo nulla, allungando le braccia verso di lui con espressione supplicante.
-Cosa vuoi?-
-Mi sono fatto male. Vieni giù, per favore!-
-Ti ho tirato la ghianda troppo forte?-
-No, non è stata la ghiand... Ah, allora non ti è caduta! Cattivo!-
-...Ho capito. Arrivo.- Norvegia roteò gli occhi, sorvolando tutte le sue lamentele e scendendo piano da un ramo all’altro, fino a toccare terra con passi leggeri.
Fu la prima volta in cui lo incontrò sul serio.
A dire il vero, era la prima volta che stava tanto vicino a qualcuno di così simile a lui. Non conosceva altri bambini, lui viveva nel bosco.
Aveva un po’ paura. Rimase a guardarlo, sospettoso, non staccando le mani dalla corteccia dell’albero come un qualsiasi altro bambino farebbe con la gamba della propria madre.
-Cosa ti serve?- borbottò con la fronte contratta, ansioso di mettere fine a quell’incontro ravvicinato e tornare tra i suoi alberi.
 -Ah, in realtà niente, volevo solo vederti da vicino. Io sono Danmark!- sorrise e gridò il suo nome con enfasi, avvicinandosi a grandi passi al bambino ed allargando le braccia.
Norvegia sgranò un poco gli occhi, stringendosi più che poteva al tronco enorme della pianta centenaria e sentendosi terribilmente agitato, per il rumore forte della sua voce, per la scoperta che in realtà non doveva guarire niente e l’improvvisa angoscia di essere in pericolo.
Voleva solo... vederlo?
 
Non ricevendo risposta, in sorriso esagerato di Danimarca si spense un poco, ma si sporse verso di lui, facendolo sobbalzare.
-Stai bene, bambino?- chiese preoccupato, allungando la mano.
-Norge.- mormorò altalenante mentre indietreggiava di un passo.
-...Non ho capito.-
-Norge. Mi chiamo Norge.- disse di nuovo, questa volta un po’ più deciso.
-Norge!- ripetè Danimarca, più forte, e con un balzo inaspettato abbracciò forte l’altro bambino. –Adesso siamo amici!-
 
Norvegia sentì il cuore salirgli in gola e un forte ed infantile istinto di piangere, forse più per l’intenso disagio che per l’irritazione.
Storse la bocca e aspettò che si staccasse, prima di avere ancora i timpani pieni della sua voce.
 
-In ogni caso... le fai davvero le magie?- chiese, fremendo dalla curiosità ed inclinando la testa come farebbe un gufo.
-...Ogni tanto.- l’altro annuì, guardando in basso e spostando un sasso con il piede. –Come fai a saperlo?-
-Ti guardo e qualche volta fai cose strane!-
-Tu... come arrivi qui?-
 
-Con le navi!-  Danimarca gridò quasi, gli occhi luminosi come se non vedesse l’ora di dirlo.

-Navi? Vieni dal mare?-
 
–Sono bellissime! Sono grandissime e stanno sull’acqua!-
 
-Lo so come sono le navi.- borbottò seccato, spostando lo sguardo altrove.
 
-Davvero? Che bello! Andiamo insieme sulla nave allora!-
 
Danimarca lo prese per mano per correre via con lui, ma Norvegia inchiodò di colpo, un po’ turbato da tutta quella fretta.
 
-Io rimango qui...!-
Danimarca lo guardò, dispiaciuto. –Ma io devo andare e voglio stare con te...-
Passò qualche secondo di silenzio, prima che tornasse il sorriso sulle sue labbra. –Verrò a trovarti! Sempre! Ma sei mio amico e tutti lo devono sapere!-
Lo trascinò su una roccia lì vicino, facendolo sedere ed inginocchiandoglisi davanti mentre tirava fuori da chissà dove una cordicella, legandola delicatamente attorno al polpaccio.

-...Che fai?-
 
-Abbiamo un legame!-
 
Si alzò in piedi, le mani sui fianchi, respirando a pieni polmoni e guardandolo un po’ prima di abbracciarlo ancora, con trasporto.
 
-E sei così carino...! Da grandi ci sposiamo!-
 
Norvegia alzò un sopracciglio, perplesso, mentre lo guardava correre via, dentro il bosco, sparendo con la stessa velocità con cui era arrivato.

Si alzò in piedi, ciondolando un po’ e osservando la cordicella al suo polpaccio.
 
-Cosa vuol dire... “sposiamo”?-
 
 

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Oddio, il primo incontro di Norge e Dan! çAç
Questo sì che è fluff!
Una cosa molto simile –possiamo affermare che sia antecendente!- a Redd.
Spero possa esservi piaciuta!
Girano tante immagini con Nor bambino e la cordicella legata al polpaccio e...e...
 ç*ç Basta, sono fissata con Dan e Nor bambini!
Sono amore!

   
 
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